venerdì 30 novembre 2012

Lo hobbit: un tuffo lungo un sogno nella Terra di Mezzo

Visto che uscirà il 12 Dicembre, direi proprio di presentare la Recensione de Lo Hobbit!... In attesa di poter fare quella del film.

Immaginiamo che il mondo abbia conosciuto quattro Ere, che esistano diverse razze dotate di intelligenza e dall’aspetto (più o meno) antropomorfico e con diversissimi tratti caratteristici, che il mondo cristiano e quello pagano abbiamo avuto possibilità, nella mente di un linguista scrittore, di trovare una terza forma in grado di rappresentare la grandezza e la bellezza di una creazione, il valore dell’eroismo, dell’amicizia, il cupo potere del male, che conosce mille forme, e l’ironia di una vita semplice che viene visitata e trasformata da cose grandi, il senso di una misura e un amore per la vita che sanno cantare, perché è con la musica che il creatore ha dato esistenza al mondo e alle forme. Si avrà, così, solo una pallida immagine dell’universo che J.R.R. Tolkien ha saputo inventare, riscoprendo cose antiche, col gusto della narrazione e della costruzione di un universo in grado di ospitare la lingua che lui, Professore a Oxford di lingua inglese (che significava anche conoscere ogni filo d’erba della letteratura antica e moderna), aveva inventato. 

mercoledì 28 novembre 2012

Racconto sul niente: l'incantevole frammento della vita

Era da un po' che cercavo qualche altro libro di Littell da sgranocchiare. Passo spesso nella libreria fisica romana del sito IBS.IT (sì, è pubblicità; no, non mi pagano; sì, accumulo punti a iosa, fanno sconti favolosi e io li amo; sì, saranno la mia rovina).
Mentre gironzolo tra gli scaffali di narrativa, prendo in mano un romanzo di cui non ricordo neanche il titolo.

Vedo inclinarsi un piccolissimo libricino, alto neanche una decina di centimetri.

Lo prendo in mano.



domenica 25 novembre 2012

Winter Soldier - Un'analisi del personaggio in vista dell'approdo sul grande schermo (Parte II)





Eccoci alla seconda parte dell'articolo. La settimana scorsa ci siamo concessi un'escursus veloce ed enciclopedico su quella che potremo quasi definire “l'incarnazione passata” del Winter Soldier. 
Questa domenica facciamo un salto nel tempo, e passiamo ad analizzare quanto ci viene svelato da Mr Bru nel suo Volume 5 di Captain America, fumetto serializzato in madrepatria dal 2005 al 2008.
Data la quantità immane di informazioni che la Marvel ci ha dato, ci continua a dare (e, si spera, ci darà ANCORA A LUNGO), sul personaggio del Winter Soldier, aggiungerò qua e la dati presi da altre testate, e qualche considerazione sul film passato e quello futuro. Tutto all'insegna della concisione, promesso!
Ed ora, senza ulteriori indugi, andiamo finalmente ad analizzare nel dettaglio---



Chi è il Winter Soldier


venerdì 23 novembre 2012

Napola - l'èlite per il Führer.


Dopo la recensione su Le Benevole di Littell, fa bene rincuorarsi con una bellissima pellicola sulla guerra e sul Nazismo visti dall'interno, dagli occhi di chi ancora non era abbastanza grande da andare in guerra (ma questo basterà a tenerla lontana...?).

Napola - Elite für den Führer è un film del 2004, scritto e diretto da Dennis Gansel. In italiano è stato tradotto come "I ragazzi del Reich", titolo che rende l'idea... sommariamente.

Il titolo originale, infatti, contiene due concetti essenziali: il nome delle scuole speciali del Reich, le NaPolA appunto, e l'idea fondamentale che l'educazione, sin dall'infanzia, fosse in vista del Führer, al suo servizio. La sfumatura è importante, perché mette subito di fronte alla questione essenziale di tutto il film: la contraddizione tra l'esaltazione dell'eccellenza personale e il fine ultimo di tutto quanto, che si dimostra essere molto diverso da quello che potrebbe sembrare...


mercoledì 21 novembre 2012

Appunti di Filosofia Numero #1: Fichte


Ovvero 
a metà tra una chiaccherata di filosofia
e un po' di lollaggio creativo...

Benvenuti nelle 

Ve gusta Gilgamesh-sama, eh?


Chiacchere filosofiche gilgameshiane di GilgAdmin


- 1 - 

Visto che il nostro ospite è nientedimeno che Gilgamesh di Fate/Zero, sarà un post molto... scenico! Anche se metto a disposizione i miei preziosissimi appunti di filosofia del liceo (avevo la media dell'8 e sono Chiarissima Dottoressa in Filosofia, vi basta come garanzia? Ebbene, sfruttatemi XD), e quindi c'è anche la parte seria. <3

La pura immagine della
serietà accademica.



domenica 18 novembre 2012

Winter Soldier - Un'analisi del personaggio in vista dell'approdo sul grande schermo (Parte I)


 I fan di Capitan America ormai lo sanno: il 4 aprile 2014 uscirà nelle sale il secondo capitolo della saga cinematografica: “Captain America 2: The Winter Soldier”.

Ma chi è il Winter Soldier (letteralmente: “Soldato d'Inverno”)? Cosa c'entra lui, con Cap? Cosa li lega? Cosa li divide?
Chi legge i fumetti lo sa, ma per tutti gli altri sarà uno spoiler. Si consiglia quindi di procedere con cautela alla lettura di questo (mastodontico) articolo, che per comodità verrà diviso in due parti.

Il Winter Soldier è, sotto molti aspetti, una creatura di Ed Brubaker, sceneggiatore pluripremiato che ha ricevuto ben 4 Eisner Award come Miglior Scrittore proprio per il suo lavoro su Captain America.

Mr Bru approda alla Marvel nel 2005 con la storia “What If Aunt May had died instead of Uncle Ben?”. Da lì passa subito a sceneggiare “Captain America - volume 5”, e porta con sé il Winter Soldier.
Lo stesso Brubaker ammette che (re)introdurre il personaggio del Winter Soldier nella vita e nelle avventure di Captain America è “qualcosa che voleva fare fin da bambino”. Più precisamente il Signor Brubaker dice che: “Ho sempre pensato [fin da ragazzino] che se mai fossi finito a scrivere le sceneggiature per Captain America, avrei reintrodotto quel personaggio.”
Insomma, è proprio il caso di dire che l'avvento del Winter Soldier è un sogno che si avvera! E che avvento!
Agosto 2005.
Fascicolo numero 8 di CA-Volume 5.
Mr Bru ci spiazza già a vignetta 1, pagina 1, facendoci intuire a pelle chi sia il protagonista della storia che ci sta narrando. Vignetta 2, pagina 4, Steve ce lo dice per lui – e reagisce, come reagirebbero i fan. Incredulo, rabbioso – il Winter Soldier non è, non può assolutamente essere... Pagina 16, ultima vignetta. È lui.
Pagina 17.
È lui.
Pagina 22.
Oh mio dio. Oh. Mio.Dio. Steve potrà anche dubitare, struggersi ed sfasciare computer a suon di pugni, ma il lettore sa, lo sa per certo: è davvero lui.
Ma... lui chi, precisamente?
Cercherò di essere precisa e concisa, ma per spiegare chi è il Winter Soldier bisogna fare un passetto indietro, e sbrogliare una matassa di circa 70 anni di fumetto. Premetto, inoltre, che l'universo in cui si svolgono i film è separato da quello dei fumetti, quindi ci saranno delle differenze tra ciò che vi dirò e ciò che sapete, o vedrete, nei film di Cap.
Detto questo, avventuriamoci in questo Character Study. Primo passo, passiamo a svelare ed ad analizzare---


venerdì 16 novembre 2012

Il Conciliatore, di Brandon Sanderson: un mondo dove gli Dei vivono fra i comuni mortali.


Dopo la recensione su La Via dei Re, torna Brandon Sanderson su Dita D'Inchiostro! (E Walter Moers mi guarda male... ma va bene!)

Per informazioni sull'autore vi rimando all'articolo su La Via dei Re, così risparmio tempo e aumento le visite (♥).

La trama. La vita di Siri, principessa del regno di Idris, è inaspettatamente semplice. In quanto terzogenita non è gravata dal peso di ereditare la corona, e non deve prepararsi come la sorella Vivienna ad un matrimonio combinato. La sua esistenza serena e spensierata si riflette nella sua incapacità di controllare il colore dei capelli. Infatti un tratto caratteristico della sua famiglia è quello di poter cambiare, volontariamente o a seconda delle emozioni, il colore dei propri capelli. Ciò non è visto di buon occhio a Idris, dove tutti si vestono di bianco e disprezzano i colori a causa del vicino regno di Hallandren.

Ad Hallandren i colori sono al centro di un vero e proprio culto, anche grazie al tipo di magia che vi si pratica. Ogni uomo possiede un Soffio vitale, che può essere donato o ceduto in cambio di denaro, o acquisito per assumere potere. Un uomo con molti soffi gode di diversi potenziamenti e abilità, fra cui di base quello di vedere i colori e le cose in molto molto più dettagliato e acceso delle persone comuni. Un uomo dotato di molti Soffi può anche infonderne alcuni in degli oggetti per animarli.

L'intera Hallandren è quindi un regno coloratissimo, pieno di stoffe, tessuti, quadri, decorazioni, governato da una teocrazia di sacerdoti che amministrano la vita pubblica. Un'altra particolarità di Hallandren consiste nelle divinità: non sono, come in altre religioni, entità astratte e lontane, ma esseri umani tornati in vita dopo una morte eroica. Gli Dei, dopo il loro ritorno dalla morte, sono dotati di più Soffio di chiunque altro. Non hanno ricordi della loro vita precedente, ma è stata data loro una seconda occasione per portare a compimento una missione, diversa per ognuno. Nessuno conosce la natura della propria missione fino a quando non giunge il momento. Essi possono infatti scegliere di cedere il proprio Soffio vitale (e quindi sacrificare la propria vita) per salvare la vita di una o più persone, ma stà a loro decidere sé e quando.


Gli Dei ascoltano quotidianamente le suppliche del loro popolo, e anche se raramente soddisfano un desiderio visto l'alto prezzo loro richiesto, la fede in loro rimane salda e forte, in quanto sono divinità che possono essere viste e toccate.

mercoledì 14 novembre 2012

Lucca Comics 2012 - Cronaca del Tripudio del Fantastico


Periodo di Halloween. Buio fuori. Freddo, nebbia. La macchina, scalcinata e nera, sbuffa e parlotta nella notte. Il bagagliaio è stracolmo. Dopo la missione, lo sarà ancora di più. Dall'autoradio, si alzano le note degli AC/DC, Led Zeppelin, Deep Purple. Sam e Dean si preparano a – no, aspé. Si, d'accordo, l'atmosfera è quella (stranamente, lo è tutti gli anni), ma in missione oggi non vanno i Winchester, bensì la Neme e la Manu, che si avviano intrepide alla volta di Lucca.
Bottino di caccia, ve lo dico subito, saranno 13 figures, 3 tazze, 2 DVD e non so quanti chili di fumetti per la Manu; e 7 autografi, la Batgirl di Adam Hughes e un po' di fumetti per la Neme (sono stata parca U_U).

Ma partiamo dall'inizio.


domenica 11 novembre 2012

AnoHana, amici oltre la morte: un anime sul crescere e sui legami


AnoHana è sicuramente uno degli anime che ha riscosso maggior successo nella stagione primaverile 2011; nonostante la serietà della trama e dei temi trattati, i pochissimi episodi e la situazione sociale in Giappone (colpito dal terremoto proprio poco prima dell'inizio della serie) è riuscito lo stesso a commuovere milioni di spettatori. Trasmesso nello spazio televisivo di noitaminA, famoso per proporre – in un'epoca di anime tratti da manga o novel, o puramente commerciali – prodotti per un pubblico adulto, con trame impegnate e splendide animazioni, AnoHana si è rivelato vero e proprio fenomeno televisivo, riuscendo a scalzare nei sondaggi tutti i (validissimi) concorrenti.

La trama. La storia di AnoHana ruota attorno ad un gruppo di amici di infanzia, Jinta Yadomi (detto affettuosamente Jintan) leader dei bambini, Meiko Honma (Menma) dolcissima e sensibile, Naruko Anjo (Anaru), Atsumu Matsuyuki (Yukiatsu), Chiriko Tsurumi (Tsuruko) e Testudo Hisakawa (Poppo). Nella loro ultima estate assieme sono soliti ritrovarsi e giocare nella loro base segreta, fingendo di essere degli eroi che salvano il mondo, i “Super Peace Busters”. Poi un giorno un'incomprensione, un litigio e una sfortunata serie di eventi portano alla morte di Menma, che annega nel fiume.

Dieci anni dopo l'incidente, il gruppo di amici è ormai diviso; ognuno ha intrapreso strade diverse, divisi da scelte di vita o dalla scuola frequentata (in Giappone è importantissimo essere ammessi in una “scuola di serie A”, altrimenti vieni considerato quasi spazzatura) eppure segretamente nessuno di loro è ancora riuscito a scendere a patti con la morte di Menma. In special modo Jintan, ex-leader dei Super Peace Busters, vive una vita quasi da recluso; deluso per non essere riuscito ad entrare nella scuola che desiderava, passa tutto il giorno in casa a non fare nulla, vivendo una vita “sospesa”.



Però Jintan ha un segreto: ogni estate infatti viene visitato dalla “bestia dell'estate”, ovvero il fantasma di Menma, che solo lui può vedere. E' un fantasma però molto atipico; invece di apparire come la bambina che Menma era quand'è morta, ha l'aspetto di un'adolescente. Riesce inoltre ad interagire con gli oggetti e a far disperare Jintan con la sua sola presenza, poiché egli la crede una mera allucinazione causata dal rimpianto.

Però durante la decima estate dalla sua morte, Jintan capisce che quella non è un'illusione, e per la prima volta si appresta ad ascoltare davvero ciò che Menma ha da dirgli: la ragazza infatti vuole che lui soddisfi il suo desiderio per poter “andare oltre”. L'unico problema è che lei non si ricorda ciò che desiderava prima di morire, e così Jintan dovrà riunire attorno a sé il vecchio gruppo di amici, ragazzi disillusi e chiusi in sé stessi, per scoprire il “vero desiderio” di Menma ma anche per imparare cosa significa davvero vivere, e andare anche lui “oltre”.


venerdì 9 novembre 2012

1Q84 Parte I: lo strano mondo delle due lune.


Vista l'uscita del II volume di 1Q84, riproponiamo una recensione già pubblicata su Meta Magazine (qui). Ovviamente è in preparazione quella del volume uscito a Ottobre, siate pazienti e speranzosi (il libro l'ho comprato il primo giorno, il punto è che mi uccide d'amore a ogni capitolo e non riesco a leggerne più di uno alla volta, ma sono quasi alla fine).

1Q84 è un romanzo che impegna il lettore, a una prima lettura. Settecento pagine nell’edizione Einaudi, che racchiude i due volumi originali dell’opera (1Q84, ovvero ichi-kew-hachi-yon nell’originale giapponese, con la Q che si legge similmente all’8), che coprono dall’Aprile al Settembre del 1984 (omaggio al libro di George Orwell"1984"). Ma non basta una sola lettura, per saggiare appieno il sapore di un libro così ispirato, sfaccettato, perfettamente costruito.

Il tempo e lo spazio in Murakami sono dimensioni plurali. Non c’è mai un solo piano o una sola linea, gli universi si incrociano senza che il lettore riesca ad accorgersene.
L’impossibile diventa probabile, finanche necessario, con il cambiare dei punti di vista e dei mondi in cui i personaggi si trovano a vivere, combattere, affrontare le proprie solitudini. Opera capolavoro del grande scrittore contemporaneo giapponese, 1Q84 apre il lettore sul mondo di un Giappone di metà anni Ottanta, con le sue dinamiche e le sue battaglie, la sua bellezza e la sua bassezza, per trasformarlo poi nella piattaforma dove la trama si articola e cerca di sbocciare, trova la sua fioritura e un lento formarsi di frutti maturi che si depositano nell’anima.

Narrazione delle emozioni, la scrittura di Murakami. I protagonisti principali sono due (e quanti altri personaggi sono indimenticabili?): rigorosamente, un capitolo ciascuno, si inanellano e susseguono, da lui a lei e da lei a lui. Aomame lei, Tengo lui, assassina lei, scrittore che si mantiene con ripetizioni di matematica lui, entrambi trentenni. Accomunati dall’aver frequentato la stessa classe alle elementari, e da un legame che non può essere distrutto, né dagli anni né dalla lontananza. Neppure le potenti forze che entrano in campo, nel romanzo, i Little People come li chiama la giovane, angelica e quasi irreale diciassettenne Fukada Eiko, possono recidere il filo rosso tra Aomame e Tengo.


domenica 4 novembre 2012

Jack: basket, un padre gay e tanti guai...


Il romanzo di oggi è un piccolo libro: "Jack" di Amy M. Homes. È stato il romanzo d'esordio di questa scrittrice americana, nell'anno 1989.

Faccio immediatamente una precisazione: non ero convinta che meritasse un posto nello Scaffale della Vergogna, visto che il precedente "Biancaneve e il cacciatore" ha inaugurato tale sezione sotto il segno del pattume a qualità sottozero, cosa che non è per Jack.
In comune hanno certamente che sono entrambi da vedere/leggere. Il primo, perché passare una serata in compagnia a commentare e demolire una schifezza di tale livello è sempre un piacere; il secondo, perché il romanzo "non è male".
Approfondirò più avanti, per ora dico e ribadisco: sta nello scaffale della vergogna ma non perché sia una storia da cestinare.

Ma andiamo con ordine. Di cosa si tratta, vi starete chiedendo? Jack è un ragazzo di quindici anni (ne compie sedici durante la storia). Ha un migliore amico, Max, una vita scolastica normale e ama il basket. Con suo padre, si allena e sogna di diventare un grande campione. L'immagine del ragazzino americano medio. Si prepara persino a prendere la patente di guida.
Purtroppo le cose non vanno così bene come sembra, suo padre decide di lasciare la madre, va via di casa. Dopo un po' di tempo, confessa al figlio di essere gay. Nel frattempo la madre di Jack è passata da un amante all'altro, e non solo: li ha tutti portati dentro casa, costringendo Jack a cene imbarazzanti e tremende. Le vicende portano Jack ad avvicinare la ragazza dei suoi sogni, Maggie, che vive la sua stessa situazione: anche suo padre è gay e, per giunta, non esita a comportarsi in modo che sarebbe imbarazzante anche se non sei suo figlio/a. La storia evolverà di disastro in disastro, tra momenti di leggerezza e altri di tristezza, tutto attraverso gli occhi di Jack che non si capacita di essere davvero dentro certe situazioni, decisamente più grandi di lui. Persino la famiglia di Max, che agli occhi di Jack è fantastica e perfetta, mostrerà di non essere da manuale, trascinando Max, Jack e Maggie sulla stessa rotta sbandata.

venerdì 2 novembre 2012

Anteprime - Inchiostrando nel mese di Novembre 2012

Mentre agitiamo i nostri pennellini calligrafici scaldandoci per le di noi da voi amatissime recensioni, facciamo qualche schizzetto qui e lì. Pensavate mica che vi abbandonavamo tra un articolo e l'altro? Non sia mai, noi pensiamo a come rovinare la nostra vita e di conseguenza pure la vostra. 

Ecco qui le novità in arrivo, quelle che ci stuzzicano di più e qualche ideuzza adatta al mese in entrata, per non restare mai a bocca asciutta!


Ovviamente non tratteremo tutto (non veniamo pagate abbastanza... anzi, non prendiamo proprio niente ò_o Siamo solo pazze) ma segnaleremo solo quello che attrae la nostra attenzione. Queste non sono recensioni, noi non abbiamo letto/guardato/provato i prodotti qui segnalati, però lo faremo :).



Il post segnalerà le prossime uscite di Libri, Manga, Film e Videogiochi. In fondo troverete anche Tiriamo le somme del mese di... Ottobre 2012, le nostre chiacchiere random sul mese appena trascorso (quello che abbiamo letto/visto/giocato :D).

~ LIBRI~


Titolo:  Villa Metaphora
Autore:  Andrea de Carlo. 
Editore:  Bompiani. 
Prezzo:  19,50 
Data di uscita:  7 Novembre.
Trama:  Il nuovo, atteso romanzo di Andrea De Carlo - Una piccola isola vulcanica ai margini estremi del Mediterraneo meridionale, Tari. Uno squisito resort di lusso arrampicato sulle rocce, Villa Metaphora. Pochi ospiti internazionali, ricchi e famosi, in cerca di qualche giorno di tregua dalle pressioni del mondo. Quattordici personaggi che si passano il testimone di capitolo in capitolo: un architetto e imprenditore milanese, la sua assistente e amante tarese, un marinaio nato sull'isola, un falegname dall'animo artistico, un raffinato chef spagnolo, una ragazza italo­irlandese alla ricerca delle sue origini, una giornalista francese in incognito, un potentissimo banchiere tedesco e sua moglie, due anziani coniugi italiani dediti al gioco della deduzione, una giovane star americana e suo marito, inventore di un metodo per risolvere problemi altrui, un politico italiano che cerca il sostegno dei "poteri forti". Quattordici punti di vista, ognuno con la sua voce, il suo mondo, i suoi riferimenti. Ognuno credibile, coerente, e del tutto inconciliabile con gli altri. Una trama serrata, piena di coincidenze, complicazioni, colpi di scena. Un tour de force stilistico, sfaccettato in una varietà di prospettive e di modi di raccontare. Con "Villa Metaphora" Andrea De Carlo scrive il suo romanzo più ambizioso, ironico, cattivo, avventuroso, polemico, raccogliendo la sfida di raccontare il mondo di oggi, con le sue virtù e i suoi difetti peggiori, i suoi vizi, le sue paure, le sue insostenibili contraddizioni. (Dal sito di Unilibro).


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