domenica 28 aprile 2013

Persepolis, il lungo viaggio alla ricerca di sé stessi


Persepolis è stata la prima graphic novel che io abbia mai letto, quando ancora non sapevo esistesse un termine per definire il genere e classificavo tutto sotto la categoria “fumetti non giapponesi”. All'inizio fui attratta dallo splendido trailer del film d'animazione (riportato qua sotto), un minuto e mezzo in cui c'era di tutto, morte, rivoluzione, guerra, dolore, ma anche tanta simpatia e gioia di vivere.

Amai il film, che resta tutt'ora uno dei miei film d'animazione preferiti, e da lì passai a leggere l'opera originale da cui era tratto, curiosa di sapere se avrebbe conservato lo stesso impatto emotivo. Per togliervi subito la curiosità (così passiamo alle cose importanti), ebbene, la risposta è sì.

Nota: Persepolis è pubblicato in Italia da Rizzoli Lizard, che ne ha curato svariate edizioni negli anni. Dall'ultima settimana, grazie ad una collaborazione con il Corriere della Sera, è possibile trovare Persepolis in edicola come allegato del suddetto giornale, a soli 7,90 € (un prezzo molto economico per una graphic novel!). Persepolis è stato scelto come primo titolo di una serie di uscite allegate al corriere della sera, tutte riguardanti graphic novel recenti che trattano il tema della guerra. Qui la notizia in dettaglio con la lista dei titoli che usciranno nella collana “Graphic Journalism”.


giovedì 18 aprile 2013

A sud del confine, a ovest del sole: Murakami e la creazione di miti (letterari e non)

Andò via, ma io continuai a bere solo, seduto al bancone. Il locale aveva chiuso, non c'era più nessun cliente e tutto lo staff era tornato a casa dopo aver messo a posto e pulito. Ero rimasto solo. Non volevo tornare subito a casa, telefonai a mia moglie per dirle che avevo dell'altro lavoro da sbrigare, che avrei fatto tardi. Spensi le luci del locale e in quel buio pesto mi misi a bere del whisky. Per non stare a tirare fuori il ghiaccio, lo bevvi liscio.
"Finiremo tutti per scomparire, uno dopo l'altro", pensai. Ci sono cose che svaniscono all'improvviso come se fossero state recise da un colpo secco, mentre altre si dissolvono lentamente, fino a sparire del tutto. Ciò che rimane è solo il deserto.



Basta leggere questa citazione, per restare incantati. Murakami ha un ritmo inconfondibile: l'inchiostro pulsa e ci si trova dentro la sua testa, insieme ai protagonisti, e ci si deve solo abbandonare alla narrazione (che non perde un colpo).
Haruki Murakami ha un pregio: trasformare ogni romanzo in un mondo a sé. Un universo parallelo. I protagonisti hanno, in comune, il fatto di essere tutti un po' fuori dal comune, pur essendo comunissime persone.
Di quale romanzo parliamo, oggi?
Proprio lui, l'ultimissima uscita
Un romanzo che, lo diciamo subito, ha atmosfere uniche, una storia d'amore soverchiante e un protagonista che, per una volta, ha sin da subito una forte coscienza di se stesso.

"A sud del confine, a ovest del sole" viene pubblicato, in Giappone, nel 1992. Segue di quattro anni "Dance Dance Dance", e precede "L'uccello che girava le viti del mondo" (1994-1995). Viene scritto durante una visita di Murakami alla Princeton University negli USA.
Nel 2000 la Feltrinelli lo aveva proposto al pubblico italiano, che adesso gode di una nuovissima edizione Einaudi. La traduzione è quella della prima versione italiana, di Mimma de Petra, con la revisione di Antonietta Pastore per Einaudi. Sulla copertina, a sfondo bianco, risalta un LP che richiama subito un elemento imprescindibile di ogni buon romanzo di Murakami: la musica. Particolarmente importante qui, perché il protagonista fonda e gestisce un jazz bar ad Aoyama (Tokyo), con musica dal vivo. Come effettivamente aveva fatto Murakami prima di diventare scrittore.

Cercherò di fare meno spoiler possibili, limitandomi alle linee generali. Tanto, Murakami sa sorprendere sempre e comunque, pure quando è prevedibile.


domenica 14 aprile 2013

La madre: l'amore di una madre è per sempre


È con immenso piacere che questa domenica vi parlo del nuovo film di Guillermo del Toro (il Labirinto del fauno fu oggetto di una venerante recensione da parte mia, tempo fa), stavolta nei panni di produttore: "La madre" (in lingua originale è Mamà, che ha una sfumatura decisamente differente ma il film è così bello che, per una volta, non voglio polemizzare). Guillermo del Toro è stato attirato, infatti, da un corto di produzione spagnola, dall'omonimo titolo, diffuso nel 2008 e realizzato da Andrés Muschietti (qui il link della pellicola, con un'intervista di Guillermo del Toro; segnaliamo anche le interviste alle due bambine e quella ad Annabel). 

Ecco il trailer del film, italiano:



Ci troviamo di fronte a un'altra storia fortemente impregnata di sovrannaturale (fino al gelido  midollo, direi!), con la differenza che stavolta non si ha più il dubbio sulla verità o meno di quello che si vede. Infatti, con "madre" ci si riferisce a un fantasma, un fantasma di donna che è protettivo, forte e fermamente intenzionato a ottenere quello che vuole.
Il punto è: cosa vuole?



venerdì 12 aprile 2013

Il Grande e Potente Oz: una grande e potente delusione.

Il nostro scaffale della vergogna si arricchisce, ahinoi, di un nuovo elemento. Oz the Great and Powerful, pur avendo momenti di qualità, si è rivelato un'esperienza decisamente insoddisfacente. Il più recente film della Disney Pictures, direttoda Sam Raimi (La Casa, Spider Man) vuole essere un prequel de "Il mago di Oz" del 1939, il cult movie con Judy Garland nella parte di Dorothy.

Siete curiosi di sapere come il Mago di Oz è arrivato nella terra di Oz, e qual è la storia dietro alle streghe cattive dell'est e dell'ovest. Anche noi lo eravamo, e il vostro Raistlinsama ha entusiasticamente deciso di spendere un paio d'ore al cinema per vedere questo film. Per cominciare a pentirsene quasi subito.


mercoledì 10 aprile 2013

Blacksad, gatti detective in una storia dalle tinte noir


Inauguriamo anche la sezione dedicata alle graphic novel! Ultimamente ne stò leggendo un sacco, e ho scoperto tanti autori molto interessanti, fra cui Juan Diaz Canalez e Juanjo Guarnido, creatori della miniserie Blacksad.

Ambientato nell'America degli anni '50, Blacksad è un noir dal sapore classico i cui protagonisti sono degli animali antropomorfi. I tratti animali riflettono il carattere dei personaggi e il loro ruolo nella storia: ad esempio il giornalista freelance a caccia di informazioni ha l'aspetto di una volpe, invece il protagonista (un detective “duro” che si muove “fra le ombre”, in ambienti poco raccomandabili) ha le fattezze di un gatto nero, e via dicendo.

Uno dei punti di forza di Blacksad è l'espressività dei personaggi. Ad ogni inquadratura cambiano le espressioni, e ognuna rimanda di volta in volta ad una emozione diversa, rendendo quasi superflue le righe della narrazione. In una singola tavola si può passare da una scena drammatica ad una comica, senza perdere coerenza nell'intreccio narrativo.

La potenza del tratto di Guarnido risulta evidente in quanto semplicemente osservando le vignette è possibile seguire e comprendere la storia. Ed è straordinario come ogni personaggio, pur avendo fattezze difficili come quelle di una lucertola, trasudi umanità in ogni gesto o posa. In questo ha giovato a Guarnido l'aver lavorato alla Disney, in particolare come capo dell'animazione per il film Tarzan.

Non fatevi ingannare però. Blacksad è una serie composta da trame dure, che toccano temi scomodi come mafia, prostituzione, omertà e razzismo. E' un prodotto decisamente per adulti, o perlomeno per un pubblico in grado di coglierne le raffinatezze narrative e le innumerevoli citazioni ai grandi film del genere noir.


venerdì 5 aprile 2013

Psycho-Pass, l'eterna illusione di una società perfetta


Oggi parliamo di Psycho-Pass, uno degli anime più interessanti e profondi dell'ultimo anno, di cui (caso ormai più unico che raro) sono stati quasi immediatamente acquistati i diritti per la trasmissione/vendita in Italia.

La trama. In un prossimo futuro gli umani sembrano essere riusciti a costruire la società perfetta, grazie ad un sistema completamente automatizzato chiamato Psycho Pass. Esso è in grado di scansionare istantaneamente la mente di qualsiasi individuo, valutandone la personalità e i talenti, in modo da indirizzarlo verso il mestiere più adatto alle sue capacità e attitudini. In questo modo viene costruita una società all'apparenza perfetta, dove tutti sono soddisfatti della propria vita e occupano un ruolo ben preciso conforme al proprio carattere.

Ma gli esseri umani non sono creature perfette, talvolta alcuni di loro deviano dalla “retta” via e compiono crimini contro gli altri. Per questo il sistema ha un ulteriore compito: individuare nella massa i pericoli per l'ordine pubblico e comunicare la loro esistenza al Public Safety Bureau, la moderna polizia.

Una squadra di polizia è composta da tre segmenti: uno o più analisti, incaricati di analizzare i dati e offrire supporto dalle retrovie, gli ispettori, coloro che prendono le decisioni sul campo ed effettuano gli arresti, e infine gli agenti (o enforcer) che si occupano della parte prettamente “fisica” del lavoro.


Questi ultimi sono in realtà delle persone il cui Psycho-Pass è oscurato, ergo dei criminali veri e propri o potenziali. Mentre solitamente i criminali vengono rinchiusi in “strutture di correzione”, ad alcuni di loro in possesso di doti particolari viene offerta la possibilità di lavorare come agenti sottoposti agli ispettori. E' una libertà parziale, in quanto non possono uscire dall'ufficio senza permesso e neanche condurre una vita normale, e sono continuamente sottoposti a pericoli, ma è pur sempre meglio di una vita spesa in un istituto di correzione.


martedì 2 aprile 2013

Anteprime - Inchiostrando nel mese di Aprile 2013!

Mentre agitiamo i nostri pennellini calligrafici scaldandoci per le di noi da voi amatissime recensioni, facciamo qualche schizzetto qui e lì. Pensavate mica che vi abbandonavamo tra un articolo e l'altro? Non sia mai, noi pensiamo a come rovinare la nostra vita e di conseguenza pure la vostra. 

Ecco qui le novità in arrivo, quelle che ci stuzzicano di più e qualche ideuzza adatta al mese in entrata, per non restare mai a bocca asciutta!





Ovviamente non tratteremo tutto (non veniamo pagate abbastanza... anzi, non prendiamo proprio niente ò_o Siamo solo pazze) ma segnaleremo solo quello che attrae la nostra attenzione. Queste non sono recensioni, noi non abbiamo letto/guardato/provato i prodotti qui segnalati, però lo faremo :).



Il post segnalerà le prossime uscite di Libri, Manga, Film e Videogiochi. In fondo troverete anche Tiriamo le somme del mese di... Marzo 2013, le nostre chiacchiere random sul mese appena trascorso (quello che abbiamo letto/visto/giocato :D).

Nota: Come avrete notato, non abbiamo pubblicato la preview degli anime primaverili. Purtroppo curare una preview di quel calibro, e fatta a quel modo, richiede tempo e impegno che ora non abbiamo. Inoltre le cose da recensire sono veramente tante, e si stanno accumulando in modo pericoloso, perciò per questa volta preferiamo glissare e concentrarci sulle recensioni. Alla prossima! 


~ LIBRI~


Titolo: Quel diavolo di un trillo.
Autore:  Uto Ughi. 
Editore:  Einaudi. 
Prezzo:  13,00 
Data di uscita:  Inizio aprile.
Trama:  La storia di una vita incredibile, interamente dedicata alla musica.
Uto Ughi ha soltanto tre anni quando il suo primo maestro, l'amico di famiglia Ariodante Coggi, gli mette in mano un violino minuscolo, e glielo lega al collo perché non cada. Nasce cosí uno dei piú grandi talenti musicali del nostro tempo, un esecutore dalla naturale e precoce attitudine a «tirar l'arco», che calca, ad appena sette anni, i palcoscenici dei teatri per i primi concerti in pubblico.
Tuttavia questo libro non si limita a ripercorrere l'apprendistato del musicista, le lezioni con George Enesco, i concerti tenuti in tutto il mondo, i sodalizi artistici con i piú grandi interpreti degli ultimi cinquant'anni. Questo libro ci svela un inedito Uto Ughi, un uomo che, lontano dai riflettori, ama la letteratura, i viaggi e la natura, il silenzio consapevole e i luoghi del mito, dove poter ritrovare se stesso.
Capace come pochi di mantenere intatto nel tempo il rapporto con il pubblico, Uto Ughi condivide per la prima volta con i lettori i tesori accumulati durante il suo cammino professionale e umano, e mette insieme il racconto di una vita ricca di passioni (Dal Sito Einaudi).



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...