Visto che uscirà il 12 Dicembre, direi proprio di presentare la Recensione de Lo Hobbit!... In attesa di poter fare quella del film.
Immaginiamo che il mondo abbia conosciuto quattro Ere, che esistano diverse razze dotate di intelligenza e dall’aspetto (più o meno) antropomorfico e con diversissimi tratti caratteristici, che il mondo cristiano e quello pagano abbiamo avuto possibilità, nella mente di un linguista scrittore, di trovare una terza forma in grado di rappresentare la grandezza e la bellezza di una creazione, il valore dell’eroismo, dell’amicizia, il cupo potere del male, che conosce mille forme, e l’ironia di una vita semplice che viene visitata e trasformata da cose grandi, il senso di una misura e un amore per la vita che sanno cantare, perché è con la musica che il creatore ha dato esistenza al mondo e alle forme. Si avrà, così, solo una pallida immagine dell’universo che J.R.R. Tolkien ha saputo inventare, riscoprendo cose antiche, col gusto della narrazione e della costruzione di un universo in grado di ospitare la lingua che lui, Professore a Oxford di lingua inglese (che significava anche conoscere ogni filo d’erba della letteratura antica e moderna), aveva inventato.
Immaginiamo che il mondo abbia conosciuto quattro Ere, che esistano diverse razze dotate di intelligenza e dall’aspetto (più o meno) antropomorfico e con diversissimi tratti caratteristici, che il mondo cristiano e quello pagano abbiamo avuto possibilità, nella mente di un linguista scrittore, di trovare una terza forma in grado di rappresentare la grandezza e la bellezza di una creazione, il valore dell’eroismo, dell’amicizia, il cupo potere del male, che conosce mille forme, e l’ironia di una vita semplice che viene visitata e trasformata da cose grandi, il senso di una misura e un amore per la vita che sanno cantare, perché è con la musica che il creatore ha dato esistenza al mondo e alle forme. Si avrà, così, solo una pallida immagine dell’universo che J.R.R. Tolkien ha saputo inventare, riscoprendo cose antiche, col gusto della narrazione e della costruzione di un universo in grado di ospitare la lingua che lui, Professore a Oxford di lingua inglese (che significava anche conoscere ogni filo d’erba della letteratura antica e moderna), aveva inventato.