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© Jon Keegan. |
Quando per i 30 giorni ho parlato di Harry Potter, esternando pubblicamente un amore che dura da più di quindi anni, dovevo aspettarmi che un solo post non sarebbe bastato a contenerlo.
Come un cesto di ciliegie, dove ogni frutto tira l'altro, così Harry Potter è una fonte infinita di bellissimi ricordi, tutti collegati gli uni agli altri.
Quello di cui voglio parlarvi oggi è uno dei più recenti, e riguarda la versione cinematografica di Harry Potter e i Doni della Morte: la danza di Harry ed Hermione.
Una [non] piccola premessa. A differenza dei libri, ho avuto un rapporto tormentato con i film della serie. Il frequente cambio di regista non ha di certo aiutato, e la serie in sé ha sofferto fino agli ultimi quattro film di una certa mancanza di uniformità.
Parliamoci chiaro, è sempre difficile adattare un libro, che ha dalla sua il vantaggio delle descrizioni, delle finezze letterarie e del supporto diretto dell'autore originale, in un film. Specialmente se il libro originale non è semplicemente una fonte come può esserlo qualsiasi sceneggiatura, ma ha alla base parecchi fan hardcore pronti a distruggere il lavoro di mesi per un'inezia (magari perché i capelli dell'attrice di Hermione non sono gli stessi descritti nella versione cartacea). In una situazione del genere, un regista si trova davanti due scelte: fare un film fedelissimo al libro e accontentare i fan, o modificare qualcosa e rendere il suo prodotto adatto ad un più ampio pubblico, che magari il libro neanche lo hanno mai aperto ma sono attratti dalla fama del titolo. Caso strano, quasi sempre i registi propendono per la seconda scelta; ma entrambe non sono prive di pro e di contro.
Il compito diventa ancora più arduo quando, invece di un fan normale, ti trovi davanti una
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© Mikemaihack. |
fan come me, che ama Harry Potter in modo quasi doloroso, e non sarà mai d'accordo con la tua visione della storia perché ha avuto abbastanza tempo per formarsi la propria, e ogni minima deviazione da quest'ultima verrà considerata come un insulto. [Nota: si, sono una brutta persona e me ne vanto.]
E' uno dei motivi per cui, quando uscì, odiai il film di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. Gli attori che interpretavano Remus e Sirius, per quanto bravi, non corrispondevano all'idea che mi ero fatta di loro; la parte riguardante il passato dei Malandrini, a parer mio la più bella del libro e una delle migliori di tutta la saga, era a malapena accennata e per nulla spiegata; e non fatemi neanche incominciare a parlare dei Dissennatori volanti per amor di Merlino (i Dissennatori fluttuano! Fluttuano, camminano quasi scivolando sul terreno, maledizione! Non sono dei fottuti super-saiyan in incognito che solcano i cieli!)
Ma poi è successa una cosa positiva: sono cresciuta [perché alla faccia di Peter Pan, crescere non è sempre un male - basta farlo rimanendo bambini, e chi mi capisce mi capisce], e la mia visione delle cose si è ampliata. Ho smesso di essere così possessiva con le storie e i personaggi che mi piacciono [no, non è vero, è un'orrenda bugia ma per il bene del discorso facciamo finta che sia vero] senza per questo amarli di meno, e ho iniziato a pensare diversamente.
Mi sono resa conto che un film tratto da un libro/fumetto/qualsiasi altra cosa, non deve essere fedele al 100% per essere "un buon film". Non a discapito della comprensione e della qualità.
Intendiamoci: fa' sempre piacere quando i fan dell'opera originale vengono omaggiati con un adattamento quanto più fedele possibile, e vari ammiccamenti dove per forza di cose questo non può essere. Ma un film deve, per sua natura, raggiungere un pubblico più vasto, che non ha disposizione le descrizioni minuziose o accurate del libro e non può conoscere tutti i retroscena dietro un dialogo o una particolare azione di un personaggio. Con i dialoghi si può arrivare solo fino ad un certo punto; ma come fare con tutte le cose "non dette"? Come trasmettere ad esempio la potenza dei sentimenti, senza rovinarli con le parole?
Talvolta la fedeltà al 100% può appesantire il film, che è pur sempre un medium diverso rispetto ad un libro, e fallire nell'intento di trasmettere la bellezza della storia. Per quanto la storia sia conosciuta ed amata, un bel film deve essere coerente ed esaustivo nella trama che propone, presupponendo che lo spettatore non abbia alcuna idea di quello che stà guardando. Non vale dire "questo possiamo anche non metterlo, tanto se lo spettatore non capisce può andare a leggersi il libro". Un bravo regista deve essere in grado di capire l'essenza e trasmetterla, mettendoci contemporaneamente un suo tocco personale.
Azkaban, sono rimasta stupita dalla freschezza della regia e dalla bellezza di certe idee. Alfonso Cuaròn, il regista, pur non mantenendo la fedeltà quasi pagina-per-pagina che aveva caratterizzato i due precedenti adattamenti cinematografici (ammirabile nell'intento, ma piatta nel risultato finale), era riuscito a trasmettere l'essenza di Harry Potter e la sua visione personale della storia. Vale la pena elencare le varie scene in cui questo si nota di più: Harry che scappa di casa con la zia gonfiata che "galleggia" in lontananza, il Nottetempo, Tom l'oste, il bellissimo dialogo fra Remus e Harry sul ponte di Hogwarts (un'aggiunta di questo film; una cosa non descritta nel libro, ma tirata fuori dall'immaginazione del regista). Alcune cose presenti nel libro e canon, altre no, eppure tutte riuscivano a trasmettere lo spirito della storia Harry Potter, quello pre-rinascita di Voldemort, quando le cose iniziavano a diventare difficili ma erano ancora vissute nell'ottica di un bambino e non di un adolescente amareggiato.
Ho visto tutto questo da adulta, e ho capito che Cuaròn, come me, aveva una sua visione della storia, un suo amore per certi dettagli invece che per altri, e io non dovevo disprezzarlo o rigettarlo solo perché era diverso da quello che io mi aspettavo o auspicavo. Più che un film, era un dipinto; le emozioni, i sentimenti, venivano trasmessi non solo con le parole ma anche con le ambientazioni e i colori. Ed è così che Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è diventato il mio film preferito della serie.
E tutto questo lunghissimo discorso ci porta all'argomento centrale di questo post: la danza di Harry ed Hermione.
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E' una scena non presente nei libri, ma che nasce da un preciso bisogno: rappresentare l'amicizia che lega Harry ed Hermione. L'amicizia, l'amore fraterno e non l'amore passionale o anche solo l'interesse ragazza-ragazzo. Questo rapporto è spiegato molto chiaramente nei libri, tramite descrizioni di piccoli gesti quotidiani, affettuose attenzioni fra i due e una innegabile complicità. Hermione è sempre in prima linea per Harry, quasi una seconda (o terza, considerando Molly Weasley) madre per lui. E Harry c'è per Hermione, sempre, quando Ron si rifiuta di rivolgerle la parola perché sospetta che Grattastinchi abbia mangiato il suo topo o quando lei, molto più avanti, piange sul suo amore per il medesimo. E lo fà sulla spalla di Harry.
Al centro di Harry Potter c'è la dinamica del trio Harry-Ron-Hermione, del gruppo di amici spesso soli contro tutti. Ma, ancora più spesso, soli all'interno del trio. Innumerevoli sono le volte in cui Harry litiga con Ron, sebbene questi sia e rimanga sempre il suo migliore amico; sono due ragazzi, crescendo i paragoni diventano inevitabili, e Ron non ha la stessa maturità o lo stesso distacco di Hermione. Vuole bene ad Harry, ma soffre al suo fianco perché, dopo una vita passata a vedere i fratelli più grandi superarlo e rubargli tutte le attenzioni, non riesce a trovare una propria identità che possa reggere il confronto con "Il-Bambino-Che-E'-Sopravvissuto". In seguito capisce e si pente dei suoi errori, comprende che il sentimento di amicizia che lo lega ad Harry supera tutto, ma ugualmente non riesce a disfarsi del suo complesso di inferiorità fino all'ultimo.
Anche il rapporto Ron-Hermione non è disteso. I due si piacciono; è palese fin dal quarto libro, quando lui diventa geloso per le attenzioni di Victor Krum al punto da diventare maleducato, e lei gli urla dietro, affermandosi finalmente come donna prima che amica:
"La prossima volta allora trova il coraggio di invitarmi al ballo,
invece di usarmi come ultima risorsa!"
Ma Harry, segretamente, pensa che Hermione abbia capito molto di più di quanto Ron creda. Harry sa.
Prima dell'uscita del quarto libro, la coppia Hermione/Ron non era così definita. C'erano si dei segnali, ma non più di quanti ve ne fossero per una eventuale Harry/Hermione. Era evidente l'affetto, l'ammirazione e la stima reciproca fra i due; e inoltre, da che mondo e mondo, il protagonista è quello che si cucca la "bella". O in questo caso, poiché parliamo della Hermione pre-adolescenza e non della versione by Emma Watson, della ragazza più simpatica. Si, so che i neofiti della saga o quelli che l'hanno conosciuta tramite i film fisseranno sbalorditi queste parole, ma una buona parte dei fan tifava per l'Harry/Hermione.
Ma J. K. Rowling i cliché se li mangia a colazione così come i preconcetti da lei stessa creati (James Potter un bullo e non un bravo ragazzo? Io sono ancora sbalordita!). E Hermione non è una "bella" qualunque. Lei si innamora sì, ma non dell'eroe: si innamora della spalla, del tizio con la battuta pronta ma pieno di complessi e difetti. Che poi questo amore ci abbia messo una vita, e sette libri, a definirsi, non fa' altro che aggiungere merito alla cosa.
Dunque, cosa resta dell'Harry/Hermione dopo il brutale assassinio del post-ballo del ceppo nel quarto libro? (Perché questo è stato, vi assicuro: il numero di fanfiction sulla coppia sono diminuite brutalmente fino a scomparire, orde di fan si sono rinchiusi volontariamente a Nurmengard e alcuni ne sono riemersi anni dopo, convertiti allo slash o all'inquietante idea della Dramione...)
Semplice: è rimasto tutto. Tutto quello che c'era prima, che c'è sempre stato fin dal principio e ha continuato ad esserci fino alla fine e oltre. Semplicemente, è venuto a mancare qualunque sospetto di romanticismo fra i due, evitando così, vedendola in retrospettiva, una caduta nel banale.
L'affetto, la complicità, il reciproco supporto nelle situazioni più difficili, il capire senza bisogno di parole (mentre spesso, l'amore fra Hermione e Ron, proprio in virtù della sua natura romantica, impediva ai due di capirsi, complici le rispettive insicurezze).
Ma come trasmettere tutto questo in un film, dove non è possibile esplicitare tutti i pensieri di Harry o i gesti di Hermione? La natura del loro rapporto, semplicemente riportando le scene dei libri dove interagivano, rischiava di venire fraintesa. Infatti molti miei amici che seguivano solo i film equivocavano, e molti fino al sesto film compreso erano assolutamente convinti di una svolta Harry/Hermione. Sempre per il fatto che "l'eroe si cucca la bella".
Ed è così che a David Yates, il regista degli ultimi quattro film (che hanno un tono molto più
cupo e adulto, e si distaccano fortemente dagli altri), è venuta in mente la scena del ballo.
Senza fare troppi spoiler, la premessa: Harry e Hermione sono rimasti da soli. Ron se ne è andato, vittima di un ultimo scoppio autolesionista di mancanza di fiducia in sé stesso. Il suo abbandono è molto più duro per Hermione, che ormai ha capito di amarlo, rispetto ad Harry: da un pò di tempo lui gestisce le cose prima con la rabbia e solo poi con la ragione. E' pentito e amareggiato, ma sa' che Hermione ha bisogno del suo supporto. Così come lei ha sempre creduto in lui e l'ha supportato in questa situazione difficilissima, dove l'intero peso di una guerra grava sulle loro spalle e loro sono soli, abbandonati, al di fuori di ogni possibile aiuto.
Come fare dunque per consolarla? Nessuna parola servirebbe allo scopo, aggraverebbe soltanto le cose. Improvvisamente la radio, il loro unico mezzo di collegamento con il mondo esterno, inizia a trasmettere una canzone: O' Children, di Nick Cave and the Bad Seeds. Harry, colto da un'ispirazione, alza il volume e si avvicina ad Hermione, porgendole la mano. La costringe ad alzarsi dalla posizione semifetale in cui è raccolta da, probabilmente, ore, e accenna qualche passo di danza. Lei inizialmente è restia, ma alla fine sorride e si fà trascinare iniziando a danzare con lui. Girano e girano, e la musica sembra alzarsi di volume, e per un breve, meraviglioso istante da quando hanno cominciato la loro vita da fuggiaschi non c'è altro che pace e felicità. E il calore, la vicinanza di una persona amata. Scompare Voldemort, scompaiono i Mangiamorte, scompare la guerra e sì, scompare persino Ron: resta solo l'affetto, gli anni passati assieme, il rapporto che li lega. Il tutto senza bisogno di parole.
E' stato il primo momento in cui ho pensato: "wow, come sono cresciuti." Perché è facile dirlo vedendo la crescita fisica degli attori di film in film, o il passaggio da bambino ad adolescente incazzoso che fa' Harry fra il quarto e il quinto libro. Ma questo è il primo momento in cui ho pensato: ecco, sono adulti. Sono oltre la semplice speranza e le certezze di quando erano bambini, oltre la rabbia e le delusioni degli anni dell'adolescenza, hanno il sorriso dolceamaro degli adulti, con, per un breve attimo, una tinta dell'innocenza dell'infanzia. Forse per l'ultima volte nelle loro vite.
Un bambino non guarda mai dietro di sé, la sua percezione del tempo è dilatata, eterna; un adolescente non ha ancora una personalità ben definita, e troppi pochi ricordi per sentire un peso sulle spalle. Un adulto è consapevole del suo ruolo, sa che nessuno verrà a risolvere i suoi problemi, non ci sono più maestri o insegnanti che si prendano le responsabilità al tuo posto. E ci sono i ricordi, sia belli che brutti, che iniziano a pesare.
Io vedo tutto questo nella scena: ma poi, Harry ed Hermione iniziano a danzare. Un gesto semplice, spontaneo, fatto per far ritornare il sorriso, che si trasforma in una affermazione: "noi siamo qui, ora e adesso. Siamo persone con addosso una terribile responsabilità, sull'orlo della sconfitta, domani potremmo essere morti, le nostre vite spezzate e gettate nella polvere prima di aver vissuto oltre i nostri diciotto anni. Non sappiamo quale strada intraprendere, siamo soli e abbandonati, coinvolti in una guerra che non abbiamo chiesto noi, la gente soffre e muore e sentiamo che è per colpa nostra, poiché non riusciamo a trovare una soluzione. Eppure siamo qui, in questo momento preciso delle nostre vite e balliamo, balliamo e non c'è nient'altro che questo, e anche se dovessimo morire domani niente potrà cancellare questo momento - ciò che siamo."
E' potente. E' molto più bello e significativo di qualsiasi scena d'amore o rapporto romantico (senza voler togliere nulla alla loro importanza). E, lo ripeto, non è canon. E' una scena nata dalla sensibilità del regista, per rappresentare la bellezza e l'unicità di un rapporto complesso e delicato come quello fra Harry ed Hermione. Un rapporto che non si può semplicemente spiegare con "sono innamorati" o "sono migliori amici": è qualcosa di più, è qualcosa di diverso.
Azzeccatissima anche la scelta della canzone. Qui sotto vi riporto il testo originale e la traduzione:
Pass me that lovely little gun | Passami quella piccola, graziosa pistola |
My dear, my darling one | Mia cara, mia unica |
The cleaners are coming, one by one | I pulitori stanno arrivando, uno alla volta, |
You don't even want to let them start | tu non vuoi nemmeno lasciarli cominciare |
They are knocking now upon your door | Stanno bussando adesso alla tua porta, |
They measure the room, they know the score | misurano la stanza, conoscono il risultato |
They're mopping up the butcher's floor | Stanno raccogliendo dal pavimento del macellaio |
Of your broken little hearts | i vostri piccoli cuori spezzati |
O children | O bambini |
Forgive us now for what we've done | Perdonateci per quello che abbiamo fatto |
It started out as a bit of fun | Era cominciato come un divertimento, |
Here, take these before we run away | ecco, prendi queste prima che corriamo via, |
The keys to the gulag | le chiavi del gulag |
O children | O bambini |
Lift up your voice, lift up your voice | alzate la vostra voce, alzate la vostra voce |
Children | bambini |
Rejoice, rejoice | rallegratevi, rallegratevi |
Here comes Frank and poor old Jim | Ecco che arriva Frank ed il povero vecchio Jim |
They're gathering round with all my friends | Si stanno radunando assieme a tutti i miei amici, |
We're older now, the light is dim | siamo più vecchi adesso, la luce è debole |
And you are only just beginning | e voi state appena cominciando |
O children | O bambini |
We have the answer to all your fears | Noi abbiamo la risposta a tutte le vostre paure |
It's short, it's simple, it's crystal dear | è breve, è semplice, è chiara come il cristallo |
It's round about, it's somewhere here | è qui attorno, è qui da qualche parte, |
Lost amongst our winnings | persa fra le nostre vincite |
O children | O bambini |
Lift up your voice, lift up your voice | alzate la vostra voce, alzate la vostra voce |
Children | bambini |
Rejoice, rejoice | rallegratevi, rallegratevi |
The cleaners have done their job on you | I pulitori hanno fatto il loro lavoro su di voi |
They're hip to it, man, they're in the groove | Li hanno ipnotizzati, uomo, sono nel solco |
They've hosed you down, you're good as new | vi hanno tolto le scarpe, siete buoni come nuovi, |
They're lining up to inspect you | vi stanno allineando per ispezionarvi |
O children | O bambini |
Poor old Jim's white as a ghost | Il povero vecchio Jim è bianco come un fantasma |
He's found the answer that was lost | ha trovato la risposta che era andata perduta |
We're all weeping now, weeping | Stiamo tutti piangendo, adesso, |
because there ain't nothing we can do to protect you | piangendo perché non c'è niente che possiamo fare per proteggervi |
O children | O bambini |
Lift up your voice, lift up your voice | alzate la vostra voce, alzate la vostra voce |
Children | bambini |
Rejoice, rejoice | rallegratevi, rallegratevi |
Hey little train! We are all jumping on | Ehi, piccolo treno! Stiamo tutti saltando sopra |
The train that goes to the Kingdom | il treno che conduce al Regno |
We're happy, Ma, we're having fun | Siamo felici, Ma, ci stiamo divertendo, |
And the train ain't even left the station | e il treno non ha ancora lasciato la stazione |
Hey, little train! Wait for me! | Ehi, piccolo treno! Aspettami! |
I once was blind but now I see | Una volta ero cieco, ma adesso vedo. |
Have you left a seat for me? | Hai tenuto libero un posto per me? |
Is that such a stretch of the imagination? | E' solo un prodotto dell'immaginazione? |
Hey little train! Wait for me! | Ehi, piccolo treno! Aspettami! |
I was held in chains but now I'm free | Ero tenuto in catene, ma adesso sono libero |
I'm hanging in there, don't you see | Sono sospeso lì, non lo vedi? |
In this process of elimination | In questo processo di eliminazione |
Hey little train! We are all jumping on | Ehi, piccolo treno! Stiamo tutti saltando sopra |
The train that goes to the Kingdom | il treno che conduce al Regno |
We're happy, Ma, we're having fun | siamo felici, Ma, ci stiamo divertendo, |
It's beyond my wildest expectation | è oltre le mie più azzardate aspettative |
Hey little train! We are all jumping on | Stiamo tutti saltando sopra |
The train that goes to the Kingdom | il treno che conduce al Regno |
We're happy, Ma, we're having fun | siamo felici, Ma, ci stiamo divertendo, |
And the train ain't even left the station | e il treno non ha ancora lasciato la stazione |
(Traduzione di Anna Mezzanotte)
Leggendo il testo, sebbene la canzone possa avere molteplici interpretazioni, è facile fare dei parallelismi con Harry Potter. Il quale, a sua volta, ha molti collegamento con "il mondo babbano": basti pensare al razzismo contro i mezzosangue, i sanguesporco e i "diversi", la censura nell'informazione, il fallimento sociale che ha portato al potere un gruppo estremista come i Mangiamorte - i "pulitori" -, la guerra-genocidio di Gindelwald contro i Babbani e i loro difensori avvenuta negli stessi anni della seconda guerra mondiale, quando un altro signore si proponeva di "ripulire il mondo" dagli indesiderati per "il bene superiore"... Grindelwald è stato sconfitto, e poi forse si è pure pentito nella vecchiaia, ma le sue azioni hanno lasciato un segno, e le sue idee hanno contribuito a creare Voldemort.
Harry ed Hermione sono a metà: sono gli adulti che guardano alle loro azioni in retrospettiva e a quello che hanno causato, ma sono anche i bambini esortati a gioire delle poche cose belle rimaste (e di trasformare quelle brutte in immagini consolanti, come "il treno che conduce al Regno").
Queste sono le mie sensazioni derivate dalla scena che, dopo I ricordi di Severus Piton, trovo che sia una delle più riuscite di tutti gli otto film. Quanta roba per un minuto e mezzo, eh? Ma l'amore mette le ali alle dita.
Vi lascio, finalmente, con la famosa scena:
E sotto, la versione integrale della canzone, che vale la pensa di essere ascoltata:
@ Daniela Guadagni, Dita D'Inchiostro.
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Hai scritto un post stupendo! *o*
RispondiEliminaGrazie cara, felice che ti sia piaciuto^^
EliminaChe bellissima analisi, brava!!!
RispondiEliminaLa scena del ballo è la mia preferita nel ciclo cinematografico della saga e tutte le volte mi fa piangere come una fontana: tante volte, ci vuole davvero poco a rendere per immagini quello che bisognerebbe spiegare con un tomo (basta solo pensare alla scena in cui il mio adorato Alan Rickman piange al capezzale di Lily...).. inoltre, O Children è splendida ^^
Sottoscrivo tutto! E prima o poi farà un'analisi simile anche per I Ricordi di Severus Piton. Il cuore lo reclama xD
EliminaNonostante il tuo post pieno di perle lo devo confessare... io ho odiato la scena del ballo. Ho odiato Yates e la sua visione di Harry almeno quanto mi sono immediatamente ritrovata in quella di Cuaron (nonostante il trauma iniziale per Lupin). Io non sono proprio riuscita a crescere, per me Harry era quello del libro e ho fatto tantissima fatica, in particolare nei Doni della Morte, entrambi, a riconoscere quel personaggio che, anche per me, è legato ad alcuni dei miei più bei ricordi di lettrice!
RispondiEliminaUn saluto e complimenti per questo post così pieno di spunti!
Personalmente io Harry non l'ho più riconosciuto dall'Ordine della Felice in poi, e cioé dalla sua trasformazione in "adolescente incazzoso". Poteva starci, dato anche tutto quello che gli era successo, ma secondo me è stata gestita male come cosa. Quindi per me la versione cinematografica è stata un miglioramento, paradossalmente. La visione di Yates ha i suoi pro e i suoi contro; non mi convinceva questo "incupire a tutti i costi" sulla moda dei film di ora (vedi i Batman di Nolan, o il nuovo Superman), ma devo ammettere che come atmosfera si accorda molto a quella degli ultimi libri in cui la guerra diventa una certezza.
EliminaIo Sirius me lo immaginavo come una versione scavata e sporca di Aragorn, per cui ci avrei visto benissimo Viggo Montersen nel personaggio. Non ti dico come ci sono rimasta male quando l'ho visto nel film ç__ç Ormai mi sono abituata ma quello non è il mio Sirius!
RispondiEliminaSulle coppie: non ho mai tifato per Harry e Hermione. Mai, ho sempre pensato, fin dal primo libro, che lei fosse perfetta per Ron. Crescendo, sono poi diventata una fan del Draco\Harry ;-P
In ogni caso, complimenti, splendido post, si percepisce moltissimo il tuo amore per la saga ^^
Io non ho particolari problemi con l'attore che fa' Sirius (è comunque bravissimo), e neanche con il suo aspetto fisico, tranne che per un particolare... ha almeno 30 cm in meno di quello che mi aspettavo xDxD Remus invece è una pertica, e quei baffi mi hanno fatto orrore la prima volta. Il danno è che, quando ti abitui, neanche ci stanno così male nei personaggi... non fosse per le altezze (secondo me) invertite...
EliminaNeanch'io ho mai tifato per l'Harry/Hermione, io Hermione l'ho sempre accoppiata con Ron fin da quando lui la fa' piangere nel primo libro (solo lui è sempre stato in grado di scomporre la sempre perfetta Hermione!). Però la bellezza di questo momento, al di là di ogni romanticismo, mi ha colpito tantissimo :D
Fantastico, favoloso, davvero! *-*
RispondiEliminaGrazie mille!! ♥
EliminaPer quanto concordi con te che un film non deve necessariamente essere una copia carbone del libro o fumetto che l'ha ispirato, perché la letteratura è una cosa e il cinema un'altra, personalmente non ho apprezzato particolarmente la scena del ballo... e neanche mia madre, che non è una bambina e neppure affezionata in modo viscerale ai libri (anzi, ha la memoria corta, e quando ha visto quella scena si è voltata perplessa verso di me chiedendomi se nei libri ci fosse una scena simile), quindi il ragionamento del post su di lei non è proprio applicabile.
RispondiEliminaNon dico mi abbia "disturbata" come altre invenzioni del sesto film, ma indubbiamente vedere quella scena e NON vedere scene molto più importanti, che magari esistevano pure ma sono state tagliate (il saluto di Harry e Dudley, o il punto in cui Ron spiega perché la parola Voldemort è tabù)... beh, non mi ha fatto piacere e non l'ho trovata una grande idea.
(meno male invece che non hanno messo quella scena tagliata dove Ron e Hermione passano ore a lanciare sassi)
Su questo non posso che concordare con te. Ci sarebbe da scrivere un intero libro sulle scene tagliate o escluse in favore di altre totalmente inventate...
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