domenica 29 luglio 2012

La libertà di volare: l'ennesimo capolavoro di Miyazaki!



Chi conosce questo logo
si inchina ogni volta che lo vede
augurando lunga vita a
Hayao Miyazaki e al suo team.
Aggiungiamo subito una nuova perla per la nostra sezione sui Film di animazione.

È domenica, vogliamo rilassarci, vedere qualcosa di scoppiettante ma dolce da avere le carie ai denti.
Fa caldo, pensiamo al mare ma siamo in casa, fuori fa caldo, vorremmo vedere il mare e sentire il vento tra i capelli, vivere i brividi dell'avventura...
Cosa meglio di un film divertente, emozionante, pieno di azione, libertà e amore?
Un film dall'animazione delizioso, che tiene incollati allo schermo e che sa stupire con un finale che non dicendo niente di particolare dice tutto?
Certo, stiamo parlando di un'opera dello Studio Ghibli.

Avete pensato a Principessa Mononoke, La città incantata e Il castello errante di Howl, vero?
Non si tratta di una di queste opere, no.
Un piccolo indizio?
Mare.
Cielo.
Adriatico.
Non ci arrivate ancora?
Ma allora bisogna proprio rimediare... Guardate qua a destra e preparate i motori!
È uscito in Giappone nel 1992 e, nonostante sia ambientato in Italia, da noi è arrivato (solo) a fine 2010 (sigh!)...



sabato 28 luglio 2012

Stay Inked, Stay Linked

Dita di Inchiostro compie un mese di vita.
Sì, tecnicamente è poco, ma se penso al momento magico che ci ha portati qui, tutti insieme... Niente accade per caso, spero che molte altri lettori ci conosceranno e si divertiranno almeno la metà di quanto lo facciamo io, Panssj e i nostri new entries (due uominiiiii!!!).

Senza Panssj oggi non sarei qua, perché so sbrigarmela da sola ma le cose fatte insieme sono le più inaspettate e sorprendenti: l'alchimia tra le persone non va mai sottovalutata... specialmente se si hanno amori in comune! 


L'incontro fra Carla e Daniela è stato qualcosa di altrettanto epico.
Solo che al posto del liquore c'era lo yaoi. Galeotto fu il Sasunaru...
La loro droga legale è la passione per le cose gustose.
E poi abbiamo avuto tante visite, mica solo dalle nostra pagina Facebook, e questo ci ha dato la grinta per aprire nuove sezioni e fiducia che continueremo a condividere tante belle opere insieme ai nostri lettori già fedeli e a quelli nuovi!
Prima che diventi troppo melensa, finiscono qua i convenevoli con la bimba Panssj e andiamo alle cose importanti....

Quando abbiamo dovuto scegliere dei nomignoli divertenti da usare sulla pagina Facebook, ci siamo automaticamente rivolte all'anime di cui abbiamo condiviso estasi e momenti drammatici: Fate/zero, di cui s'è occupata Panssj, conosciuta su faccialibro come IskAdmin. Considerando anche l'altro anime che abbiamo recensito (anime 1 a 1, No 6 è tutto mio, tessoro), io credo che abbiamo cominciato davvero alla grande, che ne pensi IskAdmin? (Le lascio la parola giusto perché mi sta guardando malissimo, dillo, dillo perché ti chiamo Iskander, IskAdmin!).

Iskander
Fate/Zero ha fatto male alla psiche delle due admin.
Piuttosto dovremmo raccontare perché ti chiami GilgAdmin, da Gilgamesh, Carla adorata.  Comunque su una cosa hai ragione: senza di te io mi sarei arenata da tempo, come una balena sulla spiaggia. Lo sai che procedo nella vita per pura forza di inerzia. Senza di te non avrei mai vissuto questa bellissima esperienza, cioé creare qualcosa con le nostre mani e vederlo crescere poco a poco, prendere forma e talvolta sfuggire al nostro controllo. Il nostro bimbo stà diventando grande! *si commuove*
E meno male che abbiamo deciso di sposarci in separazione di beni (leggi: account separati) sennò chi entra casualmente nel nostro blog potrebbe pensare di trovarsi davanti ad una psicopatica. Insomma, non è poca cosa passare da recensioni scanzonate come quella su La Principessa Sposa all'analisi approfondita di Colori Probiti di Mishima.
Quindi non passiamo come UNA ragazza schizofrenica con l'adorazione per Gilgamesh (vedere header del blog), ma come DUE feticiste dei libri, amanti di anime e manga e si, con gli ormoni in subbuglio per il sopracitato semidio dai capelli dorati. Il che va bene, solo che tu passi come l'intellettuale (cosa che effettivamente sei) amante della yoga e della cerimonia del té, e io come la cazzeggiatrice di professione che si fa le liste di anime da guardare. Non che mi dispiaccia, del resto sai che ho fatto del cazzeggio una 
missione di vita. 


venerdì 27 luglio 2012

K-On!! The Movie: le ragazze dell'Houkago Tea Time in viaggio di maturità a Londra!!


Poster pubblicitario per l'annuncio del film. Il K-On! al completo!
Da sinistra a destra: Mio Akiyama, Azusa Nakano ovvero Azunyan,
Yui Hirasawa, Ritsu Tainaka
e Mugi/Tsumugi Kotobuki.
In realtà volevamo aprire la sezione sui Film d'Animazione recensendo qualcosa di serio ed importante, come 5 cm al secondo di Makoto Shinkai, Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki o Rapunzel, l'ultima classico in ordine cronologico della Disney. Tutte cose che faremo, non dubitatene. Difatti ero già lì a raccogliere il materiale necessario quando ecco l'imprevisto. 

Dopo più di sei mesi dalla sua uscita nei cinema giapponesi, escono i sub inglesi del film di K-On! Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, ormai i fan disperavano di vederli entro l'anno. 
Quindi ho riservato un sabato sera (a morte la vita sociale) alla visione di questo lungometraggio, ben un'ora e 49 minuti di moe che avrebbero sfiancato qualunque persona normale. Ma qua non ci sono persone normali, e armata di un quadernone giallo altrettanto moe (un neonato in copertina assiema alla scritta “Voglio una serenata di coccole!”) ho affrontato l'ardita impresa salvando i migliori fotogrammi e prendendo appunti
Si, prendendo appunti, perché MOE IS SERIOUS BUSINESS!!
E se lo dice lei, fidatevi: è una certezza.

A-ehm. Ma andiamo con ordine.
(Coerentemente prima di un film si dovrebbe recensire la serie animata o il manga, ma in questo caso l'hype era troppo. 
Rimedieremo in futuro, non dubitatene.)

La trama in breve. Le quattro ragazze fondatrici del club di musica leggera K-On sono arrivate all'ultimo anno delle superiori. Superati gli esami di accesso all'università (per alcune di loro il come resta un mistero insondabile) ormai non resta che aspettare la cerimonia di diploma. Le giornate proseguono come di consueto, fra (sporadiche) sessioni musicali e (tante) merende a base di té e pasticcini. 
Alcune loro compagne di classe però si stanno preparando al congedo dalla vita liceale organizzando un ultimo grande evento, il viaggio di diploma. E quindi giustamente lo devono fare anche loro, perché si. 
Il viaggio si fa, resta la domanda: dove? Ogni ragazza del club ha un'idea diversa il che rende inutile di partenza una votazione. Allora si lascia la decisione a Ton-chan, la fedele tartaruga del club! Come un novello polpo Paul, Ton-chan deciderà le sorti del viaggio di diploma del club scegliendo una delle quattro tazze con altrettante destinazioni scritte sopra posizionate nel suo acquario. Risultato: preparate le valigie ragazze, si va a Londra!

mercoledì 25 luglio 2012

Colori proibiti: per la bellezza si uccide e, sopratutto, si muore.


La vera bellezza impone il silenzio (...). All'epoca in cui questa credenza non era ancora stata superata, il campo d'azione della critiva veniva automaticamente definito. Essa veniva relegata all'imitazione della bellezza (...). In altre parole, come la stessa bellezza, la critica aveva lo scopo finale di imporre il silenzio (...). Poi, l'effetto del silenzio in quanto risultato della critica deve necessariamente provocare l'allucinazione, ora, che la bellezza sia esistita senza ombra di dubbio in questo luogo. Per così dire, occorreva creare uno spazio che sostituisse il posto occupato dalla bellezza. Solo lì, per la prima volta la critica poteva contribuire alla creazione.


Colori proibiti : in giapponese 禁色, Kinjiki. Il primo kanji significa "proibiti" e il secondo "piaceri erotici" o, in alternativa, "colori". Dopo le Confessioni di una maschera, primo romanzo pubblicato da Mishima, ecco qui una storia fitta di sfumature dello spirito e di incontri clandestini, tra locali "di genere", parchi per incontri fugaci, ville di lusso per feste private, in cui uno dei protagonisti del romanzo si muove, conducendo una seconda vita rispetto a quella che tutti credono sia la sua unica possibile esistenza. Senza mezzi termini, Mishima offre uno spaccato della società omosessuale della prima metà del Novecento, laddove con Confessioni di una maschera si era fermato alla presa di coscienza, da parte del protagonista (romanzo parzialmente autoviografico), della natura dei propri desideri.
Si può dire quindi che con Kinjiki Mishima intenda andare al di là della prima consapevolezza, costruendo un intreccio su più livelli e dando anche voce ad alcune sue considerazioni sulla vita e sull'arte, che erano andate maturando in quel periodo grazie ai contatti con il grande romanziere Yasunari Kawabata (in questa recensione seguiremo l'uso occidentale per i nomi, dunque prima il nome poi il cognome).
Ispirandosi al romanzo di Mishima, Tatsumi Hijikata presentò in un festival del 1959 il primo spettacolo del suo movimento d'avanguardia, il butoh, intitolandolo proprio Kinjiki. Lo spettacolo risultò così osceno per la platea che ne venne interrotta l'esecuzione, ma noi riprendiamo questo spirito di avanguardia, espressione e purezza dei movimenti, utilizzandone le immagini per la presente recensione (oltre a ricorrere ad alcuni scatti fatti da Barakei, il libro fotografico del 1962 realizzato da Heiko Hosoe).


domenica 22 luglio 2012

The Help, donne che lottano per la propria dignità.


Poster dell'edizione italiana del film.

Queste donne allevano un bambino bianco che dopo vent'anni diventa il loro datore di lavoro. E' paradossale, perché noi vogliamo bene a loro e loro a noi... e noi non gli permettiamo neanche più di usare il nostro bagno dentro casa.”

Skeeter


Dopo gli orrori di Biancaneve e il Cacciatore, cerchiamo di risollevare le sorti della sezione Film con la recensione di una delle pellicole più belle del 2011: The Help.

Basato sul libro L'aiuto di Kathryn Stockett, The Help è ambientato in America, nel Mississipi del 1964. E' un anno importante per il paese, non è ancora trascorso nemmeno un decennio da quando Rosa Parks rifiutò di cedere il proprio posto a sedere ad un bianco, i movimenti per i diritti civili a favore degli afroamericani spaccano in due l'opinione pubblica e Martin Luther King ha appena pronunciato il suo discorso più famoso, I have a dream. «[...] io ho sempre davanti a me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali. […] Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!» E' l'epoca degli hippy, della guerra in Vietnam, dei movimenti studenteschi; un'era di cambiamento.

Si ragazze, la donna davanti a voi lavora
ed è fiera di farlo. No, non è una malattia. 
E recuperate quelle mascelle!
Tuttavia nulla di tutto questo sembra arrivare nella rarefatta atmosfera di Jackson, dove la giovane Eugenia Phelan soprannominata Skeeter ritorna dopo la laurea. A Jackson le signore indossano ancora vestiti colorati, sognano il matrimonio, i figli, la casa con giardino e usano gli studi universitari per “acchiappare marito”. Skeeter invece è diversa; lei ha studiato perché le piaceva farlo e sogna di diventare un giorno scrittrice. Ma a Jackson riesce solo ad ottenere la gestione di una rubrica di economica domestica, materia di cui lei non sa nulla. E in più come ciliegina sulla torta, la notizia scontenta la madre malata di cancro, che teme di morire lasciando sua figlia nubile (e zitella). Non riesce neanche ad ottenere l'approvazione sincera delle amiche di vecchia data, Elizabeth Leefolt e Hilly Holbrook, entrambe ormai sposate e con figli. Skeeter comunque ottiene da Elizabeth il permesso di farsi aiutare nei suoi articoli da Aibileen Clark, la sua domestica di colore.

venerdì 20 luglio 2012

The Big Bang Theory: la grande esplosione del mondo Nerd!


Il "Big Bang" della serie: l'arrivo di Penny nella vita di
Leonard. 

Per inaugurare la sezione dedicata alle recensioni sulle serie tv, Dita d'Inchiostro ha deciso di proporvi una sit-com che rispecchia appieno lo spirito del blog: The Big Bang Theory. TBBT narra le vicissitudini di un gruppo di amici nerd alle prese con problemi amorosi, vita quotidiana e una sana dose di citazioni scientifiche/fumettistiche/nerdose in generale. 





Leonard:Sheldon ti rendi conto che stai per chiedere
a Howard di scegliere tra il sesso e Halo?
Sheldon: No, sto per chiedergli di scegliere tra il sesso e Halo 3! Da quel che so, il sesso non ha avuto aggiornamenti con grafici ad alta definizione e armamenti potenziati!


"Leonard, sono un fisico teorico con
due dottorati e un quoziente
intellettivo che non può essere misurato
dai normali test: ti sembro facile da
trovare?
"
Personificazione del nerd per eccellenza è Sheldon Cooper, interpretato da Jim Parson. Professore di fisica teorica al California Institute of Technology, lavora alla teoria delle stringhe e sogna di vincere il premio Nobel. Dotato di un alto quoziente intellettivo, Sheldon è diventato professore a soli quindi anni. Fan di Battlestar Galactica, Star Trek, Dottor Who e Halo, non riesce però a penetrare i misteri delle convenzioni sociali (da lui giudicate un dettaglio puramente accessorio). Ipocondriaco, disadattato sociale e con la propensione a dire la cosa sbagliata al momento sbagliato, Sheldon spicca rispetto agli altri personaggi per la sua innegabile simpatia... Sotto strati di supponenza, arroganza e un po' di sana e giustificata superbia.










mercoledì 18 luglio 2012

No 6: il vento dell'amore soffia sul fuoco dell'odio


Shion: "Questo è... l'inferno".
Nezumi: "Questa è la realtà. Il tuo mondo è stato costruito su questa depravazione".

Shion e Nezumi.
No 6 è un anime che parla, soprattutto, dei legami tra le persone. I personaggi non sono numerosi, ma le relazioni tra loro sono rese con molta cura. Nonostante la trama sia abbastanza lineare e si tratta solo di 11 episodi, è facile lasciarsi coinvolgere dalla storia senza chiedersi la direzione in cui si sta andando: il modo di interagire dei personaggi, i cambiamenti nel loro modo di vedere e essere, riescono a rendere le loro scelte personali, che sembrano proprio dettate dalla loro evoluzione e carattere più che da necessità di trama.
Lo scenario, in sintesi, è questo: dopo lunghe guerre devastanti, nel mondo sono rimaste solo sei aree vivibili; una di esse viene trasformata nella città ideale, chiamata No 6, dove uomini e donne possono vivere finalmente in pace e in armonia. Ma il prezzo è alto, e non tutto è come sembra. Si tratta di uno scenario non del tutto originale, certo, ma se si considera la funzione di sfondo che ha, rispetto a una caratterizzazione dei personaggi molto determinante e forte, possiamo dire che lo troviamo in perfetto equilibrio con tutta l'atmosfera dell'anime.
Il motore della storia è messo in moto da Shion, un ragazzo così promettente da garantire a sè e sua madre Karen una bellissima dimora: per il suo alto quoziente di intelligenza e per i suoi risultati, è sicuramente destinato a far parte della intelligenza della città, e dunque ha diritto a dei privilegi. L'irrompere di Nezumi nella sua vita sconvolge completamente il presente agevole e un futuro pianificato, portandolo lentamente a rimettere in discussione se stesso, a crescere e trovare il coraggio per affrontare la verità su No 6.
Nel bel mezzo di una guerra silenziosa e nascosta, i due ragazzi trovano nell'altro la metà spezzata. Impareranno a conoscersi, e a essere l'uno l'appoggio dell'altro, cercando di salvare quello che per loro è più importante.


lunedì 16 luglio 2012

Nostalgia, quattro storie d'amore


Copertina dell'edizione
italiana.
Masami Tsuda è conosciuta in Italia per il suo capolavoro Le situazioni di lui & lei, che recensiremo presto su queste pagine. Tuttavia oggi Dita d'Inchiostro desidera presentarvi un volume unico di questa bravissima autrice, Nostalgia, pubblicato in Italia nel 2009 da Dynit.

Il volumetto racchiude quattro storie autoconclusive, Nostalgia (che da il titolo alla raccolta), L'amore è un sentimento qualunque, Il frutto rosso e Dimentichiamo.

Nostalgia è ambientato a New York, in un futuristico 2106. La scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante, tanto che ormai è cosa comune vedere androidi del tutto simili agli esseri umani. Per rendere ancora più perfette queste macchine viene attuato il “sistema d'adozione”: androidi ad alto rendimento affidati a persone dalle qualità eccezionali (intelligenza, bell'aspetto, portamento etc.). 

venerdì 13 luglio 2012

Preview Anime Stagione Autunnale 2012 p. 1


Mancano solo due mesi all'inizio della stagione autunnale 2012 di anime. Le case di animazione iniziano a far trapelare le prime info e a pubblicare i primi trailer. Dunque Dita d'Inchiostro raccoglierà in diversi post pubblicati a puntate la trama, i poster e i trailer degli anime che ci delizieranno questo autunno.

La stagione autunnale va da settembre a novembre. A differenza di quella estiva in corso si prospetta ricca di titoli per tutti i gusti. Per ora sono stati annunciati 24 titoli, di cui undici tratti da manga, tre da videogame, tre da light novel, due da visual novel e cinque sono prodotti originali.

Alcuni degli anime di questa prima parte sono ancora privi di trailer e di una data di uscita. Li aggiungeremo mano a mano, aggiornando costantemente il post con le ultime novità.


Preview stagione autunnale: Parte 1, Parte 2, Parte 3 - Film d'animazione & OAV.

Si comincia!

giovedì 12 luglio 2012

Biancaneve e il Cacciat- e L'ORRORE.

C'era una volta una bambina di nome Carla. Come tante bambine nate nella metà degli anni Ottanta, fu tirata su con i film Disney: la vecchia guardia dei film Disney.
Voi sapete a cosa mi riferisco. (Se non lo sapete, chiudetevi in una stanza e guardatevi da Biancaneve alla Bella e la bestia finché non avrete "capito il concetto", per dirla alla Jack Sparrow, sempre Disney).
Tra questi film c'era quello che più la spaventava: Biancaneve.
Così, quando in un'afosissima estate del 2012 viene annunciata l'uscita di una nuova versione, Carla ha seguito le first impressions ed è andata al cinema.
La cosa che più sperava ormai questa giovane donna era di trovare finalmente una versione intrigante di Biancaneve

Ingenua.

Immaginatevi
questa donna
impegnata in un ghigno
guerriero.
A mascella storta.
Era consapevole che la Kristen Stewart, e proprio lei, proprio Bella di Twilight, avrebbe impersonato la famosa principessa. Il che bastava a farle venire le bolle di varicella. MA nel cast c'erano anche Charlize Theron (bravissima!) e Chris Hemsworth (non è che lui debba essere bravo, deve giusto muoversi un po' e fare gli occhioni: la prima cosa gliel'hanno fatta fare, i secondi non li ho visti, si vede proprio che con Loki era altra storia), con cui Carla si sarebbe consolata. 
Due attori contro uno avrebbero potuto darle boccate d'ossigeno per risanare il principio di asma spasmodico, specialmente perché Carla di Twilight ha visto sì e no un quarto d'ora del primo film, e dunque poteva forse liberarsi di un pregiudizio contro quella che, in fondo, è solo un'attrice (capita, no? Mica è colpa sua se ha interpretato una cosa tremenda, bisogna essere equi... e giusti ...).

La giovane coraggiosa sperava dunque di non vedere Bella ad ogni battuta, di non ricordarsi di Twilight a ogni espressione sbieca da cattivo-patetico, di vedere insomma una cosa decente.

E, forse, ci sarebbe potuto riuscire. Tuttavia Biancaneve e il Cacciatore è la trasposizione martinian-tolkenian-miyazakian-KITSCH di Twilight, cosa che ha rovinosamente distrutto i buoni propositi di Carla.

Carla avrebbe tanto voluto fare un bel post su questo film, perché Carla è profondamente buona e adora diffondere amore. Per questo Carla è senza scrupoli se c'è da stroncare, quindi andiamo!!!

Seguono spoiler.


mercoledì 11 luglio 2012

La cerimonia del té: di gusto impeccabile, semplice, arcaico godimento puro della vita

Okakura Kakuzo, intellettuale (militante) giapponese dell'era Meiji, pubblica Il libro del té (The Book of Tea) a New York, nel 1906.
Si tratta di un testo offerto al lettore: come un tè molto denso, ricco di sfumature, carico di tutta l'abilità di generazioni di uomini e della sensibilità individuale del Maestro.

Iniziamo con un piccolo libro, così particolare, la nostra serie di recensioni dedicate al Giappone (sezione che chiamiamo Ōyashima, 'Grande Terra dalle molte isole', nome poetico e mitico del Giappone), sia attraverso i romanzi che la saggistica.

Scegliamo di partire da qui perchè si tratta di un primo passo (ideale, a nostro avviso) in alcune atmosfere, essenziali per cogliere pienamente lo spirito della penna giapponese. 


lunedì 9 luglio 2012

L'alba della consapevolezza e yoga al tramonto: la yogini Chiara D'Ottavi


Abbiamo il grande piacere di pubblicare l'intervista di Chiara D' Ottavi, ricercatrice spirituale, maestra e insegnante di yoga.
Giovane donna da anni impegnata nella pratica e nella conoscenza, molto attiva nella zona di Roma e dei Castelli Romani (vale proprio la pena saperne di più!, ecco il suo sito: http://www.chiaradottavi.com), organizza anche magnifiche sedute di yoga all'aperto e yoga trekking in posti lontani da tutte le cose che rendono insopportabile la città (specie con questo caldo infernale!!).
Carla ha proposto l'intervista e il Dita d' Inchiostro's Club ha deciso di dare spazio, attraverso alcuni articoli, a chi concretamente lavora per migliorare se stesso, offrendo anche agli altri occasioni di riscoperta di se stessi e del mondo.
Chiara non solo offre la possibilità di intervistarla, ma anche di seguirla concretamente in esperienze di contatto con la natura, sia esteriore che interiore. Per questo pubblichiamo, al termine dell'intervista, i prossimi appuntamenti...
Benvenuta dunque Chiara e grazie per aver accettato l'intervista di Carla! 


domenica 8 luglio 2012

La Principessa Sposa, una storia per tornare bambini.

"Hola, il mio nome è Inigo Montoya;
tu hai ucciso mio padre, preparati a morire"

Inigo Montoya

"Parla di sport?"
"Scherma. Lotta. Tortura. Veleno. Vero amore. Odio. Vendetta. Giganti. Cacciatori. Uomini malvagi. Uomini buoni. Belle dame. Serpenti. Ragni. Bestie di ogni natura e tipo. Dolore. Morte. Uomini coraggiosi. Uomini codardi. Uomini più forti. Inseguimenti. Fughe. Menzogne. Passione. Miracoli".
"Sembra okay"


Copertina del libro, edizione
della Marcos y Marcos.
I libri che si leggono da bambini hanno un sapore diverso. L'amore semplice e sincero che si prova per una storia letta da piccoli ce lo portiamo dietro per tutta la vita. E' una emozione che capita di rado nella vita adulta, anche a chi legge molto. Da grandi passiamo da un libro all'altro, privi dell'antica predisposizione ad innamorarci facilmente di una storia.  Disperatamente cerchiamo di replicare quell'unico, irripetibile grande amore che ci ha trasformato da persone normali in esseri privi di autocontrollo incapaci di entrare in una libreria senza uscirne con un nuovo compagno di avventure.

E' un sentimento che William Goldam, sceneggiatore e romanziere di successo, conosce bene. Sulla base di esso di sviluppa la storia de La Principessa Sposa (noto in Italia anche come La Storia Fantastica, titolo con cui è conosciuto anche il film tratto dal libro).



venerdì 6 luglio 2012

La stanza sull'acqua: la poesia dà corpo alla storia


Ci sono romanzi che arrivano senza alcun preavviso, al buio. Un attimo sono lì tra tutti gli altri, quello dopo tra le mani. Prima ancora di leggere la retrocopertina (sono spesso inutili se non svianti), apri e in terza pagina, prima del titolo del primo capitolo, trovi alcuni versi.
L'autore del libro, Roberto Pazzi.
Il tema, il figlio di Giulio Cesare e Cleopatra, il principe egiziano Cesarione.
La situazione, la fuga funesta di Cesarione verso l'India.
La poesia: Kavafis.

... la storia poche righe
ti dedica. Così
ti plasmò con un estro più libero la mente.

Non conosci l'autore. Della trama non puoi dedurne molto, a parte il fatto che si tratta di un esodo, di un libro che dall'evento storico ne trae il senso umano attraverso il respiro irregolare delle emozioni. L'atmosfera del libro, solo per questo, è già presente, e decidi di immergerti con i personaggi in quel viaggio a ritroso, col Mediterraneo alle spalle, a rincorreree l'unica speranza di salvezza.

"La stanza sull'acqua" è un dipinto eterno di eventi sfuggiti alla storia, personalità che la storia stessa ha condannato alla sconfitta e all'ombra, dissanguate e private della vita e della memoria.

martedì 3 luglio 2012

Fate/Zero, la feroce guerra per la conquista del Graal!


Poster per l'annuncio di Fate/Zero

In the battlefield, there is no place for hope. What lies there is only cold despair and a sin called victory, built on the pain of the defeated. All those people who met there have wholeheartedly admitted the evil and foolishness of this act called war. As long as people don't repent and don't regard it as the most evil taboo, then hell will endlessly reappear in the world.

Emiya Kiritsugu



Nella vastissima produzione giapponese di anime, solo pochi riescono ad emergere dalla massa e a meritarsi il titolo di capolavoro. Fate/Zero è uno di questi.

Prequel di Fate/Stay Night, adattamento (mediocre) animato dell'omonima visual novel, Fate/Zero può essere tranquillamente visionato senza conoscere nulla del primo. Pone si le basi per la comprensione di Stay Night, ma è fondamentalmente una storia a sé stante.

La storia di Fate/Zero si incentra sulla guerra per la conquista del Graal, combattuta da maghi o Master che legano a sé dei Servant, ovvero la reincarnazione (momentanea) di anime eroiche. Antichi eroi e re del passato richiamati ancora una volta in questo mondo per combattere contro altri Servant o Master, allo scopo di possedere il Graal, un “magico” strumento in grado di esaudire qualunque desiderio.


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