domenica 11 novembre 2012

AnoHana, amici oltre la morte: un anime sul crescere e sui legami


AnoHana è sicuramente uno degli anime che ha riscosso maggior successo nella stagione primaverile 2011; nonostante la serietà della trama e dei temi trattati, i pochissimi episodi e la situazione sociale in Giappone (colpito dal terremoto proprio poco prima dell'inizio della serie) è riuscito lo stesso a commuovere milioni di spettatori. Trasmesso nello spazio televisivo di noitaminA, famoso per proporre – in un'epoca di anime tratti da manga o novel, o puramente commerciali – prodotti per un pubblico adulto, con trame impegnate e splendide animazioni, AnoHana si è rivelato vero e proprio fenomeno televisivo, riuscendo a scalzare nei sondaggi tutti i (validissimi) concorrenti.

La trama. La storia di AnoHana ruota attorno ad un gruppo di amici di infanzia, Jinta Yadomi (detto affettuosamente Jintan) leader dei bambini, Meiko Honma (Menma) dolcissima e sensibile, Naruko Anjo (Anaru), Atsumu Matsuyuki (Yukiatsu), Chiriko Tsurumi (Tsuruko) e Testudo Hisakawa (Poppo). Nella loro ultima estate assieme sono soliti ritrovarsi e giocare nella loro base segreta, fingendo di essere degli eroi che salvano il mondo, i “Super Peace Busters”. Poi un giorno un'incomprensione, un litigio e una sfortunata serie di eventi portano alla morte di Menma, che annega nel fiume.

Dieci anni dopo l'incidente, il gruppo di amici è ormai diviso; ognuno ha intrapreso strade diverse, divisi da scelte di vita o dalla scuola frequentata (in Giappone è importantissimo essere ammessi in una “scuola di serie A”, altrimenti vieni considerato quasi spazzatura) eppure segretamente nessuno di loro è ancora riuscito a scendere a patti con la morte di Menma. In special modo Jintan, ex-leader dei Super Peace Busters, vive una vita quasi da recluso; deluso per non essere riuscito ad entrare nella scuola che desiderava, passa tutto il giorno in casa a non fare nulla, vivendo una vita “sospesa”.



Però Jintan ha un segreto: ogni estate infatti viene visitato dalla “bestia dell'estate”, ovvero il fantasma di Menma, che solo lui può vedere. E' un fantasma però molto atipico; invece di apparire come la bambina che Menma era quand'è morta, ha l'aspetto di un'adolescente. Riesce inoltre ad interagire con gli oggetti e a far disperare Jintan con la sua sola presenza, poiché egli la crede una mera allucinazione causata dal rimpianto.

Però durante la decima estate dalla sua morte, Jintan capisce che quella non è un'illusione, e per la prima volta si appresta ad ascoltare davvero ciò che Menma ha da dirgli: la ragazza infatti vuole che lui soddisfi il suo desiderio per poter “andare oltre”. L'unico problema è che lei non si ricorda ciò che desiderava prima di morire, e così Jintan dovrà riunire attorno a sé il vecchio gruppo di amici, ragazzi disillusi e chiusi in sé stessi, per scoprire il “vero desiderio” di Menma ma anche per imparare cosa significa davvero vivere, e andare anche lui “oltre”.

Il commento. AnoHana è fondamentalmente una storia di crescita. I personaggi crescono venendo a contatto in modo diretto e brutale con la morte, apprendono che l'immortalità dell'infanzia è solo un'illusione e anche una bambina come Menma può morire. Menma soffre perché anche se il suo corpo è cresciuto, lei è rimasta ferma nel tempo, congelata in quell'estate dei suoi sei anni, e nessuno – tranne Jintan, che inizialmente però non crede alla sua esistenza – riesce a vederla o a parlare con lei. Tutti i suoi amici sono andati avanti e cresciuti ai suoi occhi, ma in realtà essi stessi non hanno mai superato quella malinconica e tragica estate, restando anche loro in un certo senso “congelati nel tempo” e nel rimorso.

Complessi di inferiorità, il confronto con la società adulta, la perdita di persone care, un amore mai sbocciato: non manca niente alla trama di AnoHana. Dei personaggi protagonisti nessuno è messo in secondo piano, tutti dovranno fare i conti con se stessi prima o poi e diventare adulti.

Metaforicamente Menma è lì per compiere questo ultimo passo assieme ai suoi amici, così come sarebbe stato se la sua vita non fosse stata spezzata. Ma oltre i ragazzi vi sono altri personaggi di grande rilievo, come la madre di Menma, anch'essa ferma a quell'estate e incapace di lasciar andare la sua amata figlia, a discapito dell'altro figlio ancora vivo.

Nonostante i temi cupi, non mancheranno le risate e le scene comiche; Menma non è il tipico fantasma pieno di rimpianti, anzi è un vento di gioia e speranza che scuote le vite (o non-vite) dei suoi amici, camminando assieme a loro, invisibile ma ancora amata, verso il cambiamento.

Le animazioni sono pulite e fluide, i chara design dei personaggi ben fatti e non riciclati da altre serie. Una nota di merito gli sfondi, che riescono perfettamente a rendere l'atmosfera delle scene, e sono quasi sempre luminosi e pieni di colori. L'ending molto carina lascia una traccia di allegria e malinconia assieme, ma l'opening è in sé un piccolo capolavoro che riesce in meno di un minuto e mezzo ad immergere completamente lo spettatore nell'atmosfera dell'anime.


Un anime imperdibile sia per i fan che per chi non ha mai avuto contatti con l'animazione giapponese: AnoHana è sicuramente un buon modo per avvicinarsi a questo mondo!

Recensione originariamente pubblicata sul blog Redazione Meta (qui).

L'opening:


L'ending:


Titolo: Ano Hi Mita Hana no Namae o Bokutachi wa Mada Shiranai (Ancora Non Conosciamo il Nome del Fiore che Abbiamo Visto Quel Giorno), abbreviato AnoHana
Studio: A-1 Pictures
Genere: Slice of life, Drammatico, Sentimentale
Disponibile in Italia?: Si, grazie a Dynit.
Episodi: 11 (concluso)


@Daniela Guadagni, Dita D'Inchiostro.

12 commenti:

  1. Io non l'ho ancora mai visto... che vergogna! ;_;

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    1. Rimedia, rimedia! x3 Sono undici episodi, raramente ho visto una serie così "corta" xD (ma densa, densissima di sentimenti ;_;)

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    2. Oltretutto, una volta tanto, il doppiaggio italiano è ascoltabile ^^

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    3. Concordo! Anche se quello originale è, come sempre, straordinario.

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  2. Ho amato sin dal primo momento quest'anime e alla fine ho pianto anch'io :'')

    C'è da dire che per chi fortunatamente , come me, non ha mai vissuto in giovane età uno schock del genere il "congelamento" di chi è sopravvissuto è parso paradossale, poco realistico e per certi versi stupido e forzato ma questa è pur sempre l'opinione di chi non ha provato sulla pelle una cosa del genere.
    Io resto dell'idea che sia un Anime fantastico, anche con le sue situazioni improponibili (come ad esempio lo stile di vita di Poppo: dove li prendeva tutti quei soldi per viaggiare? )

    <3

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    1. Per Poppo: per la nostra generazione è una cosa strana e insolita, ma in realtà non è difficile condurre un tipo di vita del genere se ti accontenti di ostelli della gioventù e non hai molti vizi. In realtà ci sono molti ragazzi, fra cui miei conoscenti, che vivono questo tipo di vita, facendo lavoretti (a volte anche molto duri) qua e là e spendendo tutti i soldi per viaggiare... con compagnie aeree low cost, in autobus, in bici, in una macchina usata come casa, insomma non il massimo del lusso ma si può fare. Ai tempi dei nostri genitori, questa cosa era molto più diffusa (c'è gente che con l'autostop si è vista il mondo, ora chi salirebbe più in macchina con uno sconosciuto? E chi caricherebbe uno sconosciuto?)

      Per la situazione in sé: è realistica, molto molto realistica. Un trauma, a qualsiasi età, può "congelarti" nel tempo. Ci sono cinquantenni ancora tormentati da incubi su cose successe loro nell'infanzia. Perché l'infanzia è un momento delicatissimo della vita di una persona, in cui ogni cosa che ti succede contribuisce a formare ciò che sarai per il resto della tua vita. La "scoperta" della morte in un modo così brutale (non di un animale, o un nonno, ma di una bambina della tua stessa età e che ha giocato con te fino a cinque minuti prima) segna una linea di demarcazione, un "prima e un dopo" che inevitabilmente ti cambia. In peggio, in questo caso. Quindi no, la situazione E' realistica (il trauma c'è, il senso di colpa pure, ma non sono diventati tutti psicopatici) e per niente forzata o stupida. Si parla di un evento che conduce ad un precoce abbandono dell'infanzia (l'illusione che tutto sia rosa e fiori, la certezza che non potrà mai accaderti nulla di male) ma non automaticamente ad un ingresso nel mondo degli adulti (i ragazzi evitano di affrontare i loro problemi, fuggono da stessi e in questo modo rimangono in sospeso, in uno stato di disillusione che non è più infanzia ma neanche età adulta). Ed è proprio con il "ritorno" di Menma che si sublima questo passaggio all'età adulta, che passa attraverso l'accettazione (della sua morte, del proprio io con tutti i pregi e i difetti, ecc.) e anche lei è in grado di "andare oltre" proprio perché le viene concessa l'occasione di fare questo passaggio assieme agli altri... ed è importantissimo proprio perché, essendo lei morta bambina, non avrebbe mai potuto vivere certe cose (ad esempio l'amore "maturo"). Spero di essermi spiegata x3

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    2. Non potrei essere più d'accordo con ciò che hai scirtto, è quello che ho pensato anch'io di rimando ai commenti negativi che ho sentito ( per inteso quello che ho riportato è la sintesi di quanto mi è stato detto contro Anohana) ^^"
      Chi non sa niente non può capire niente u.u
      Il mio commento era più una critica agli "heaters" che altro xD

      p.s. Grazie per l'info su Poppo, non essendo mai entrata in contatto con uno stile di vita del genere mi era parso surreale, ma adesso lo vedo più fattibile :)

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    3. Hai più che ragione! Che poi ci sono tanti anime brutti la fuori, perché accanirsi proprio contro AnoHana non lo capisco proprio... Per una volta che non viene fuori una schifezza piena di cliché xD

      Sempre per la questione Poppo (lol!) ti consiglio la lettura del manga Honey and Clover. Ad un certo punto uno dei protagonisti intraprende un viaggio in bici, mesi e mesi in sella, e percorre una distanza incredibile vedendo un mucchio di cose e facendo numerose esperienze (fra cui, lavorare per guadagnarsi i soldi per il viaggio...)... E' una delle parti più belle del manga, specialmente per il senso di assoluta pace e libertà che i trasmette, oltre che per il percorso di crescita del tizio... (Così capirai meglio che viaggi del genere non sono impossibili, solo che ai nostri tempi non sono più così abituali ;))

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  3. bene, con Ano Hana, Clannad ed Angel Beats ho finito il cerchio degli anime strappalacrime XD Comunque capolavoro, mi è piaciuto da morire :)

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