domenica 25 novembre 2012

Winter Soldier - Un'analisi del personaggio in vista dell'approdo sul grande schermo (Parte II)





Eccoci alla seconda parte dell'articolo. La settimana scorsa ci siamo concessi un'escursus veloce ed enciclopedico su quella che potremo quasi definire “l'incarnazione passata” del Winter Soldier. 
Questa domenica facciamo un salto nel tempo, e passiamo ad analizzare quanto ci viene svelato da Mr Bru nel suo Volume 5 di Captain America, fumetto serializzato in madrepatria dal 2005 al 2008.
Data la quantità immane di informazioni che la Marvel ci ha dato, ci continua a dare (e, si spera, ci darà ANCORA A LUNGO), sul personaggio del Winter Soldier, aggiungerò qua e la dati presi da altre testate, e qualche considerazione sul film passato e quello futuro. Tutto all'insegna della concisione, promesso!
Ed ora, senza ulteriori indugi, andiamo finalmente ad analizzare nel dettaglio---



Chi è il Winter Soldier

Prima apparizione: 2005.
Testata: Captain America, precisamente Volume 5.
Nei primi sette numeri della testata si svolge la saga denominata “Out of Time”. Aleksander Lukin, un generale sovietico in fuga, fa assassinare il Teschio Rosso così da poter mettere le mani sul Tesseract, o Cubo Cosmico, il cosiddetto Gioiello di Odino che i fan dei film hanno già visto sia in Captain America: Il Primo Vendicatore, che ne Gli Avengers. 
Il cubo, nonostante sia danneggiato e carico solo parzialmente, inizia ad insinuarsi nella mente di Cap, risvegliando incubi e memorie che non sempre coincidono. In sogno, Cap vede Bucky morire fra le sue braccia in Europa; più avanti, avrà un'allucinazione in cui Zemo ha incatenato e spogliato Bucky per torturarlo davanti ad un'impotente Steve. Più avanti ancora, una memoria improvvisa gli annegherà la mente con le immagini dell'aereo sperimentale. Cosa è reale? Cosa non lo è? Confuso, ferito, stanco, Cap continua a girare in tondo, dando la caccia a Lukin, cercando di non farsi sopraffare da queste visioni dell'orrore, e soprattutto, cercando di arrestare l'assassino del Teschio Rosso, che nel frattempo ha anche rapito Sharon Carter, nipote di Peggy Carter, agente SHIELD nonché fidanzata “on and off” di Steve.
“Out of Time” si conclude con l'esplosione di una parte di Philadelphia, che uccide centinaia di persone e ricarica il Cubo fino al livello massimo. E come se questi non fossero colpi abbastanza duri per Steve, ne aggiungiamo un altro: durante la prigionia, Sharon è riuscita a vedere in faccia il suo rapitore, l'assassino del Teschio Rosso.
L'ha visto in faccia.
E l'ha riconosciuto.
Non ha dubbi. Quell'uomo... quell'uomo oscuro e terribile, dai nervi di ghiaccio e la crudeltà di una macchina, è Bucky.
Ne è certa.
Se Steve ha mille filmati di sé e Bucky ai tempi della guerra, lei ne ha mille e uno. Se Steve si è torturato guardandoli centinaia di volte, lei è cresciuta guardandoli decine di centinaia di volte. Lei conosce Bucky. È sicura di ciò che dice.
È sicura.

La saga del “Winter Soldier” propriamente detta va dai numeri 8 al 14.
Di seguito all'esplosione, Nick Fury decide di mostrare a Captain America le foto di quello che è sempre stato considerato una leggenda: il Winter Soldier, assassino sovietico che apparentemente è in attività dalla metà degli anni cinquanta, ma che non invecchia mai.
La teoria di un assassino immortale super-addestrato non è una che fa presa sul governo o sulla difesa Americani. La spiegazione più plausibile è che sotto il nome “Winter Soldier” si celino una lunga lista di agenti sovietici brutalmente addestrati, che di generazione in generazione si tramandano la “carica” di arma migliore mai realizzata dall'Intellighenzia russa. Come piccole tessere, questi uomini privi di nome e di volto vanno a comporre una leggenda di abilità e di orrore che si è dipanata per quasi un secolo attraverso l'America e l'Europa. Però...
Però.
Ci sono immagini. Foto sfocate. Frame recuperati da filmati di sicurezza. L'uomo che a malapena si distingue in esse, anche a distanza di decenni, pare essere sempre lo stesso. È difficile dirlo – un volto sfocato in una folla di volti sfocati, la grana della pellicola che contribuisce ad oscurare una fisionomia già istintivamente sempre voltata lontano dalle telecamere, anni e generazioni che separano una foto dall'altra.
Sharon è sicura: l'uomo che ha ucciso il Teschio è Bucky Barnes. E Nick Fury è altrettanto sicuro: Bucky Barnes è il Winter Soldier.
Steve però non vuole vedere. Non può accettare – Bucky, il suo compagno di una vita fa, è ancora vivo? Ma allora perché Steve non l'ha mai trovato, in tutti questi anni? Come ha fatto Captain America fatto a fallire così ignominiosamente? Non solo ha lasciato morire Bucky... ma neanche è mai riuscito a trovarlo, ad incontrarlo, nei decenni successivi al suo risveglio? E poi perché Bucky agirebbe contro l'America – la sua, la loro America? Attentati, esplosioni, brutali assassinii su commissione. No. Non è possibile, no. No. Vi state sbagliando. Non è Bucky. Non. È. Bucky.
Eppure, Steve sta mentendo anche a se stesso, e ne è pienamente cosciente.
Subito dopo l'esplosione, infatti, Captain America si è precipitato ad aiutare i feriti. Ed è lì che si è trovato faccia con la spia sovietica.
Un inferno di macerie e fiamme attorno a loro, fischi di pallottole, nemici crollati a terra, sangue, polvere – tutto come nella guerra, la loro guerra, quella del '40 – e poi questa figura vestita di scuro emerge dal fumo, salvando Cap da morte certa. Si erge dinanzi a lui, i capelli troppo lunghi, le braccia troppo muscolose, e quella mascherina nera, familiare ed aliena, ed è istintivo per Steve guardarlo e mormorare: “Bucky”...
...ma non c'è nulla negli occhi dell'assassino sovietico, non c'è riconoscimento, non c'è rabbia o sdegno o amicizia o calore, non c'è... nulla.
“Chi diavolo è Bucky?” mormora, prima di scomparire nell'abisso di fiamma che l'ha generato, lasciando Cap incredulo, distrutto.
Non può essere. Non può – eppure, anche se Steve continuerà a negare, ad arrabbiarsi, a lasciarsi andare a slanci di violenza ed episodi di depressione, ormai lo sa.
Il Winter Soldier è Bucky Barnes.



Ma come è possibile?
Non solo Captain America ha visto Bucky morire... l'ha visto succedere decenni fa! Come fa Bucky ad essere vivo, e solo di circa 5 anni più vecchio di quanto non fosse nel 1945?
Brubaker – e ci tiene a precisarlo – non ha cambiato una virgola di quanto hanno fatto accadere Stan Lee e Jack Kirby nei fumetti originali degli anni quaranta.
Bucky e Cap salgono sull'aereo sperimentale. Steve ne scende. Bucky no. Bucky muore. Il suo corpo martoriato cade in acqua... e viene trovato da un sottomarino Russo, comandato dallo spietato generale Vasily Karpov.
Tratto in salvo, Bucky viene rianimato dai sovietici, però è stato “morto così a lungo, che non ha più memorie proprie.” (cit.). Gliene vengono così impiantate di nuove – o meglio: le memorie vengono rimpiazziate da un condizionamento psichico, da dogma comunisti, dall'amore per la Madre Russia, ma soprattutto: obbedienza e fedeltà cieche ed assoluta alla patria ed ai suoi padroni del KGB.
Senza mezzi termini, gli viene inculcata la personalità di un automa, e la cieca obbedienza di un mastino. Come un colpo di spugna, tutto ciò che rende Bucky Bucky – l'eroismo, l'ottimismo, l'humor, la prontezza di spirito – viene cancellato. Di lui non rimane che il corpo, un guscio vuoto.
Eppure anche se la psiche è danneggiata, il corpo è ancora utile ai sovietici, avendo mantenuto quella che si definisce “sense memory”. In pratica Bucky non sa chi è, come si chiama o da dove viene, ma sa combattere. Tutto il suo addestramento militare è lì, totalmente accessibile. Le tecniche, le strategie, i colpi, i riflessi, la mira da cecchino, l'istinto da combattente. È tutto lì. E contribuisce a fare di Bucky una perfetta macchina da guerra, resa ancor più pericolosa dal fatto che il suo braccio sinistro, perduto nell'esplosione, è stato rimpiazzato con una protesi cibernetica che gli garantisce una forza sovraumana.
Siamo nel pieno della Guerra Fredda. Una guerra che non si combatte in campo aperto, con eserciti e generali e supereroi ammantati di rosso-bianco-blu. La Guerra Fredda è un conflitto subdolo, sotterraneo, fatto di sotterfugi ed attesa. Ai servizi segreti non serve una squadra di soldati – a loro basta un unico elemento, un'unica arma, da piazzare in luoghi strategici. In più, per Karpov far ritorcere un'icona americana come Bucky contro il suo stesso paese è una tentazione troppo forte.
Divenuto il gioiello (il giocattolo?) dei servizi segreti russi, il redivivo Bucky viene inviato spesso in quella che è, a sua insaputa, la sua madre patria. E qui fa strage di figure chiave della politica e della storia, e continuerà a farlo per anni ed anni, senza sosta, senza pietà.
Col tempo però le memorie di Bucky cominciano a riaffiorare. Intorno al 1957 i suoi aguzzini decidono che la cura migliore per questo è di tenere il Winter Soldier in stasi criogenica tra una missione e l'altra, riducendolo quindi a qualcosa di meno che umano, trattandolo come un mero oggetto. Inoltre rinnovano ad ogni risveglio il lavaggio del cervello ed il condizionamento psicologico, andando ogni volta più a fondo, agendo in maniera via via più brutale perché – a quanto pare, Bucky resiste. Sepolto sotto il Winter Soldier, continua a lottare – per Steve, certo. Per sé stesso. Per l'America. Ma anche e soprattutto per Natasha Romanoff, la Vedova Nera, compagna, amica e studente del Soldato, sua amante, e soprattutto sua AMATA, anche se i due operativi non possono dare un nome al sentimento che li lega, e meno che mai dimostrarlo apertamente. La pena sarebbe un fato peggiore della morte...


Quando vengono scoperti insieme infatti, vengono strappati l'uno a l'altra e puniti. Il Winter Soldier, che già mostrava a sprazzi la personalità di Bucky, viene addormentato chimicamente, rinchiuso in un macchinario e riposto in un magazzino. Natasha lo trova, ma non può fare nulla per lui, se non essere sopraffatta dall'orrore e fuggire, lasciandolo indietro.
Per quindici anni, i Russi usano ed abusano il Winter Soldier, trattandolo in una maniera che lo priva totalmente della sua dignità umana. Un'arma, ecco cos'è. Usata, riposta, e poi riaffilata di volta in volta quando ritorna ad essere utile.

Poi qualcosa di Bucky spacca definitivamente il condizionamento. Il Winter Soldier, confuso e perduto, si dirige a New York – New York, dove doveva essere Steve. Ma siamo nel 1973. Steve... Steve non c'è. Steve è nel ghiaccio, dorme e sogna – sogna di Bucky, se il “Red, White & Blue” dice il vero. Sogna, ed attende.
Per due settimane il Winter Soldier, o forse Bucky, riesce ad evitare la cattura, ma alla fine i sovietici riescono a raggiungerlo ed a riportarlo a “casa”. Il Winter Soldier si definisce ancora fedele alla Madre Russia, e né lui, né gli psicologi, gli ipnotizzatori e i tecnici sovietici riusciranno mai a carpire – a capire – cosa Bucky stesse cercando, e se l'abbia trovato. Le memorie di quelle due settimane sono... scomparse. Sfumate via, portando con sé il loro segreto.

Tra una missione e l'altra, un orrore e l'altro, giungiamo al 1983. Il Generale Karpov, l'uomo responsabile della nascita del Winter Soldier, va in pensione, e porta Bucky con sé nel Medioriente. Per proteggersi dai nemici? Sì, certo. Ma soprattutto perché usare Bucky è la sua vendetta privata e personale contro Captain America, e nulla gli procura un piacere più intenso e perverso di vedere un eroe americano ridotto ad una marionetta.
Perchè qui bisogna sottolinearlo. Nonostante la sua forza, la sua eccezionalità, la sua brutale efficienza, la storia del Winter Soldier è una storia di perdita ed abbandono. Usato, abusato, abbandonato e torturato, questo assassino, questa brutale macchina da guerra, questo mostro... è sotto molti aspetti, una vittima. Una vittima che si rialza dalle ceneri di volta in volta, determinato ma umile, torturato ma eroico.
Il nostro Bucky.
Alla sua morte, Karpov ordina che il Winter Soldier venga decommissionato. Il Soldato è il suo giocattolo. La sua vendetta. Dopo di lui, nessun altro lo sfrutterà. L'esperimento viene abbandonato. Il Soldato viene chiuso in un magazzino. Dimenticato. Questa è l'onta finale. Vivo, ma non in vita. In stasi. Che attende, in un limbo senza sogni.
Almeno fino a che Lukin, successore di Karpov, non usa il suo patrimonio per comprare all'asta la perduta arma definitiva del Dipartimento X, e rilasciarla sull'America.
Il Winter Soldier è tornato alla vita.

Sarebbe difficile definire qui tutto ciò che è stato fatto – a Bucky, da Bucky e per Bucky – nel corso degli anni. Non solo la bibbi--EHM, il Captain America Omnibus che contiene la Saga del Winter Soldier è estremamente lungo, ma esistono anche vari altri fumetti che espandono la storia di Bucky: dai numeri vecchi e nuovi dello stesso Cap, a Wolverine agli Young Avengers. Senza contare la serie ongoing del “Winter Soldier” con protagonisti proprio Bucky e Natasha.
Sorvoliamo quindi su alcuni aspetti “apparenti” della vicenda, e passiamo a svelare qual'è stata la Grande Svolta, il Colpo di Scena, la Forza nell'Ombra il cui intervento ha permesso a Bucky di tornare.
Stiamo parlando del Cubo Cosmico, o Tesseract, il gioiello di Odino.
Avete presente? Quel cubo blu che abbiamo visto sia nel film di Captain America che negli Avengers?
Quello.
Nei fumetti, il cubo è senziente. Non solo. Il cubo ha sviluppato una sorta di “imprinting” su Captain America (Avengers VS Invaders #12). Ed è il cubo stesso, in virtù di questa sua preferenza personale, che manipola persone – Lukin su tutte – e cose – fa apparire in casa di Steve un dossier atroce e dovizioso sulle torture a cui è stato sottoposto Bucky – in modo da poter riportare Bucky a casa. Da Steve. (NdN = nella serie animata, il cubo arriva addirittura a cambiare il passato, in modo da salvare Bucky dall'aereo. È lui quindi a creare il Winter Soldier, mantenendo così Bucky vivo e giovane fino all'incontro con Steve nei giorni nostri)
Una volta che Steve e Bucky sono uno di fronte all'altro poi, (Captain America Vol 5 #14) il cubo interviene in maniera ancora più massiccia. Si dice che chi tiene il cubo tra le mani può esprimere un desiderio e vederlo realizzato. Steve desidera che Bucky “ricordi chi sia realmente”. Il cubo provvede.


È come una diga che esplode.
È terribile.
Un millesimo di secondo – Il Winter Soldier crolla sotto la pressione. La personalità originale esplode tra le crepe – e viene bombardata dai ricordi. Ricordi di decenni di assassini, di schiavitù, di torture, di colpe orribili e impensabili tra cui il brutale assassinio di Itsu, moglie del suo alleato di guerra Wolverine, nonché madre di Daken, il Wolverine Oscuro.
Sconvolto (“Avresti dovuto... uccidermi...”), Bucky afferra il cubo, generando un'esplosione di luce, e fugge via, rifugiandosi in quella che è ancora, dopo tutto, casa sua – la rovina decrepita e cadente di Camp Lehigh. Molti credono che Bucky si sia suicidato usando il cubo, ma non Steve. Quando Bucky inizia un viaggio di redenzione attraverso l'America, Steve seguirà il suo fantasma in lungo ed in largo, basandosi su avvistamenti, chiacchiere e dicerie, ed aggrappandosi alla speranza come un uomo che affoga.
Ad aiutarlo c'è la sua Sharon, che non crede che Bucky sia vivo, ma vuole a tutti costi aiutare Steve a riprendersi. (E. Uhm. Tra parentesi, quando trovano una prova concreta che Bucky è vivo, Steve è così felice che deve festeggiare l'evento... e Sharon rimane incinta. *facepalm* Mio DIO, Marvel. Sono decenni che stanno insieme 'sti due. Il lieto evento non poteva accadere in altri momenti o maniere...?).

Steve e Bucky si ritrovano fortuitamente a Londra, dove sono giunti separatamente per affrontare un nemico comune. Ritrovano vecchi amici e nemici, e fianco a fianco affrontano una delle armi più terribili del Teschio: una specie di Golem robotico denominato “Sleeper” (Captain America Vol 5 #20) . Il loro affiatamento è lo stesso di sempre – il che ferisce e riempe Steve di speranza in parti uguali, visto che, terminata la battaglia, Bucky fugge ancora, ed ancora.



Credo di non farvi nessuno spoiler – si tratta di fumetti pubblicati anni fa – se vi dico che Bucky fuggirà fino a che non sarà troppo tardi.
Steve viene assassinato, e Bucky si ritrova, suo malgrado, ad ereditare lo scudo (altra idea che ci è stata riproposta brevemente nel primo film, dove vediamo Bucky armarsi dello scudo di Cap e di una pistola). Non c'è riposo però, per i nostri eroi. In breve (in ordine sparso, e sorvolando vergognosamente ma per motivi di tempo su Natasha, Sharon, Sam, Namor, la Torcia Umana ed ogni altro personaggio che non sia Cap o Bucky), succede che:

  • Gli Invaders vengono portati avanti nel tempo dal Cubo. Così che il povero Bucky si ritrova faccia a faccia non solo col sé stesso ottimista, indomito e pieno di risorse che esisteva prima del Winter Soldier, ma si ritrova anche faccia a faccia con Steve - Steve, che ha perso da poco, Steve, che vedendo il suo braccio meccanico lo scambia per un robot nemico e l'attacca, Steve che--- che è Steve, semplicemente. Quello *vero*, quello genuino, dei tempi della Guerra. Aggiungiamo a questo l'agonia di rivedere ancora vivo il suo amico Toro, ed abbiamo la ricetta del successo. (Avengers VS Invaders. Un capolavoro. So cosa mi rileggerò stasera prima di dormire.)

  • Bucky, nei panni di Captain America, si ritrova a combattere un uomo a cui è stato dato chirurgicamente lo stesso volto di Steve Rogers, e che è stato portato, tramite ipnosi, a credere di essere vermanete lui.
    Inizialmente, questo falso Steve vuole uccidere il novello Cap, accusandolo dell'assassinio di Bucky (Captain America vol 5 #36-41). Successivamente, ricordata la propria identità e riconosciuto Bucky per chi è realmente, il falso Steve cambia registro. Manipola e ricatta Bucky per farlo divenire suo partner, ritenendo che sia questo il “destino” di Steve e Bucky: essere partners e combattere per l'America. (Captain America #602-605)
  • Steve e Bucky si ritrovano in un viaggio interdimensionale, sospesi tra il tempo e le realtà. Ma si tratta di uno Steve che deve ancora conoscere Bucky, e di un Bucky che ancora non è perfettamente a suo agio nel ruolo di Captain America (Captain America Corps);
  • Steve ritorna,e  si scopre che non era affatto morto. Viene posseduto, combatte contro Bucky, si libera dal condizionamento, e combatte affianco a Bucky per sventare il piano criminale del Teschio (Captain America: Reborn). Però--
  • In un punto non meglio precisato della continuity, gli viene chiesto di riunire gli Invaders e di sacrificare la propria vita, cosa che i nostri accettano di fare per il Bene Superiore. Ci riserviamo di non riportare né commentare in questa sede una battuta di Bucky sull'effetto che gli fa vedere Steve con indosso il costume di Cap. Non lo facciamo, ma se fossimo le persone che traducono Capuccio Rosso e i Fuorilegge in Italiano, ne faremmo un doppio senso.  

  • Siamo messi a conoscenza in un flashback del perchè il Teschio è ancora vivo. Quando Steve aveva la possibilità di ucciderlo, ha lasciato perdere, PERCHE' BUCKY HA FREDDO GENTE, PERCIO' CI RITIRIAMO, OKAY? OKAY. (Scherzo, ma non troppo. Fear Itself - The Book of the Skull, ovviamente tradotto non proprio egregiamente qui nel bel paese. Bucky batte i denti, semicongelato nella neve, e Steve batte in ritirata.)

  • --come dicevamo sopra: ---Steve è ritornato, però gli è stato dato di sbirciare nel futuro. E lì ha visto Bucky morire atrocemente nei panni del Winter Soldier. Per assicurarsi che Bucky sopravviva alla guerra che si profila all'orizzonte, Steve decide di lasciargli lo scudo, sacrificare il suo ruolo di Cap ed il futuro che sognava con Sharon (cit.). Perchè Bucky è evidentemente più importante. Di tutto. (Captain America: Who will Wield the Shield).



Ma i nostri non hanno neanche il tempo di un respiro che Bucky viene arrestato per i crimini del Winter Soldier, trasferito in Russia, usato alla stregua di un gladiatore in delle specie di giochi sanguinari da colosseo, ma ecco! Bucky scappa, torna in patria, si unisce agli altri Supereroi nella Guerra contro il Serpente, un Dio del panteon norreno.
Quasi subito però, la più grande paura di Steve si avvera: nonostante ciò che ha fatto per prevenirlo, Bucky viene ucciso. Steve lo vendica, anzi, tenta di vendicarlo (su tutti, segnaliamo Avengers v4 #16. Occhio al cuore, però. Il dolore di Steve è un'agonia. La perdita di Bucky lo porta sempre a degli estremi terrificanti di dolore così profondo da rasentare la follia, violenta, triste e disperata in parti eguali. E quell'ultima pagina... ;0;). Ma alla fine di tutto si scopre che Bucky non era morto davvero, no, era tutto un piano per rendere Cap più efficiente e concentrato nella battaglia contro un Dio!!! (Fear Itself 7.1 - Captain America, dove Steve KICKS SOME ASS).
E ora?
Ora Bucky è in fuga, creduto morto, costretto a nascondersi da amici e nemici mente combatte nell'ombra contro quello stesso Dipartimento X che l'ha creato. Nei numeri più recenti della testata chiamata “Winter Soldier” [Spoiler – evidenziare col mouse per leggere], lui e Nat sono tornati ad essere marionette dei sovietici. Le loro memorie sono state rimosse, le loro priorità manipolate, e le loro abilità ritorte contro l'America. Steve cerca di salvarli in una lotta contro il tempo, ma siamo ancora in attesa del nuovo numero.
E via così.
Santo cielo, 'sti due sono quasi peggio di Zero ed X © CAPCOM, in quanto a lasciarsi e ritrovarsi solo per essere divisi di nuovo. E sì che ce ne vuole.


Previsioni per il film


Come accennato in precedenza, la Marvel fa muovere i suoi personaggi su diversi universi paralleli, il che gli permette di creare varie linee temporali e di conseguenza varie testate, senza contare le serie animate, i libri, i videogiochi ed i film.
L'universo dove si svolge il fumetto (Terra 616) è completamente staccato dall'universo in cui si svolgono i film (Terra 199999). Non ci sono, infatti, molti punti di contatto tra il Bucky descritto finora, ed il Bucky dei film. Sono la stessa persona, sì; ma non hanno la stessa storia.
Il Bucky del film è un orfano di Brooklin. Diventa amico di Steve Rogers quando sono ancora piccoli, ed i due crescono fianco a fianco – vanno a scuola d'arte assieme (non che Bucky sia molto interessato al disegno, eh, ma le modelle...), frequentano assieme la palestra, dove Bucky insegna a Steve a boxare – e questi anni spesi sempre assieme permettono loro di instaurare un legame altrettanto profondo di quello delle loro controparti fumettistiche.
Invece di essere uniti dalla guerra, i nostri ne vengono divisi. Ma comunque è difficile obbiettare che non sia grazie a Bucky, ed alla sua perdita (fortunatamente, apparente), che Captain America fa il salto da cabarettista a supereroe.
Altra differenza basilare è che nel film Bucky viene utilizzato da Zola come cavia. Nel fumetto, questo non succede – Bucky viene sì torturato da Zemo poco prima della scena dell'aereo, ma non si tratta di sperimentazioni umane. Infine, il Bucky del film trova la morte sulle Alpi invece che in mare, il che rende impossibile l'intervento del sottomarino di Karpov.
Forse però sono proprio gli esperimenti a cui Zola lo sottopone che rendono possibile il ritorno di Bucky nel prossimo film.
Forse gli è stata iniettata una copia sperimentale del siero di Erskine. Forse anche lui è rimasto congelato come Steve. Forse è stato ritrovato – magari subito, magari dopo decenni – ma se non sono stati i Russi ad accaparrarsi il suo corpo, allora chi? I Nazisti? Oppure sono state le forze italiane? Che il Winter Soldier sia un adepto del teschio? Uno membro della nuova Hydra? Il termine “Winter Soldier” storicamente si è sempre usato nelle investigazioni a condanna dei crimini di guerra americani – più precisamente in Vietnam, Iraq ed Afganistan. Che c'entri qualcosa? E Natasha? Sa qualcosa di Bucky? Lo conosce? È stata la sua allieva ed amante come nel fumetto? E se sì, perché non ha detto nulla a Steve? Ma allora Clint? E Budapest?! Possibile che la Marvel abbia deciso di cancellare la romance di Bucky e Natasha dalla storia di Terra 199999?

Per rispondere a questi dubbi, dovremmo aspettare la bellezza di 17 mesi!
Nel frattempo, consoliamoci con la bella, BELLA serie a fumetti “Winter Soldier”, scritta dal sempre favoloso Mr Bru, e disegnata da un ottimo Guice.


MGNemesi @ Dita D'Inchiostro




2 commenti:

  1. Ma non si puòòòòò XDDD. Faccio colazione e mi metto a leggere l'articolo.
    Il mio stomaco si stringe e smette di digerire.
    Dovevi mettere un warning!!! XDDD

    Tante cose me le avevi dette a voce ma, che dire, questo articolo è più che esauriente... è trasbordante!

    La Marvel è tanto malvagia. Davvero. E Bucky è adoVabile. *_*

    RispondiElimina
  2. Complimenti anche per la seconda parte dell'articolo, veramente ben fatto ^^

    Bucky come personaggio l'ho letto poco in azione ma oserei dire che è proprio quello che mette un po' di pepe nell'altrimenti vita troppo perfettina di Cap. E' quell'imperfezione che lo rende tremendamente umano e lo tira giù dal suo piedistallo di eroe perfetto a tutti i costi ^^

    PS Non ti preoccupare per le risposte lunghe (ti rispondo qui per bieca comodità), sono la prima a scrivere poemi certe volte XD

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...