Eccoci alla seconda parte dell'articolo. La settimana scorsa ci siamo
concessi un'escursus veloce ed enciclopedico su quella che potremo
quasi definire “l'incarnazione passata” del Winter Soldier.
Questa domenica facciamo un salto nel tempo, e passiamo ad analizzare
quanto ci viene svelato da Mr Bru nel suo Volume 5 di Captain
America, fumetto serializzato in madrepatria dal 2005 al 2008.
Data la quantità immane di informazioni che la Marvel ci ha dato, ci
continua a dare (e, si spera, ci darà ANCORA A LUNGO), sul
personaggio del Winter Soldier, aggiungerò qua e la dati presi da
altre testate, e qualche considerazione sul film passato e quello
futuro. Tutto all'insegna della concisione, promesso!
Ed ora, senza ulteriori indugi, andiamo finalmente ad analizzare nel
dettaglio---
Chi è il
Winter Soldier
Testata: Captain America, precisamente Volume 5.
Nei primi sette numeri della testata si svolge la saga denominata
“Out of Time”. Aleksander Lukin, un generale sovietico in fuga,
fa assassinare il Teschio Rosso così da poter mettere le mani sul
Tesseract, o Cubo Cosmico, il cosiddetto Gioiello di Odino che i
fan dei film hanno già visto sia in Captain America: Il Primo
Vendicatore, che ne Gli Avengers.
Il cubo, nonostante sia
danneggiato e carico solo parzialmente, inizia ad insinuarsi nella
mente di Cap, risvegliando incubi e memorie che non sempre
coincidono. In sogno, Cap vede Bucky morire fra le sue braccia in
Europa; più avanti, avrà un'allucinazione in cui Zemo ha
incatenato e spogliato Bucky per torturarlo davanti ad un'impotente
Steve. Più avanti ancora, una memoria improvvisa gli annegherà la
mente con le immagini dell'aereo sperimentale. Cosa è reale? Cosa
non lo è? Confuso, ferito, stanco, Cap continua a girare in tondo,
dando la caccia a Lukin, cercando di non farsi sopraffare da queste
visioni dell'orrore, e soprattutto, cercando di arrestare l'assassino
del Teschio Rosso, che nel frattempo ha anche rapito Sharon
Carter, nipote di Peggy Carter, agente SHIELD nonché fidanzata “on
and off” di Steve.
“Out of Time” si conclude con l'esplosione di una parte di
Philadelphia, che uccide centinaia di persone e ricarica il Cubo fino
al livello massimo. E come se questi non fossero colpi abbastanza
duri per Steve, ne aggiungiamo un altro: durante la prigionia, Sharon
è riuscita a vedere in faccia il suo rapitore, l'assassino del
Teschio Rosso.
L'ha visto in faccia.
E l'ha riconosciuto.
Non ha dubbi. Quell'uomo... quell'uomo oscuro e terribile, dai nervi
di ghiaccio e la crudeltà di una macchina, è Bucky.
Ne è certa.
Se Steve ha mille filmati di sé e Bucky ai tempi della guerra, lei
ne ha mille e uno. Se Steve si è torturato guardandoli centinaia di
volte, lei è cresciuta guardandoli decine di centinaia di volte. Lei
conosce Bucky. È sicura di ciò che dice.
È sicura.
La saga del “Winter Soldier” propriamente detta va dai numeri 8
al 14.
Di seguito all'esplosione, Nick Fury decide di mostrare a Captain
America le foto di quello che è sempre stato considerato una
leggenda: il Winter Soldier, assassino sovietico che
apparentemente è in attività dalla metà degli anni cinquanta, ma che non invecchia mai.
La teoria di un assassino immortale super-addestrato non è una che
fa presa sul governo o sulla difesa Americani. La spiegazione più
plausibile è che sotto il nome “Winter Soldier” si celino una
lunga lista di agenti sovietici brutalmente addestrati, che di
generazione in generazione si tramandano la “carica” di arma
migliore mai realizzata dall'Intellighenzia russa. Come piccole
tessere, questi uomini privi di nome e di volto vanno a comporre una
leggenda di abilità e di orrore che si è dipanata per quasi un
secolo attraverso l'America e l'Europa. Però...
Però.
Ci sono immagini. Foto sfocate. Frame recuperati da filmati di
sicurezza. L'uomo che a malapena si distingue in esse, anche a
distanza di decenni, pare essere sempre lo stesso. È difficile
dirlo – un volto sfocato in una folla di volti sfocati, la grana
della pellicola che contribuisce ad oscurare una fisionomia già
istintivamente sempre voltata lontano dalle telecamere, anni e
generazioni che separano una foto dall'altra.
Sharon è sicura: l'uomo che ha ucciso il Teschio è Bucky Barnes. E
Nick Fury è altrettanto sicuro: Bucky Barnes è il Winter
Soldier.
Steve però non vuole vedere. Non può accettare – Bucky, il suo
compagno di una vita fa, è ancora vivo? Ma allora perché Steve non
l'ha mai trovato, in tutti questi anni? Come ha fatto Captain America
fatto a fallire così ignominiosamente? Non solo ha lasciato morire
Bucky... ma neanche è mai riuscito a trovarlo, ad incontrarlo, nei
decenni successivi al suo risveglio? E poi perché Bucky agirebbe
contro l'America – la sua, la loro America? Attentati,
esplosioni, brutali assassinii su commissione. No. Non è possibile,
no. No. Vi state sbagliando.
Non è Bucky. Non. È. Bucky.
Eppure, Steve sta mentendo anche a se stesso, e ne è pienamente
cosciente.
Subito dopo l'esplosione, infatti, Captain America si è precipitato
ad aiutare i feriti. Ed è lì che si è trovato faccia con la spia
sovietica.
Un inferno di macerie e fiamme attorno a loro, fischi di pallottole,
nemici crollati a terra, sangue, polvere – tutto come nella guerra,
la loro guerra, quella del '40 – e poi questa figura vestita
di scuro emerge dal fumo, salvando Cap da morte certa. Si erge
dinanzi a lui, i capelli troppo lunghi, le braccia troppo muscolose,
e quella mascherina nera, familiare ed aliena, ed è istintivo per
Steve guardarlo e mormorare: “Bucky”...
...ma non c'è nulla negli occhi dell'assassino sovietico, non c'è
riconoscimento, non c'è rabbia o sdegno o amicizia o calore, non
c'è... nulla.
“Chi diavolo è Bucky?” mormora, prima di scomparire nell'abisso
di fiamma che l'ha generato, lasciando Cap incredulo, distrutto.
Non può essere. Non può – eppure, anche se Steve continuerà a
negare, ad arrabbiarsi, a lasciarsi andare a slanci di violenza ed
episodi di depressione, ormai lo sa.
Il Winter Soldier è Bucky Barnes.
Ma come è possibile?
Non solo Captain America ha visto Bucky morire... l'ha visto
succedere decenni fa! Come fa Bucky ad essere vivo, e solo di
circa 5 anni più vecchio di quanto non fosse nel 1945?
Brubaker – e ci tiene a precisarlo – non ha cambiato una
virgola di quanto hanno fatto accadere Stan Lee e Jack Kirby nei
fumetti originali degli anni quaranta.
Bucky e Cap salgono sull'aereo sperimentale. Steve ne scende. Bucky
no. Bucky muore. Il suo corpo martoriato cade in acqua... e
viene trovato da un sottomarino Russo, comandato dallo spietato
generale Vasily Karpov.
Tratto in salvo, Bucky viene rianimato dai sovietici, però è stato
“morto così a lungo, che non ha più memorie proprie.” (cit.).
Gliene vengono così impiantate di nuove – o meglio: le memorie
vengono rimpiazziate da un condizionamento psichico, da dogma
comunisti, dall'amore per la Madre Russia, ma soprattutto: obbedienza
e fedeltà cieche ed assoluta alla patria ed ai suoi padroni del KGB.
Senza mezzi termini, gli viene inculcata la personalità di un
automa, e la cieca obbedienza di un mastino. Come un colpo di spugna,
tutto ciò che rende Bucky Bucky – l'eroismo,
l'ottimismo, l'humor, la prontezza di spirito – viene cancellato.
Di lui non rimane che il corpo, un guscio vuoto.
Eppure anche se la psiche è danneggiata, il corpo è ancora utile ai
sovietici, avendo mantenuto quella che si definisce “sense memory”.
In pratica Bucky non sa chi è, come si chiama o da dove viene, ma sa
combattere. Tutto il suo addestramento militare è lì, totalmente
accessibile. Le tecniche, le strategie, i colpi, i riflessi, la mira
da cecchino, l'istinto da combattente. È tutto lì. E contribuisce a
fare di Bucky una perfetta macchina da guerra, resa ancor più
pericolosa dal fatto che il suo braccio sinistro, perduto
nell'esplosione, è stato rimpiazzato con una protesi cibernetica che
gli garantisce una forza sovraumana.
Siamo nel pieno della Guerra Fredda. Una guerra che non si combatte
in campo aperto, con eserciti e generali e supereroi ammantati di
rosso-bianco-blu. La Guerra Fredda è un conflitto subdolo,
sotterraneo, fatto di sotterfugi ed attesa. Ai servizi segreti non
serve una squadra di soldati – a loro basta un unico elemento, un'unica arma, da piazzare in
luoghi strategici. In più, per Karpov far ritorcere un'icona
americana come Bucky contro il suo stesso paese è una tentazione
troppo forte.
Divenuto il gioiello (il giocattolo?) dei servizi segreti russi, il
redivivo Bucky viene inviato spesso in quella che è, a sua insaputa,
la sua madre patria. E qui fa strage di figure chiave della politica
e della storia, e continuerà a farlo per anni ed anni, senza sosta, senza pietà.
Col tempo però le memorie di Bucky
cominciano a riaffiorare. Intorno al 1957 i suoi aguzzini decidono
che la cura migliore per questo è di tenere
il Winter Soldier in stasi criogenica tra una missione e l'altra,
riducendolo quindi a qualcosa di meno che umano, trattandolo come un
mero oggetto. Inoltre
rinnovano ad ogni risveglio il lavaggio del cervello ed il
condizionamento psicologico, andando ogni volta più a fondo, agendo
in maniera via via più brutale perché – a quanto pare, Bucky
resiste. Sepolto sotto il Winter Soldier, continua a lottare – per
Steve, certo. Per sé stesso. Per l'America. Ma anche e soprattutto
per Natasha Romanoff, la
Vedova Nera, compagna, amica e studente del Soldato, sua amante, e
soprattutto sua AMATA, anche se i due operativi non possono dare un
nome al sentimento che li lega, e meno che mai dimostrarlo
apertamente. La pena sarebbe un fato peggiore della morte...
Quando vengono scoperti insieme
infatti, vengono strappati l'uno a l'altra e puniti. Il
Winter Soldier, che già mostrava a sprazzi la personalità di Bucky,
viene addormentato chimicamente, rinchiuso in un macchinario e riposto in un magazzino.
Natasha lo trova, ma non può fare nulla per lui, se non essere
sopraffatta dall'orrore e fuggire, lasciandolo indietro.
Per quindici anni, i Russi usano ed abusano il Winter Soldier,
trattandolo in una maniera che lo priva totalmente della sua
dignità umana. Un'arma, ecco cos'è. Usata, riposta, e poi
riaffilata di volta in volta quando ritorna ad essere utile.
Poi qualcosa di Bucky spacca definitivamente il condizionamento. Il
Winter Soldier, confuso e perduto, si dirige a New York – New York,
dove doveva essere Steve. Ma siamo nel 1973. Steve... Steve non c'è.
Steve è nel ghiaccio, dorme e sogna – sogna di Bucky, se il “Red,
White & Blue” dice il vero. Sogna, ed attende.
Per due settimane il Winter Soldier, o forse Bucky, riesce ad evitare
la cattura, ma alla fine i sovietici riescono a raggiungerlo ed a
riportarlo a “casa”. Il Winter Soldier si definisce ancora fedele
alla Madre Russia, e né lui, né gli psicologi, gli ipnotizzatori e
i tecnici sovietici riusciranno mai a carpire – a capire –
cosa Bucky stesse cercando, e se l'abbia trovato. Le memorie di
quelle due settimane sono... scomparse. Sfumate via, portando con sé
il loro segreto.
Tra una missione e l'altra, un
orrore e l'altro, giungiamo al 1983. Il Generale Karpov, l'uomo
responsabile della nascita del Winter Soldier, va in pensione, e
porta Bucky con sé nel Medioriente. Per proteggersi dai nemici? Sì,
certo. Ma soprattutto perché
usare Bucky è la sua vendetta privata e personale contro Captain
America, e nulla gli procura un piacere più intenso e perverso di
vedere un eroe americano ridotto ad una marionetta.
Perchè qui bisogna sottolinearlo.
Nonostante la sua forza,
la sua eccezionalità, la sua brutale efficienza, la storia del Winter
Soldier è una storia di perdita ed abbandono. Usato, abusato,
abbandonato e torturato, questo assassino, questa brutale macchina da
guerra, questo mostro... è sotto molti aspetti, una vittima. Una
vittima che si rialza dalle ceneri di volta in volta, determinato ma
umile, torturato ma eroico.
Il nostro Bucky.
Alla sua morte, Karpov ordina che il
Winter Soldier venga decommissionato. Il Soldato è il suo
giocattolo. La sua vendetta.
Dopo di lui, nessun altro lo sfrutterà. L'esperimento viene
abbandonato. Il Soldato viene chiuso in un magazzino. Dimenticato.
Questa è l'onta finale. Vivo, ma non in vita. In stasi. Che attende,
in un limbo senza sogni.
Almeno fino a che Lukin, successore
di Karpov, non usa il suo patrimonio per comprare
all'asta la perduta arma definitiva del Dipartimento X, e rilasciarla
sull'America.
Il Winter Soldier è tornato alla vita.
Sarebbe difficile definire qui tutto ciò che è stato fatto – a
Bucky, da Bucky e per Bucky – nel corso degli anni. Non solo la bibbi--EHM, il Captain America Omnibus che contiene la Saga del Winter Soldier è estremamente lungo, ma esistono
anche vari altri fumetti che espandono la storia di Bucky: dai numeri
vecchi e nuovi dello stesso Cap, a Wolverine agli Young Avengers.
Senza contare la serie ongoing del “Winter Soldier” con
protagonisti proprio Bucky e Natasha.
Sorvoliamo quindi su alcuni aspetti “apparenti” della vicenda, e
passiamo a svelare qual'è stata la Grande Svolta, il Colpo di Scena,
la Forza nell'Ombra il cui intervento ha permesso a Bucky di tornare.
Stiamo parlando del Cubo Cosmico, o Tesseract, il gioiello di
Odino.
Avete presente? Quel cubo blu che abbiamo visto sia nel film di
Captain America che negli Avengers?
Quello.
Nei fumetti, il cubo è senziente. Non solo. Il cubo ha
sviluppato una sorta di “imprinting” su Captain America (Avengers
VS Invaders #12). Ed è il cubo stesso, in virtù di questa sua
preferenza personale, che manipola persone – Lukin su tutte – e
cose – fa apparire in casa di Steve un dossier atroce e dovizioso
sulle torture a cui è stato sottoposto Bucky – in modo da poter
riportare Bucky a casa. Da Steve. (NdN = nella serie animata, il cubo
arriva addirittura a cambiare il passato, in modo da salvare Bucky
dall'aereo. È lui quindi a creare il Winter Soldier, mantenendo così
Bucky vivo e giovane fino all'incontro con Steve nei giorni nostri)
Una volta che Steve e Bucky sono uno di fronte all'altro poi,
(Captain America Vol 5 #14) il cubo interviene in maniera ancora più
massiccia. Si dice che chi tiene il cubo tra le mani può
esprimere un desiderio e vederlo realizzato. Steve desidera che Bucky
“ricordi chi sia realmente”. Il cubo provvede.
È come una diga che esplode.
È terribile.
Un millesimo di secondo – Il Winter Soldier crolla sotto la
pressione. La personalità originale esplode tra le crepe – e
viene bombardata dai ricordi. Ricordi di decenni di assassini, di
schiavitù, di torture, di colpe orribili e impensabili tra cui il
brutale assassinio di Itsu, moglie del suo alleato di guerra
Wolverine, nonché madre di Daken, il Wolverine Oscuro.
Sconvolto (“Avresti dovuto... uccidermi...”), Bucky
afferra il cubo, generando un'esplosione di luce, e fugge via,
rifugiandosi in quella che è ancora, dopo tutto, casa sua – la
rovina decrepita e cadente di Camp Lehigh. Molti credono che Bucky si
sia suicidato usando il cubo, ma non Steve. Quando Bucky inizia un
viaggio di redenzione attraverso l'America, Steve seguirà il suo
fantasma in lungo ed in largo, basandosi su avvistamenti, chiacchiere
e dicerie, ed aggrappandosi alla speranza come un uomo che affoga.
Ad aiutarlo c'è la sua Sharon, che non crede che Bucky sia vivo, ma
vuole a tutti costi aiutare Steve a riprendersi. (E. Uhm. Tra
parentesi, quando trovano una prova concreta che Bucky è
vivo, Steve è così felice che deve festeggiare l'evento... e
Sharon rimane incinta. *facepalm* Mio DIO, Marvel. Sono decenni
che stanno insieme 'sti due. Il lieto evento non poteva accadere in
altri momenti o maniere...?).
Steve e Bucky si ritrovano fortuitamente a Londra, dove sono giunti
separatamente per affrontare un nemico comune. Ritrovano vecchi amici
e nemici, e fianco a fianco affrontano una delle armi più terribili
del Teschio: una specie di Golem robotico denominato “Sleeper”
(Captain America Vol 5 #20) . Il loro affiatamento è lo stesso di
sempre – il che ferisce e riempe Steve di speranza in parti uguali,
visto che, terminata la battaglia, Bucky fugge ancora, ed ancora.
Credo di non farvi nessuno spoiler – si tratta di fumetti
pubblicati anni fa – se vi dico che Bucky fuggirà fino a che non
sarà troppo tardi.
Steve viene assassinato, e Bucky si ritrova, suo malgrado, ad
ereditare lo scudo (altra idea che ci è stata riproposta brevemente
nel primo film, dove vediamo Bucky armarsi dello scudo di Cap e di
una pistola). Non c'è riposo però, per i nostri eroi. In breve (in
ordine sparso, e sorvolando vergognosamente ma per motivi di tempo su
Natasha, Sharon, Sam, Namor, la Torcia Umana ed ogni altro
personaggio che non sia Cap o Bucky), succede che:
- Gli Invaders vengono portati avanti nel tempo dal Cubo. Così che il povero Bucky si ritrova faccia a faccia non solo col sé stesso ottimista, indomito e pieno di risorse che esisteva prima del Winter Soldier, ma si ritrova anche faccia a faccia con Steve - Steve, che ha perso da poco, Steve, che vedendo il suo braccio meccanico lo scambia per un robot nemico e l'attacca, Steve che--- che è Steve, semplicemente. Quello *vero*, quello genuino, dei tempi della Guerra. Aggiungiamo a questo l'agonia di rivedere ancora vivo il suo amico Toro, ed abbiamo la ricetta del successo. (Avengers VS Invaders. Un capolavoro. So cosa mi rileggerò stasera prima di dormire.)
- Bucky, nei panni di Captain America, si ritrova a combattere un uomo a cui è stato dato chirurgicamente lo stesso volto di Steve Rogers, e che è stato portato, tramite ipnosi, a credere di essere vermanete lui.
Inizialmente, questo falso Steve vuole uccidere il novello Cap, accusandolo dell'assassinio di Bucky (Captain America vol 5 #36-41). Successivamente, ricordata la propria identità e riconosciuto Bucky per chi è realmente, il falso Steve cambia registro. Manipola e ricatta Bucky per farlo divenire suo partner, ritenendo che sia questo il “destino” di Steve e Bucky: essere partners e combattere per l'America. (Captain America #602-605) - Steve e Bucky si ritrovano in un viaggio interdimensionale, sospesi tra il tempo e le realtà. Ma si tratta di uno Steve che deve ancora conoscere Bucky, e di un Bucky che ancora non è perfettamente a suo agio nel ruolo di Captain America (Captain America Corps);
- Steve ritorna,e si scopre che non era affatto morto. Viene posseduto, combatte contro Bucky, si libera dal condizionamento, e combatte affianco a Bucky per sventare il piano criminale del Teschio (Captain America: Reborn). Però--
- In un punto non meglio precisato della continuity, gli viene chiesto di riunire gli Invaders e di sacrificare la propria vita, cosa che i nostri accettano di fare per il Bene Superiore.
Ci riserviamo di non riportare né commentare in questa sede una battuta di Bucky sull'effetto che gli fa vedere Steve con indosso il costume di Cap. Non lo facciamo, ma se fossimo le persone che traducono Capuccio Rosso e i Fuorilegge in Italiano, ne faremmo un doppio senso. - Siamo messi a conoscenza in un flashback del perchè il Teschio è ancora vivo. Quando Steve aveva la possibilità di ucciderlo, ha lasciato perdere, PERCHE' BUCKY HA FREDDO GENTE, PERCIO' CI RITIRIAMO, OKAY? OKAY. (Scherzo, ma non troppo. Fear Itself - The Book of the Skull, ovviamente tradotto non proprio egregiamente qui nel bel paese. Bucky batte i denti, semicongelato nella neve, e Steve batte in ritirata.)
- --come dicevamo sopra: ---Steve è ritornato, però gli è stato dato di sbirciare nel futuro. E lì ha visto Bucky morire atrocemente nei panni del Winter Soldier. Per assicurarsi che Bucky sopravviva alla guerra che si profila all'orizzonte, Steve decide di lasciargli lo scudo, sacrificare il suo ruolo di Cap ed il futuro che sognava con Sharon (cit.). Perchè Bucky è evidentemente più importante. Di tutto. (Captain America: Who will Wield the Shield).
Ma i nostri non hanno neanche il tempo di un respiro che Bucky viene arrestato per i crimini del Winter Soldier, trasferito in Russia, usato alla stregua di un gladiatore in delle specie di giochi sanguinari da colosseo, ma ecco! Bucky scappa, torna in patria, si unisce agli altri Supereroi nella Guerra contro il Serpente, un Dio del panteon norreno.
Quasi subito però, la più grande paura di Steve si avvera:
nonostante ciò che ha fatto per prevenirlo, Bucky viene ucciso.
Steve lo vendica, anzi, tenta di vendicarlo (su tutti,
segnaliamo Avengers v4 #16. Occhio al cuore, però. Il dolore di Steve è un'agonia. La perdita di Bucky lo porta sempre a degli estremi terrificanti di dolore così profondo da rasentare la follia, violenta, triste e disperata in parti eguali. E quell'ultima pagina... ;0;). Ma alla fine di tutto si scopre che
Bucky non era morto davvero, no, era tutto un piano per rendere Cap
più efficiente e concentrato nella battaglia contro un Dio!!! (Fear
Itself 7.1 - Captain America, dove Steve KICKS SOME ASS).
E ora?
Ora Bucky è in fuga, creduto morto, costretto a nascondersi da amici
e nemici mente combatte nell'ombra contro quello stesso Dipartimento
X che l'ha creato. Nei numeri più recenti della testata chiamata
“Winter Soldier” [Spoiler – evidenziare col mouse per leggere],
lui e Nat sono tornati ad essere marionette dei sovietici. Le loro
memorie sono state rimosse, le loro priorità manipolate, e le loro
abilità ritorte contro l'America. Steve cerca di salvarli in una
lotta contro il tempo, ma siamo ancora in attesa del nuovo numero.
E via così.
Santo
cielo, 'sti due
sono quasi peggio di Zero ed X © CAPCOM, in quanto a lasciarsi e
ritrovarsi solo per essere divisi di nuovo. E sì che ce ne vuole.
Previsioni
per il film
Come accennato in precedenza, la Marvel fa muovere i suoi personaggi
su diversi universi paralleli, il che gli permette di creare varie
linee temporali e di conseguenza varie testate, senza contare le
serie animate, i libri, i videogiochi ed i film.
L'universo dove si svolge il fumetto (Terra 616) è completamente
staccato dall'universo in cui si svolgono i film (Terra 199999). Non
ci sono, infatti, molti punti di contatto tra il Bucky descritto
finora, ed il Bucky dei film. Sono la stessa persona, sì; ma non
hanno la stessa storia.
Il Bucky del film è un orfano di Brooklin. Diventa amico di Steve
Rogers quando sono ancora piccoli, ed i due crescono fianco a fianco
– vanno a scuola d'arte assieme (non che Bucky sia molto
interessato al disegno, eh, ma le modelle...), frequentano
assieme la palestra, dove Bucky insegna a Steve a boxare – e questi
anni spesi sempre assieme permettono loro di instaurare un legame
altrettanto profondo di quello delle loro controparti fumettistiche.
Invece di essere uniti dalla guerra, i nostri ne vengono divisi. Ma
comunque è difficile obbiettare che non sia grazie a Bucky, ed alla
sua perdita (fortunatamente, apparente), che Captain America fa il
salto da cabarettista a supereroe.
Altra differenza basilare è che nel film Bucky viene utilizzato
da Zola come cavia. Nel fumetto, questo non succede – Bucky
viene sì torturato da Zemo poco prima della scena dell'aereo, ma non
si tratta di sperimentazioni umane. Infine, il Bucky del film trova
la morte sulle Alpi invece che in mare, il che rende impossibile
l'intervento del sottomarino di Karpov.
Forse però sono proprio gli esperimenti a cui Zola lo sottopone
che rendono possibile il ritorno di Bucky nel prossimo film.
Forse gli è stata iniettata una copia sperimentale del siero di
Erskine. Forse anche lui è rimasto congelato come Steve. Forse è
stato ritrovato – magari subito, magari dopo decenni – ma se non
sono stati i Russi ad accaparrarsi il suo corpo, allora chi? I
Nazisti? Oppure sono state le forze italiane? Che il Winter Soldier
sia un adepto del teschio? Uno membro della nuova Hydra? Il termine
“Winter Soldier” storicamente si è sempre usato nelle
investigazioni a condanna dei crimini di guerra americani – più
precisamente in Vietnam, Iraq ed Afganistan. Che c'entri qualcosa? E
Natasha? Sa qualcosa di Bucky? Lo conosce? È stata la sua allieva ed
amante come nel fumetto? E se sì, perché non ha detto nulla a
Steve? Ma allora Clint? E Budapest?! Possibile che la Marvel abbia
deciso di cancellare la romance di Bucky e Natasha dalla storia di
Terra 199999?
Per rispondere a questi dubbi, dovremmo aspettare la bellezza di 17
mesi!
Nel frattempo, consoliamoci con la bella, BELLA serie a fumetti
“Winter Soldier”, scritta dal sempre favoloso Mr Bru, e disegnata
da un ottimo Guice.
MGNemesi @ Dita D'Inchiostro
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Ma non si puòòòòò XDDD. Faccio colazione e mi metto a leggere l'articolo.
RispondiEliminaIl mio stomaco si stringe e smette di digerire.
Dovevi mettere un warning!!! XDDD
Tante cose me le avevi dette a voce ma, che dire, questo articolo è più che esauriente... è trasbordante!
La Marvel è tanto malvagia. Davvero. E Bucky è adoVabile. *_*
Complimenti anche per la seconda parte dell'articolo, veramente ben fatto ^^
RispondiEliminaBucky come personaggio l'ho letto poco in azione ma oserei dire che è proprio quello che mette un po' di pepe nell'altrimenti vita troppo perfettina di Cap. E' quell'imperfezione che lo rende tremendamente umano e lo tira giù dal suo piedistallo di eroe perfetto a tutti i costi ^^
PS Non ti preoccupare per le risposte lunghe (ti rispondo qui per bieca comodità), sono la prima a scrivere poemi certe volte XD