giovedì 21 marzo 2013

Starfigher: sesso, guerra e sci-fi


Oggi parleremo di un fenomeno molto in voga all'estero, e che stà (lentamente, ma costantemente) prendendo piede anche in Italia: i webcomic.

Così come dice il nome, i webcomic non sono altro che fumetti disegnati e resi disponibili sul web, su blog personali o siti dedicati, gratis o (in rari casi) sotto forma di abbonamento mensile. Il formato standard è una pubblicazione settimanale, cioé una pagina ogni sette giorni.

Con questo sistema, e grazie al passaparola di internet, sono emersi alcuni degli autori più interessanti degli ultimi anni, snobbati come tanti dalle case editrici che non se la sentivano di investire soldi per degli esordienti. E questo all'estero, figuriamoci in Italia dove c'è una situazione di paralisi quasi totale, sia a causa degli editori che di un pubblico non sufficientemente preparato. (Anche se negli ultimi anni qualcosa si stà muovendo. Sempre in ambito webcomic, basta guardare al caso di Zerocalcare, di cui parleremo in uno o più post successivi).

© hamletmachine.
Grazie alla visibilità offerta da internet, e dall'impegno costante degli autori, molti webcomic sono usciti dal web per essere raccolti in fascicoli e volumetti, spesso autoprodotti.

I webcomic, per la loro stessa natura di “appuntamento settimanale”, sono nati principalmente come vignette satiriche, per poi evolversi in storie vere e proprie. Non è facile disegnare un fumetto: una delle cose più difficili è appunto calcolare i tempi della storia, e impostare la narrazione in modo che da un capitolo e l'altro il lettore non si dimentichi le vicende o non perda interesse per l'assenza di continuità. E' già arduo per i mangaka, o gli autori di comic, che lavorano su base mensile/settimanale, forti di venti-quaranta pagine ad uscita.

Ma un autore di webcomic, ben più povero di mezzi rispetto ad un professionista e che lavora quasi sempre da solo, deve catturare l'attenzione del pubblico con una pagina a settimana senza risultare dispersivo. Ogni tavola deve colpire il lettore in qualche modo, indurlo a ricordarsi la storia anche dopo sette giorni e, sopratutto, a ritornare per la prossima uscita.

In questo HamletMachine (presudonimo preso dall'omonimo dramma di Heiner Mϋller, basato sull'Amleto di Shakespeare) è una delle migliori. Iniziato come una bozza dei personaggi su deviantart, Starfighter ha preso rapidamente piede diventando uno dei webcomic più seguiti ed amati della rete.

(Attenzione: Starfighter ha molte scene di sesso omosex esplicite. Quindi se siete minorenni, o non vi piace il genere, o peggio siete omofobi evitate di cagare il cazzo e girate alla larga.)


© hamletmachine.

La trama. In un futuro lontano, la razza umana è in guerra. Le tattiche militari prevedono l'impiego di piccole astronavi, pilotate da un team di due persone: il fighter (combattente), cioé colui che si occupa attivamente di abbattere i nemici e il navigator (navigatore), che ha il compito di tracciare la rotta e preparare la strategia più efficace. La buona riuscita di una battaglia per spesso dipende dal rapporto che si instaura fra fighter e navigator, dall'affiatamento e dalla fiducia reciproca.


© hamletmachine.
Abel, un navigatore alla sua prima missione ufficiale, è un ragazzo estremamente riservato. Di buona famiglia, ha abbandonato una vita di agi e comodità per combattere una guerra di cui non sono ancora chiare le cause o i nemici. Catapultato in una rigida realtà militare, in cui non sono rari gli scontri fra soldati o il disprezzo reciproco fra navigatori e combattenti (rispettivamente “cervello” e “muscoli”), si accorge ben presto che la realtà della situazione non è quella che aveva immaginato. Innanzitutto, non sa come rapportarsi con Cain, il fighter a lui assegnato. Cain non combatte seguendo grandi ideali o un desiderio di proteggere i suoi compagni. La guerra, la violenza, il guardare così da vicino la propria probabile morte sono come una droga per Cain, che ricorda in molti casi più un animale che un uomo.

E tanto per ribadire il concetto, non tarda ad assalire Abel, marchiandolo come suo, esattamente come una bestia farebbe con il proprio territorio. Ma dietro al suo comportamento violento e in apparenza inspiegabile (non è particolarmente attratto da Abel, ne gli mancano le alternative) si celano motivi ancora tutti da scoprire, strettamente legati alla guerra (passata un po' in secondo piano nelle prime pagine) che lui e Abel si trovano a combattere.

© hamletmachine.
Lo stile. Una delle prime cose che mi ha colpito di Starfighter è la colorazione. I colori sono volutamente cupi, tendenti al grigio o al blu scuro, e raffigurano alla perfezione l'atmosfera cupa della storia.

Le differenze fra i soldati sono rappresentate dalle divise, bianche per i navigator e nere per i fighter. Si differenziano anche nell'aspetto prettamente fisico: i navigator sono biondi, di carnagione chiara e con un fisico magrolino, mentre i fighter indossano divise nere e hanno capelli mori e una costituzione adatta al combattimento corpo a corpo.

Se nel primo capitolo la storia si incentra sul rapporto fra Cain e Abel, negli episodi successivi la narrazione si amplia. Vengono introdotti nuovi personaggi, e le tematiche della guerra e delle “differenze di classe” fra soldati sono approfondite.

In sostanza, i navigator vedono i fighter come soldati stupidi, muscoli che possono essere facilmente sostituiti. Questo non è ovviamente il caso di Abel, che vede in Cain innanzitutto un compagno, e non accetta di pensare ad una vita umana come qualcosa di “sostituibile” anche a costo di rischiare la propria. Questo lo porta ad essere escluso dalla cricca degli altri navigatori, e a porsi domande su sé stesso e sulla guerra in cui è coinvolto.

Ma il dilemma più affascinante, quello che occupa gran parte dei suoi pensieri, è Cain stesso. Cosa lo spinge a comportarsi così? Da cosa derivano i suoi comportamenti violenti, la freddezza e il sarcasmo che lo contraddistinguono? E perché Abel, una persona caratterialmente agli antipodi rispetto a Cain, ne è così attratto?

© hamletmachine.
Il commento. Starfighter è sicuramente uno degli esperimenti più interessanti degli ultimi anni, sia per la sua natura di webcomic/”storia lunga”, sia per la volontà dell'autrice di unire il genere dello sci-fi con una storia d'amore omosessuale. Molti comic o libri che mettono un rapporto omosessuale in primo piano preferiscono concentrarsi su un'ambientazione moderna e tradizionale, e non è facile (ma non impossibile) trovarne ad ambientazione fantasy e/o sci-fi. (Artifice lo recensiremo a breve... ;))

Oppure si trovano, ma l'ambientazione è solo un orpello decorativo e l'intero sforzo narrativo viene concentrato sulla storia d'amore. Invece HamletMachine, dopo un inizio “classico”, sembra voler dare alla sua storia un'impronta di ben altro genere, senza tuttavia dimenticare Cain e Abel che rimangono comunque i protagonisti.

HamletMachine è sicuramente un'autrice in crescita da tenere d'occhio, in quanto migliora tavola dopo tavola. Personalmente la consiglio a tutti i BL fan, agli amanti delle storie d'amore complicate (o sarebbe meglio dire dei rapporti complicati?) e dello sci-fi.

E prima o poi saccheggerò lo shop del sito. Lo giuro. è_é

Titolo: Starfighter
Autrici: HamletMachine
Genere: Fantascienza, Fantasy, Romantico
Volumi: 3 (in corso)
Pubblicato in Italia?: No.
Dove trovarlo/comprarlo?: Qui.

© hamletmachine.

@ Daniela Guadagni, Dita D'Inchiostro.

4 commenti:

  1. Non lo conosco e, appena ho un minuto libero, mi fionderò a leggerlo. Personalmente seguo diversi webcomics e devo dire che il panorama è davvero eterogeneo, si va dalla striscia/battuta slegata alla vera e propria saga ^^

    PS: Se passi dal mio blog trovi un premio per te ^^

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    Risposte
    1. Io ho seguito con interesse negli anni questa evoluzione del webcomic. In giro si trovano molte cosine interessanti, e prima o poi le recensiremo tutte (abbiamo aperto apposta questa sezione a parte :D) quindi preparati ad una bella scorpacciata! ;)

      Grazie del premio!! >o<

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  2. Non lo conosco :/ Bellissimi i baci tra i due :p ^_^

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    Risposte
    1. E' magnifico, te lo consiglio se ti piacciono gli yaoi!
      All'inizio lo stile è un pò acerbo, ma Hamletmachine migliora tantissimo in poche tavole^^

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