Oggi
parliamo di uno degli anime più discussi del 2012: Sword
Art Online, tratto dall'omonima serie di light novel
di Reki
Kawahara.
Nel
bene o nel male, Sword Art Online è riuscito ad ottenere quello che
altri anime possono solo sperare: dividere i fan. Oddio, dopo
Evangelion
i fan di anime e manga sono sempre pronti a prendere posizioni e a
darsi addosso come parlamentari prima di un voto di sfiducia (o
come pescivendole al mercato del mercoledì),
ma raramente lo fanno con tanta foga. Pochissimi titoli possono
vantare una flame
war
su ogni fotogramma trasmesso, su scelte di regia, doppiaggio,
animazioni, sceneggiatura, fanservice e via discorrendo.
Ma
cercando di vedere oltre le pagine e pagine di discussione sui forum,
nelle chat e sui siti di informazione, cosa resta realmente di Sword Art
Online? E' davvero il capolavoro del decennio come sostengono alcuni,
o una furbata abilmente architettata per incantare i creduloni? Noi
di Dita
D'Inchiostro
proveremo oggi a dire la nostra, e cioé che spesso la
verità non stà agli estremi ma nel mezzo.
Vediamo perché.
Edit:
non era mia intenzione quando ho iniziato a scrivere questa
recensione, ma alla fine ho deciso di mettere questo anime nello
Scaffale
della Vergogna,
per il tremendo incazzo che la seconda parte mi ha causato.
Non avendo letto interamente la light novel da cui è tratto l'anime, non so quanta colpa attribuire allo studio di animazione per le "falle" nella storia e quanta all'autore... Ma diciamo che io incolperei tutti. Comunque mi informano che la LN è molto migliore dell'anime, fate voi.

La
trama.
Nell'anno 2022 il mondo dei videogame è finalmente pronto a fare un
balzo tecnologico senza precedenti, grazie all'innovativa tecnologia
del Nerve
Gear, una specie di casco che, se indossato, è in grado di stimolare i
cinque sensi attraverso il cervello, permettendo l'immersione in un
mondo virtuale molto simile alla realtà. Il 6 novembre 2022 stà
finalmente per essere immesso nel mercato Sword
Art Online,
il primo VRMMORPG (Virtual
Reality Massively Multiplayer Online Role-Playing Game)
della storia.
Kazuto
Kirigaya,
noto nel gioco con il suo pseudonimo di Kirito,
è uno fra le poche centinaia di fortunati che ha avuto l'occasione
di provare la versione beta
del
gioco. Insoddisfatto del mondo reale, che percepisce come grigio e
privo di prospettive, il giorno dell'uscita ufficiale Kirito è
ansioso di immergersi nuovamente nel bellissimo mondo di SAO.
Dopo
poche ore di gioco però, gli utenti iniziano a notare uno strano
bug: manca infatti l'opzione di log-out,
l'unica cosa in grado di disconnettere i loro cervelli da SAO e
riportarli nel mondo reale. Inoltre, tutti i giocatori vengono
spogliati dell'avatar fittizio che si erano costruiti, e sono
costretti a fronteggiarsi con il loro vero aspetto.
Il
creatore del gioco, Kayaba
Akihiko,
fa' allora una rivelazione: le coscienze degli utenti sono imprigionate nel
mondo di SAO, e l'unico modo per uscire dal gioco è sconfiggere il
boss del centesimo livello. Inoltre, qualsiasi tentativo esterno di
disconnettere i Nerve Gear, porterà in automatico alla morte
del giocatore,
così come nel caso gli
HP (i punti-vita) dovessero azzerarsi, cosa che può accadere per esempio lottando contro un mostro.

Nell'ondata
di panico che segue l'annuncio, forte della sua esperienza con il
gioco, Kirito capisce che l'unica chance che ha di sopravvivere
consiste nello sfruttare le sue conoscenze e allontanarsi dalla
massa. Questa decisione egoistica, seppur presa con cognizione di
causa e sofferenza, gli costerà l'etichetta di beater
(giocatore della beta e cheater,
imbroglione) e l'isolamento dagli altri per tutto il tempo che vivrà
prigioniero in SAO. La sua unica salvezza sarà l'amicizia e l'amore
di Asuna,
una ragazza coraggiosa che combatte in prima linea per uscire da
SAO...
La
prima parte è la ciambella.
SAO è un anime di 25 episodi diviso in due archi narrativi
principali, SAO (come il titolo dell'anime e del gioco) e ALO.
SAO
si concentra sul mondo virtuale in cui Kirito e Asuna sono costretti
a vivere, una prigione priva di sbarre, pericoloso e mortale (la
morte può arrivare in ogni istante per la minima disattenzione), ma
innegabilmente pieno di bellezza e fascino.
Il
mondo di SAO è fatto di città simil-medievali a misura d'uomo, prati
sempre fioriti, pacifici laghi in mezzo a boschi incontaminati, vette
innevate, tramonti mozzafiato e castelli sospesi nel cielo. E' un
mondo talmente affascinante che, pur consapevoli della sua pericolosità, molti
giocatori iniziano ad adattarsi e abbandonano l'idea di uscirne, in
quanto il
mondo reale non ha per loro nulla di altrettanto bello per cui valga
la pena combattere.