venerdì 18 gennaio 2013

Batman: Under The Red Hood, quando la Vendetta è più forte dell'Amore



Okay, parliamone.
Cioè.
Potremmo anche non parlarne – ho il cuore debole sapete, e questo film ha la tendenza ad accoccolarcisi sopra come un micino assassino, usando pancino e zampette così da soffocarlo ed artigliarlo in un colpo solo – ma credo sia d'obbligo, dopo avervi fatto La Cronistoria del Winter Soldier, parlarvi un po' dell'Altro Mio Amore... ovvero, di Red Hood.
Iniziamo quindi dal film d'animazione che la WB gli ha dedicato nel 2012: “Batman: Under The Red Hood”.
Trattasi a furor di popolo di uno dei film più riusciti dello studio di animazione della Warner, nonché uno dei film di Batman più oscuri e violenti. Per temi e situazioni rivaleggia infatti con l'ormai nefasto “Batman Beyond: Return of the Joker”, che presentava praticamente la prima scena di tortura su un bambino mai vista nella storia di Batman.
"Under The Red Hood" è stato editato in maniera massiccia, limitando al minimo le scene di violenza e togliendo tutto (o quasi) il sangue. Stiamo comunque parlando di un film in un cui l'antagonista principale consegna una borsa piene di teste mozzate ai gangster di Gotham, un film in cui un ragazzo di 14-15 anni viene trucidato a morte ancor prima dei titoli di testa. E non un ragazzo qualsiasi.
Robin.
Robin II, per la precisione..
Jason Todd.
Il primo “figlio” di Bruce Wayne.

Siete con me? Non avete paura di qualche spoiler? Allora andiamo avanti...



La trama.


Il film, diretto da Brandon Vietti, riprende anche alcuni avvenimenti di "Una Morte in Famiglia" pubblicata a fine anni '80, ma è principalmente un riadattamento della saga a fumetti omonima scritta da Judd Winick nel 2005. .
La pellicola ricalca in maniera egregia gli eventi salienti del fumetto – migliorandone, a mio avviso, l'orribile finale – offrendoci quasi 75 minuti di ottima azione. È anche un film pieno di attimi oscuri, tristezza e drammi personali, che procede su due binari paralleli: quello dell'action, e quello della tragedia intima, personale, di un padre che ha perso un figlio (e di un figlio che ha perso il padre). Non saprei dire quanto più o meno forte la pellicola risulti rispetto alla versione cartacea: è molto limitato il background e lo sviluppo caratteriale dei personaggi, ma musiche e recitazione aggiungono tantissima atmosfera. Una cosa posso dire per certo: Under The Red Hood ha il grande, grandissimo pregio di non essere un film solo per i fan.
Anzi.
Da una parte, la pellicola soddisfa molto e bene le aspettative di chi il fumetto l'ha letto, e sfrutta le emozioni di chi è cresciuto con Jason Todd, amandolo ed odiando cosa gli è stato fatto, arrabbiandosi e maledicendolo e poi difendendolo a spada tratta. Al tempo stesso però, il film si pone come un ottimo punto di inizio per chi Batman lo conosce poco, non ha idea di quanti Robin ci siano stati, e Jason Todd non ha la più pallida idea di chi sia.


"Come fa più male? A? Oppure B? Dritto, o Manrovescio?"
Come accennavo in precedenza, il film si apre con una scena truce (anche se editata e ripulita dal sangue in modo che il film fosse bollato come “PG-13” invece che “R”): il Joker uccide Robin, ovvero Jason Todd, divertendosi a trucidarlo a colpi di spranga. Poi, per ripulire le tracce, attiva il timer di una bomba e fugge via. Robin però è vivo. A malapena. Si trascina verso la porta, ma ha i polmoni fracassati, le ossa fratturate, gli organi spappolati, e non riesce - non può, assolutamente, liberarsi e fuggire.

Joker: "Un pochino più forte, mia costoletta d'agnello.
Penso che ti sia collassato un polmone.
Il che ostacola sempre l'oratoria, sai?

"Robin: *gli sputa in faccia*
Rimane quindi ad aspettare la fine, fissando il timer che scandisce i suoi ultimi attimi di vita, rassegnato al suo destino. Nel film manca la parte – orribile – in cui la fautrice del destino di Robin è in realtà sua madre. Nel fumetto, era lei ad averlo venduto al Joker, rimanendo poi ad assistere alla sua tortura. A fine episodio, con un colpo di scena non proprio inaspettato, il Joker decideva di lasciare anche codesto splendido esempio di amor materno a morire assieme a Robin. Infatti, il motivo per cui il giovane si trascinava debolmente verso la porta nonostante le ferite non era per salvare se stesso, ma bensì lei.
Scena che, invece, è rimasta non solo identica, ma intatta nel suo impatto emotivo, e quella della corsa sfrenata di Batman, il suo disperato tentativo di raggiungere suo figlio (si. Suo figlio. Jason era il secondo Robin, ma anche il primo, e per molti anni l'unico dei ragazzi ad essere adottato e presentato in società come rampollo della casata Wayne.).

Dopo molte peripezie, Batman giunge la luogo dove Robin è tenuto prigioniero.



Un secondo prima che la bomba esploda. 
Giusto in tempo per vedere l'edificio dove Robin è rinchiuso saltare in aria.
Giusto in tempo.

Cioè troppo tardi.

Il che sarà qualcosa che, nei fumetti, cambierà Bruce Wayne per sempre. Lo farà addirittura impazzire di dolore ed incattivire per svariati numeri. Jason sarà per decadi il punto debole ed il rimorso non solo di Bruce ma di tutta la famiglia, apparendo a volte come fantasma, altre come allucinazione, ed infine come voce della loro coscienza. Addirittura il “Diavolo”, per tentare Batman in uno dei fumetti, gli promette in cambio di riportare in vita Jason!
Per ovvie ragioni, in un film per la TV non c'è abbastanza spazio per rappresentare un tale tracollo psicologico. Ci vengono concesse delle minuzie qui e la – brevissime, ma egregie se sapete dove guardare. Come i piccoli flashbacks, in cui Batman rivede un se stesso meno oscuro e più rilassato lottare fianco a fianco al giovane Robin per le strade di Gotham; il character design di Batman modificato quel poco che basta dopo la tragedia per renderlo più vecchio, oscuro, minaccioso; la reazione sconvolta ed addolorata di Alfred Pennyworth…
The Father Had Lost the Son.
Dopo un'ultima, struggente inquadratura di Batman che si erge tra i fuochi e le macerie, stringendo il corpo martoriato di Robin, il film salta in avanti di cinque anni e direttamente nel mezzo di una scena d'azione. Inseguimenti mozzafiato, esplosioni, azione, morte, batuttine di Nightwing, la sua complicità con Batman (queste ultime due sono sempre d'obbligo)... ma vediamo di riassumere più in breve, così da ridurre gli spoiler al minimo.
A Gotham è comparso un nuovo vigilante che si fa chiamare Red Hood (vecchio nome d'arte usato dal Joker agli inizi della sua carriera). Una figura temibile, nonché terribilmente familiare per Batman. C'è qualcosa che li lega, un passato oscuro, e ben presto la lotta per liberare Gotham dal crimine diventa una cosa molto più personale, solo tra loro due. A detta stessa di Black Mask, il cattivo della pellicola, qualsiasi gioco i due stiano giocando, Black Mask e gli altri gangster si ritrovano loro malgrado nel mezzo del fuoco incrociato. Pedine dimenticate. Quasi messe li per caso. Senza importanza.
Red Hood è addestrato nel combattimento, preparato, equipaggiato ed ingegnoso quanto Batman. In una sola cosa è diverso: Red Hood uccide. Per metà eroe, per metà Crimelord, Red Hood non si fa problemi a mozzare teste o piazzare proiettili in mezzo alla fronte di chi gli sbarra la strada. Red Hood ha una missione. Ripulire Gotham dalla feccia. Lui è il nuovo Batman, un Batman migliore, più efficace. Il Batman che Gotham merita. Quello che non si limita a far paura ai pazzi ed ai criminali, rinchiudendoli in cella per poche ore, voltando il viso quando avvocati corrotti li fanno rigurgitare nuovamente sulle strade, liberi ed incolumi. Lui si erge su Gotham come un ombra, si erge in cima alla piramide criminale che controlla i bassifondi, e nel buio, nel silenzio, tra svolte inaspettate e scontri animati in maniera incredibile, Red Hood tira le fila di un piano macchinoso, una vendetta senza precedenti. Contro Batman? Contro il Joker? Oppure il Red Hood sta cercando di ottenere tutt'altro tipo di soddisfazione, tutt'altro tipo di giustizia? Che il suo nemico, colui che vuole cancellare, sia qualcosa d'altro... il suo passato... il suo odio... la sua delusione... forse addirittura se stesso?
Il finale del film piazzerà Batman davanti ad una scelta, una scelta terribile... e Batman è ormai abbastanza terribile da prendere tale decisione in un attimo. (Va detto però che il fumetto è molto più impietoso del film, sotto questo aspetto. Nel fumetto Batman prende la decisione PEGGIORE in assoluto, e poi sarà dilaniato dal rimorso e dal dolore. La scelta che Batman fa nel film è solo leggermente diversa, eppure risulta molto meno sbagliata e orribile, secondo me. Una scelta più adatta al personaggio, e forse più genuina e sofferta. Forse, quello che vediamo in quel momento non è Batman la Macchina da Giustizia; forse ci è concesso vedere un barlume di quello che è Batman, Padre Che Ha Perso Un Figlio. E che non si è mai ripreso).
Kleenex per l'ultima sequenza.
A chili.
Io vi parlo da fan di Batman, di Jason Todd, e di Red Hood. E da fan vi dico con onestà: non ho pianto mai durante il film.
Almeno alla prima visione.
Tutti i fan che conosco e che hanno visto il film andavano in crisi già all'uccisione di Robin, ed erano ridotti in poltiglia alla scena finale della Scelta. Io invece ho retto bene... almeno fino alla sequenza finale, che nella sua semplicità ed onestà mi ha pugnalato al cuore. Ormai però, alla quinta-se-non-di-più visione, il DVD comincia a FARE MALE già dai titoli. Uddéi.


Dati tecnici.

Stiamo parlando della Warner Bros, perciò saprete già cosa vi aspetta ancor prima di inserire il DVD. Praticamente perfezione tecnica. Le animazioni sono fluide, molto belle. La regia è superba, e la fotografia – ergo, colori e luci – danno un'atmosfera al film del tutto particolare, in cui i colori sono vividi ma al tempo stesso cupi.
Storicamente, il character design delle serie di Batman “era di” Bruce Timm, che però in questa occasione si fa da parte, porgendo le redini a Dusty Abell, che mantiene i tratti salienti del suo predecessore (spalle larghe, vita da vespa, inclinazione del corpo in stile torre-di-pisa, larghe mascelle fascinorose e occhi stretti), andando però a tracciare la fisionomia di Nightwing su quella del doppiatore scelto per l'occasione: Neil Patrick Harris (I Puffi sanno, che un tesoro c'è---*ahem* cioè. Sì. QUEL Neil Patrick Harris.).
Parlando di doppiatori, qui bisogna togliersi un immaginario capello e fare l'inchino. Bruce Greenwood è un eccellente Batman. Neil Patrick Harris da un tono fresco e simpatico alle battutine di Nightwing, il che fa da contrappunto perfetto alla voce greve e ruvida del Cavaliere Oscuro. Il Joker è doppiato da Bender (Futurama), ovvero John Di Maggio. Il che è... una scelta strana per certi versi, ma ottima per altri. Come risultato abbiamo un Joker che non è un “simpatico pazzo”, ma neanche uno squilibrato. È un orrido, geniale personaggio senza scrupoli e dalla battuta meschina ma sempre tagliente. Pronto per ogni evenienza e mai colto alla sprovvista.
E poi abbiamo, dulcis in fundo, Jensen Ackles (Dean Winchester di Supernatural) nel ruolo di Red Hood. Curiosità: Jensen ha amato parecchio questo ruolo. Tanto ma tanto, che quando ha avuto la possibilità di girare un episodio di Supernatural, vi ha inserito
 a) una fumetteria,
 b) una maglietta di “Under the Red Hood” e
c) un fan che la indossa.
Eeep.
Adorabile.
Le musiche... non ho parole per le musiche. Sono molto “monotono”, se mi passate l'espressione. Cupe. Ritmate. Si fondono l'una con l'altra come in un unico lamento (quasi) funereo. Non troverete grande varietà, tracce cantate, tracce leggere o musichette divertenti. Ma è proprio questa sua rigidità che rende la soundtrack perfetta. Ti colpisce al basso ventre, ti emoziona e ti trascina lentamente ma inesorabilmente nell'atmosfera del film.


Continuity.

"Il Robin che morì" come appare in Young Justice
Esistono svariate serie animate di Batman, e non vi sono dati certi per sapere se il film si aggancia ad una di esse, o se si tratta di una storia atipica che si regge sulle proprie gambe.
Inizialmente qualcuno pensava che “Under The Red Hood” e “Batman Beyond: Return of the Joker” si svolgessero nello stesso universo. Pregando per la sanità mentale di Batman che non sia così, (perdere non uno, ma DUE figli nelle mani del Joker? Vederli torturare?), mi viene automatico suggerire invece un collegamento con la recente serie “Young Justice”. Non solo film e serie hanno lo stesso tipo di colori, toni e fotografia. Ma sappiamo per certo che Jason Todd è vissuto e morto nell'universo “Young Justice”. Di contro, nella continuity di ““Batman Beyond: Return of the Joker” il suo personaggio è stato cancellato, ed i suoi tratti amalgamati con quelli di Tim Drake, che infatti viene definito scherzosamente “Timmy Todd” dai fans della serie.

Considerazioni varie.

Vedremo mai "Under The Red Hood" nel Bel Paese?
Non credo.
Da una parte, il film è troppo violento (adolescenti picchiati a morte, teste mozzate, persone quasi arse vive, sparatorie, ultimatum in punta di coltello, esplosioni e morti) per il pubblico a cui  questo tipo di prodotto viene solitamente  proposto qui in Italia (sottolineo: QUI IN ITALIA. Purtroppo, qui da noi è ancora molto diffusa la credenza che, “se è un cartone, è SICURAMENTE adatto SOLO ai bambini”).
Dall'altra, il film NON E' abbastanza violento. Ovvero, non puoi far picchiare qualcuno per tre minuti con una spranga, e poi ha solo un rivolo di sangue tra i denti.  Robin rimane coinvolto nell'esplosione di una bomba e l'unica cosa che gli si rovina è il mantello. Ma dico io...
Personalmente sono un po' contro a mostrare la violenza “senza conseguenze”. Sottolineo di nuovo, che intendo dire QUI IN ITALIA, e principalmente A BAMBINI. Considerando la tendenza di certi genitori a parcheggiare i bimbi davanti ai cartoni senza controllare il rating, le conseguenze di  imboccargli qualcosa che dice "se picchi qualcuno, non gli fai nemmeno male" potrebbero essere---ehm--- diseducative, diciamo.
Ad avvalorare la mia teoria che Mai Vedremo Red Hood editato in Italia, c'è da considerare il fatto che molti film e serie animate della Warner ( "Superman/Batman: Apocalypse" , “Crisis on Two Earths”, “Green Lanter: Emerald Knights”, "Young Justice", per citarne alcuni) sono già stati tradotti e sono persino passati in chiaro sulle reti nazionali, nonostante siano più recenti di “Under The Red Hood”.

In definitiva: “Under The Red Hood” è uno dei progetti animati meglio realizzati della DC. Se siete fan di Batman, questo gioiellino vi piacerà. Se non lo siete, potrebbe piacervi lo stesso. È ben fatto, ben strutturato, coinvolgente, e non richiede alcuna conoscenza del mondo dei comics per apprezzarne la trama.






Titolo: Under The Red Hood
Genere: Action, Superheroes
Rating: PG-13
Durata: 73min circa.
Tratto da: Comics americani, nello specifico le saghe "Una Morte in Famiglia" e "Under The Red Hood" di Batman.
Disponibile in Italia?: No

(C) all GIF taken from "http://littlechinesedoll.tumblr.com".

8 commenti:

  1. Interessantissimo, mi attrezzo subito per vederlo!
    Mi era piaciuto molto Return of the Joker (prego anche io per batman che non siano collegati °A°).. Ho saltato la parte di mezzo della recensione per dovere antispoiler, finito di vedere tornerò a dire la mia *^* intanto ringrazio per avermelo fatto conoscere, dato che non sapevo vi fosse questo lungometraggio animato. =w=

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono felice che questo articolo ti ha fatto interessare al film!! Aspetto di sentire il tuo commento, spero tanto che il film piacerà a te quanto è piaciuto a me! E' un pò lungo (unica pecca?), ma lo trovo davvero bello, sia tecnicamente, sia a livello fan-emotivo. (coniamo parole nuove, uè!)

      Elimina
  2. L'ho visto proprio ieri sera! (Sto recuperando un po' tutto quello di Batman centrico che trovo per il mio progettone a tema).
    Non posso dire altro che mi è piaciuto molto, parecchio intenso e ben calibra l'azione con la psicologia dei personaggi.

    Posso dire che sicuramente non è nella stessa continuity di Return of the Joker (Tim! ç__ç) perchè quello fa parte del DCAU che è un universo chiuso dove Jason non esiste. In un'episodio di Batman Beyond il vecchio Bruce nomina a Terry due Robin (Dick e Tim, che si vedono in Batman The Animated Series e The New Batman Adventures) e nella teca nella batcaverna con tutti i costumi quello di Jason non c'è. Tra l'altro in quella versione Tim condivide in parte la storia di Jason (sia per l'inizio sia per la fine, anche se leggermente differente).
    Invece potrebbe essere in continuity con la serie Young Justice, con cui condivide il character design e il fatto della morte di Jason (in un'episodio della seconda serie viene nominata) ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora siamo sulla stessa lunghezza d'onda! Anche io infatti sono convinta che questo film non possa appartenere alla stessa continuity di RoJ, dato che lì non c'è Jason, ma c'è il-sempre-adorabile "Timmy Todd". E anche io, come dicevo, sono più o meno sicura che se collegamento con una delle serie c'è (perchè potrebbe tranquillamente non esserci), allora l'unico candidato è YJ. Bello vedere che concordi su tutti i punti!!!! ^0^

      Elimina
  3. Wow! Ti devo fare i complimenti per questo articolo perchè è stato straziante (in senso positivo, ovviamente!). Io sono una completa profana nel mondo della DC e di Batman, ma leggere questo articolo mi ha solleticato l'attenzione, quindi comincerò a guardarmi e leggere qualcosina.
    Comunque si percepiva proprio il tuo enorme coinvolgimento emotivo riguardo questo lungometraggio animato nell'articolo (complementi vivissimi!).
    Grazie per avermi fatto scoprire questa chicca che altrimenti non avrei mai conosciuto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eeeeeh, non sai quanto fa piacere (inorgoglire!!) leggere che l'articolo ti ha invogliata ad avvicinarti al mondo di Batman. ♥
      Inoltre, la DC ha "resettato" tutte le sue serie e ricominciato da capo proprio un'annetto e mezzo fa, una mossa pensata proprio per invogliare i neofiti ad avvicinarsi ai fumetti (la vecchia guardia come me è stata un pò pugnalata alle spalle da questo reboot, ma io non posso lamentarmi troppo perchè il mio personaggio preferito si è beccato una serie regolare, ha fatto pace con la famiglia, è in ottimi rapporti con la persona con cui lo shippo...).
      Spero che se/quando guarderai il film non ti deluderà! Io l'ho trovato splendido sotto molti aspetti (e sono DAVVERO FELICE che dall'articolo questo si senta! Thank you!!!)

      Elimina
  4. Bellissima recensione veramente un 10+
    A me dispiace molto che prodotti come questo forse non arrivera' mai in italia.
    LO visto anche in italiano su mediaset premium e il doppiaggio non era niente male..assolutamente. visto che e' stato doppiato negli studi di roma. se uscisse anche in dvd sarebbe una manna dal cielo

    RispondiElimina
  5. dove posso trovarlo cn i sottotitoli che non si trova da nessuna parte

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...