domenica 24 marzo 2013

Educazione siberiana: sui toni maggiori di minoranze etniche (e Gagarin è gay)




[..] Quella fiaba parlava di un branco di lupi che erano messi un pò male perché non mangiavano da parecchio tempo, insomma attraversavano un brutto periodo. 
Il vecchio lupo capo branco però tranquillizzava tutti, chiedeva ai suoi compagni di avere pazienza e aspettare, tanto prima o poi sarebbero passati branchi di cinghiali o di cervi, e loro avrebbero fatto una caccia ricca e si sarebbero finalmente riempiti la pancia. Un lupo giovane, però, che non aveva nessuna voglia di aspettare, si mise a cercare una soluzione rapida al problema. Decise di uscire dal bosco e di andare a chiedere il cibo agli uomini. 

Il vecchio lupo provò a fermarlo, disse che se lui fosse andato a prendere il cibo dagli uomini sarebbe cambiato e non sarebbe più stato un lupo. 
Il giovane lupo non lo prese sul serio, rispose con cattiveria che per riempire lo stomaco non serviva a niente seguire regole precise, l'importante era riempirlo. 
Detto questo, se ne andò verso il villaggio.

Gli uomini lo nutrirono coi loro avanzi, e ogni volta che il giovane lupo si riempiva lo stomaco pensava di tornare nel bosco per unirsi agli altri, però poi lo prendeva il sonno e lui rimandava ogni volta il ritorno, finché non dimenticò completamente la vita di branco, il piacere della caccia, l'emozione di dividere la preda con i compagni.

Cominciò ad andare a caccia con gli uomini, ad aiutare loro anziché i lupi con cui era nato e cresciuto. Un giorno, durante la caccia, un uomo sparò a un vecchio lupo che cadde a terra ferito. Il giovane lupo corse verso di lui per portarlo al suo padrone, e mentre cercava di prenderlo con i denti si accorse che era il vecchio capo branco. 
Si vergognò, non sapeva cosa dirgli. 
Fu il vecchio lupo a riempire quel silenzio con le sue ultime parole:

"Ho vissuto la mia vita come un lupo degno, ho cacciato molto e ho diviso con i miei fratelli tante prede, così adesso sto morendo felice
Invece tu vivrai la tua vita nella vergogna, da solo, in un mondo a cui non appartieni, perché hai rifiutato la dignità di lupo libero per avere la pancia piena. 
Sei diventato indegno. 
Ovunque andrai, tutti ti tratteranno con disprezzo, non appartieni né al mondo dei lupi né a quello degli uomini... 

Così capirai che 
la fame viene e passa
ma la dignità 
una volta persa 
non torna più". 

[..]





Educazione Siberiana: il film, che è ancora in molti cinema italiani di questo marzo 2013, gode della regia di Gabriele Salvatores. Il romanzo è scritto da Nicolai Lilin, ed è per molti aspetti un'autobiografia e una testimonianza sugli usi e costumi della Transinistria (Moldavia orientale).

Aspettavo l'uscita di questo film come il pane, con tanto di conto alla rovescia dei giorni (oggi volevo recensire il secondo volume del romanzo 1Q84 di Murakami, ma non potevo lasciare da parte questo film, quindi... aspettate! E andate a comprare in libreria il suo A sud del confine, a ovest del sole). 
Ve ne parlo solo ora, tuttavia, perché ho avuto bisogno di un po' di tempo per farlo maturare e rifletterci sopra. Infatti, le critiche che sono state rivolte a questa pellicola sono essenzialmente accuse di alcune mancanze nella sceneggiatura, e un finale troppo rapido e poco comprensibile.
Ma andiamo con calma. Farò veri spoiler solo nella parte finale di questa recensione,  li distanzierò dal resto del testo.


I (presunti) difetti. Comincio subito col ribattere che, secondo me, non ci sono assenze vere e proprie nella sceneggiatura. Inevitabilmente, trasponendo un intero romanzo-documento in un prodotto cinematografico, alcuni elementi risultano molto calcati. Il clima in cui cresce il protagonista della vicenda, Kolyma, è quello di solidarietà etnico-etica, e per etica intendiamo una vera e propria etica criminale. Questo di per sé potrebbe già dare fastidio, ma il trailer era abbastanza chiaro: chi va al cinema per vedere Educazione Siberiana non si aspettava certo una favola moralistica.

[Distinzione tra morale ed etica: per "morale" intendo qui il comportamento  che non coinvolge direttamente le altre persone, che riguarda solo la persona e la propria coscienza; per "etica" intendo qui il comportamento in rapporto alla società nel senso più ampio. Se la morale è legata a dei principi interni, l'etica lo è più strettamente alle regole di gruppo. 
Non è una distinzione rigorosa e la uso per comodità riguardo a questo articolo, prendetela come uno strumento per capirci XD. NdCarla]


E allora, perché hanno accusato il film di avere debolezze nella sceneggiatura?


Una premessa: il codice d'onore dei siberiani. All'interno dei siberiani le regole sono chiare e nette. Violarle significa andare incontro a punizioni molto severe, se non alla morte. Gli anziani vigilano sul codice. Gli adulti, in generale, tutelano ed educano i ragazzi a crescere come criminali onesti. E' lecito rubare e lèdere a strozzini, polizia, banchieri. E' vietato avere più denaro di quello che serve (i siberiani sono fondamentalmente "poveri", ma dignitosi), e non si può tenerlo dentro casa. Così come è espressamente e assolutamente vietato avere a che fare con la droga.
Ciascun criminale siberiano ha una picca, un'arma che può solo essergli donata e che lo accompagna per tutta la vita, fino alla morte.

Non ci vuole grande intuito per capire che i problemi, nell'intreccio, verranno quando si tratterà di reggere l'impatto con un mondo diverso, dopo la fine della Guerra Fredda e l'abbattimento del muro di Berlino. Riuscirà la comunità siberiana a mantenersi intatta?
La disgregazione, come comincerà?
E chi rappresenterà il "bene" e chi il "male"?



La trama. Le vicende ruotano attorno a un gruppo di quattro ragazzi: il protagonista, Kolyma; il suo migliore amico, Gagarin; altri due amici inseparabili, Mel e Vitalic. Il film prende le mosse da un Kolyma ormai cresciuto,  giovane uomo, che lavora per l'esercito russo alla ricerca di un pericolosissimo criminale-terrorista islamico. Difficile capire le ragioni di Kolyma... Infatti, tutti i flashback sul loro passato indicano che Kolyma, in quanto appartenente e fedele alle regole del suo gruppo, non dovrebbe assolutamente essere in quel ruolo. L'interrogativo è sempre più pressante quanto più è chiaro che sono successe cose molto importanti, che vengono rivelate verso il finale. 
Altri tre personaggi importantissimi sono nonno Kuzya, l'anziano incaricato di prendersi personalmente cura dell'educazione di Kolyma. Ink, il tatuatore cui nonno Kuzya incarica di insegnare a Kolyma l'importantissima arte del tatuaggio. Infatti, la storia di un criminale onesto si scrive sulla sua pelle, tanto come ricordo e iscrizione personale nell'ordine dei simboli della propria comunità, tanto quanto segnale per gli altri, chiarissima "carta di identità".

I tatuaggi infatti sono veri e propri simboli, hanno dei significati ben precisi. La storia di un uomo può essere così letta, in trasparenza, da chi vede la sua pelle nuda. Saper disegnare e tatuare è dunque un dono prezioso, che viene da Dio. E dalla Madonna. In una società così maschile e fortemente gerarchica, la figura della donna è incarnata perfettamente da questa Vergine Maria, venerata quale protettrice e custode, con altari dove un criminale deposita le armi in casa. Ma è anche incarnata da Xenya, una "toccata da Dio".
I toccati da Dio sono le persone più fragili e deboli. Xenya ha un leggero ritardo mentale, ma questo la rende tutt'altro che un'emarginata dentro la società ristretta dei siberiani. Anzi, viene rispettata e protetta in tutti i modi possibili.
Kolyma si innamora della ragazza, sapendo che si tratta di un legame che non avrà mai sbocchi, vista la situazione particolare di lei. Un amore impossibile destinato ad avere tragiche conseguenze sul destino di tutti...

Gli attori. John Malkovich. Io potrei vederlo leggere l'elenco del telefono e stare qui ore ed ore a parlarvi di quanto sia dannatamente bello, bravo e fantastico, ma basta che vi guardiate il trailer, non sono all'altezza di parlare di quell'uomo. Personalmente, ho amato anche gli attori che hanno interpretato Kolyma e Gagarin, rispettivamente Arnas Fedaravicius e Vilius Tumalavicius. Due ragazzi alla loro prima esperienza cinematografica: bravi! Stessa ottima riuscita di Suraj Sharma (Vita di Pi), attore anche lui ai primi ciak.
Ecco qui il trailer di Educazione Siberiana (colgo l'occasione per ricordare che il romanzo è scritto direttamente in lingua italiana).
Ma guardate Malkovich quant'è bello (o-ok... la smetto).





Uno dei punti forti del film, a mio avviso, sta proprio nel fatto che, pur essendo i toni un po' melodrammatici ed eccessivi, la regia tiene magnificamente e, nel complesso, il film riesce a prendere molto. Il fatto di non sapere cosa sia successo davvero tra Gagarin e Kolyma, di non capire perché Kolyma sia nell'esercito russo, tiene incollati alla sedia e fa fare tantissime ipotesi, finché le cose non diventano un po' più chiare.

Quasi da subito, in ogni caso, è chiaro che Gagarin cerca un futuro diverso da quello delle vecchie generazioni (oltretutto di Gagarin non si vede mai la famiglia, dopo un periodo di lontananza dalla sua comunità va a vivere in un ripostiglio esterno a casa di Vitalic), mentre Kolyma è fedele alle leggi dei padri,  al codice criminale dei siberiani.

Non vi dico altro, vi lascio gustare il film.
Per chi invece l'avesse visto, ecco le mie personali considerazioni sui cosiddetti "buchi di sceneggiatura".

Dove sta il problema?
Per rispondere devo spogliarmi dei panni "obiettivi", e dirla proprio come l'ho vissuta durante la visione.


--- Spoiler ---
Leggete solo se non avete timore di rovinarvi il 70% della sorpresa,
oppure se avete visto il film.

* si strappa come Hulk 
i panni della recensitrice ufficiale
e tira fuori la parte verde
fangirl peggiore 
furibonda *

Continuate a vostro rischio e pericolo.




MA IO DICO!!!! GAGARIN!!!
GAGARIN, NO!!!
No!
No!
NOOOOOOOOO!!!

Che diamine combini, Gagarin?!
Perché?!
PERCHE'?!

Gagarin, siediti.

* indica Gagarin *

Gagarin è gay
E innamorato di Kolyma (anche Mel e Vitalic sono sommamente "sospetti", ho assistito a certe cose che mi hanno lasciata molto persuasa). 
QUESTO spiega tutto. Altro che buchi di sceneggiatura!

Gagarin... Il tuo migliore amico si impelaga in una storia d'amore che non può essere ricambiata e tu, per tutta risposta, tu fai di tutto per attirare la sua attenzione. Dal gettarti dalla barca per farti salvare a infilarti nel peggior giro criminale della zona.

Poi, vedendo che non funziona, violenti la ragazza che lui ama e aspetti cinque anni che lui ti trovi, solo per poter essere ucciso da lui.

A Gagarin non piaceva
questo elemento.
Perché dico che è gay? Perché è l'unico movente razionale alla base di tutti gli immensi guai che Gagarin combina. L'unico. Infatti, senza questo movente, la sceneggiatura sembra avere i buchi perché non si comprende il perché delle azioni di Gagarin. Lo stesso Gagarin non sa perché ha agito in un certo modo (oppure, lo sa ma non vuole ammetterlo).
Anche se quello che fa è davvero straziante e miserrimo, e per molti versi gratuito e brutale, Gagarin è uno di quei personaggi che non avrebbero voluto essere i cattivi: con un colpo di coda finale, dopo la scoperta della verità, in un crescendo serratissimo che fa salire il climax e la tensione, Gagarin viene illuminato sotto una luce accecante. L'abilità della regia si vede anche in quest'ultima torsione, che riesce a mostrare crudamente la solitudine di Gagarin, l'impossibilità di far parte del mondo in cui è nato, ma l'amore senza se e senza ma per Kolyma, la gelosia e l'impotenza. 
La sua incapacità di trovare una strada costruttiva (non venitemi a dire che lavorare per un terrorista sperduto in mezzo al bosco, ammazzandosi di alcool e droga, sia l'obiettivo di uno stronzetto ambizioso! Se voleva guadagnare soldi, se avesse voluto soltanto questo, non starebbe ), il suo perdersi nelle cose peggiori e più infime, è controbilanciata dall'onestà estrema, dalla consapevolezza di aver sbagliato tutto e di meritare la punizione più estrema
Il volere e aspettarsi Kolyma.
L'ultimo atto di Kolyma è talmente commovente che sono esplosa di arcobaleni e d'amore, anche se ero praticamente distrutta. T_T




Gli adulti hanno cominciato a fare attentati al pollo, il quale mantenendo sempre la calma e in maniera decisamente efficace riusciva ogni volta a sfuggire. Dopo un quarto d’ora d’inutili tentativi, i tre uomini erano senza fiato, e guardavano il pollo che con la stessa determinazione di prima continuava a scavare la terra e a farsi i suoi affari da pollo. Mio padre mi ha sorriso, dicendo:
- Lasciamolo vivere, questo pollo. Non ammazziamolo mai: che stia qui, in giardino, libero di fare quello che vuole.
La sera ho raccontato a mio nonno quello che era successo. Lui ha riso tanto, e poi mi ha chiesto se io ero d’accordo con la decisione di mio padre. Gli ho risposto con una domanda:
- Perchè liberare quel pollo e non gli altri?
Nonno mi ha guardato con un sorriso e ha detto:
- Solo chi apprezza veramente la vita e la libertà, e combatte fino in fondo, merita di vivere libero… Anche se è un semplice pollo.
Io ci ho pensato un po’ su e gli ho chiesto:
- E se tutti i polli un giorno diventassero come lui?
Dopo una lunga pausa nonno ha detto:
- Allora bisognerà abituarsi a cenare senza zuppa di pollo…  

(Dal Romanzo, Einaudi)

6 commenti:

  1. vorrei leggere il libro, ma il film è decisamente troppo pesante per me, so che non lo reggerei. ma la storia mi ispira e non vorrei perdermela!

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    1. La storia è molto ispirante. Il libro ha uno stile un po'... "poco smussato", nel senso che se non ci fosse un argomento così "caldo" non si lascerebbe leggere.
      Il film ha alcune scene un po' pesanti, anche se dopo Django ho molto rivalutato il concetto di "pesante". :D Facci sapere se ti è piaciuto il romanzo! :)

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  2. Ero sicura che alla fine del film sarebbe venuta fuori l'omosessualità di Gagarin, ero certa al cento per cento! xDDDD.
    Oltre a questo l'ho trovato un film molto scontato, purtroppo.

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    1. Io sono più incuriosita dal libro! :D Probabilmente lo recupererò, prima o poi.

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  3. La cosa più bella é che nel libro la storia di Gagarin é completamente diversa -_-

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  4. Personaggi caraterrizati male e scarsa attenzione alla trama, ma soprattutto modifiche e aggiunte inutili. Povero libro!

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