Apriamo le danze con il Grand Tour
d'Oriente, la sezione dedicata a chi vuole avvicinarsi
filosoficamente al continente asiatico. Su Dita
d'Inchiostro ci stiamo già dedicando alla recensione di romanzi
scritti e ambientati in India, Cina e Giappone,
raggruppandoli nelle diverse sezioni che già conoscete (sono a lato,
sulla destra), divise per aree geografiche. Abbiamo pensato di creare
una sezione apposita per i libri che si immergono nell'Asia
attraverso un approccio teoretico.
Cos'è il Grand Tour? Tra la fine del
Seicento e lungo tutto il Settecento, in pieno Illuminismo, i
giovani della nobiltà europea intraprendevano un viaggio in
tutto il continente, un vero e proprio rito di iniziazione,
alla scoperta dei luoghi, dell'arte, dei costumi e del pensiero. Il
titolo di questa sezione può sembrare ambizioso, perchè ci
riallacciamo a una incredibile tradizione che vide coinvolte in prima
persona grandi personalità della storia del pensiero d'Europa,
proponendo addirittura una serie di letture che riguardano un mondo
così lontano!
Le nostre intenzioni, tuttavia, nascono
dal piacere di scoprire e approfondire, di approcciare e
riflettere, di prendere coscienza di se stessi e di aprirsi a
differenti orizzonti (o differanti, ricalcando
la differance di Derrida)? E, proprio come gli
Illuministi non si facevano sfuggire nessuna emozione,
sentimento o sensazione dei loro viaggi, ci sentiamo chiamati
a esperire questo viaggio della mente, integralmente.
Da Vollmond,
coreografia di Pina Bausch.
|
Ci sentiamo particolarmente a nostro
agio, riallacciandoci a radici del Grand Siècle e
dell'Illuminismo, perchè il ruolo del corpo fu centrale nella
speculazione filosofica e nella pratica scientifica, da Descartes
a coloro che cercarono di superarne il dualismo: la fisicità, la
corporeità viene tenacemente indagata da moltissimi punti di vista.
Anatomia, fisiologia, teoria delle
emozioni, estetica, morale, niente fu trascurato dagli intellettuali
del Settecento, con un approccio integrale e alla ricerca di quella
luce che sola poteva portare alla conoscenza intesa proprio come
miglioramento delle condizioni di vita. Ciò poteva essere
fatto solo se si guardava al mondo con integrità, passione e viva
curiosità.
Le letture che proponiamo, in questo
primo articolo (e che man mano recensiremo e porteremo al lettore),
sono particolarmente importanti perchè aprono una prospettiva
su pratiche, teorie e approcci che sono all'origine di alcune nozioni
di uso comune, cose che crediamo di sapere sull'Oriente ma
che non siamo arrivati mai a toccare.
Da Vollmond,
coreografia di Pina Bausch
|
Il Grand Tour d'Oriente è
quindi un resoconto di un viaggio personale, che voglio condividere,
tanto con quelli che vorrebbero conoscere l'Oriente, al di là del
fascino che esercita come Altrove, quanto con quelli che hanno fatto
il loro. Mi limiterò ai libri che ho
effettivamente letto (almeno una volta) e ritengo particolarmente
rilevanti. Pertanto, non inserisco tutti i testi, ma quelli
che costituiscono un buon punto di partenza e, al tempo stesso, sono
imprescindibili per una seria formazione generale.
Da Vollmond,
coreografia di Pina Bausch
|
Più
su ho scritto approccio
teoretico, e la gran
parte dei libri che indicherò saranno effettivamente dei saggi. Non
per questo trascureremo, però, il romanzo
filosofico. Visto
che parliamo di Grand Tour, come possiamo non trattare questa
splendida forma d'espressione e conoscenza?
Per iniziare:
Lettere persiane, di
Montesquieu.
Gioielli indiscreti,
di Diderot.
Candido – o l'Ottimismo,
di Voltaire.
Ricordiamo che tra gli esponenti del
romanzo filosofico troviamo la Ricerca del tempo perduto
di Marcel Proust e i romanzi di Philip K. Dick (di cui Daniela
ha già scritto).
Sul Settecento, riguardo a quello che
occorre per la presente sezione:
Tutti i piaceri dell'intelletto –
Antologia di testi libertini francesi del XVIII secolo,
a cura di Maria Antonietta Del Boccio.
Anima, mente e cervello – Alle
origini del problema mente-corpo, da Descartes all'ottocento,
a cura di Paolo Quintili.
Le confessioni, di Jean-Jacques
Rousseau.
Le parole e le cose, di Michel
Foucault (testo che abbraccia la modernità intera).
Sempre sulla questione del corpo (in
Descartes):
Ego sum, Jean-Luc Nancy.
Medio Oriente:
Let the beauty we love be what we do, Jalâl ad-Dîn Rûmî. |
L'immaginazione
creatrice – Le radici del sufismo, di Henry Corbin.
Corpo
spirituale e terra celeste – Dall'Iran mazdeo all'Iran sciita,
di Henry Corbin.
Mathnawi,
di Jalâl âlDîn Rûmî.
Sufismo e taoismo, di Toshihiko
Izutsu.
India:
Miti e dèi dell'India, di Alain
Daniélou.
I quattro sensi della vita, di
Alain Daniélou.
Homo hierarchicus, di Luis Dumont.
Il silenzio di Dio - la
risposta del Buddha, di Raimundo Panikkar.
Upanishad.
L'ardore, di Roberto Calasso.
Ka, di Roberto Calasso.
Ka, di Roberto Calasso.
Passioni
d'oriente – Eros
ed emozioni in India e Tibet,
a cura di Giuliano Boccali e Raffaele Torella.
Cina:
La
via della bellezza,
di Li Zehou.
La
religione della Cina,
di Kristofer Schipper.
Il
corpo taoista,
di Kristofer Schipper.
Figure
dell'immanenza – Una
lettura filosofica dell' I Ching,
di Francois Jullien.
L'ansa
e l'accesso - Strategie
di senso in Cina, Grecia,
di Francois Jullien.
Giappone:
Chan
e zen,
di Lu K'uan Yu
(Charles
Luk).
La
struttura dell'iki,
di Kuki
Shūzō.
Uno
studio sul bene, di Nishida
Kitarō.
Libro d'ombra, di Jun'ichirō Tanizaki.
Io sono un gatto, di Natsume Sōseki.
Libro d'ombra, di Jun'ichirō Tanizaki.
Io sono un gatto, di Natsume Sōseki.
@ Carla Righetti per Dita d'Inchiostro.
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