venerdì 7 settembre 2012

Grand Tour d'Oriente: pronti a partire, avventurieri?


Apriamo le danze con il Grand Tour d'Oriente, la sezione dedicata a chi vuole avvicinarsi filosoficamente al continente asiatico. Su Dita d'Inchiostro ci stiamo già dedicando alla recensione di romanzi scritti e ambientati in India, Cina e Giappone, raggruppandoli nelle diverse sezioni che già conoscete (sono a lato, sulla destra), divise per aree geografiche. Abbiamo pensato di creare una sezione apposita per i libri che si immergono nell'Asia attraverso un approccio teoretico.
Cos'è il Grand Tour? Tra la fine del Seicento e lungo tutto il Settecento, in pieno Illuminismo, i giovani della nobiltà europea intraprendevano un viaggio in tutto il continente, un vero e proprio rito di iniziazione, alla scoperta dei luoghi, dell'arte, dei costumi e del pensiero. Il titolo di questa sezione può sembrare ambizioso, perchè ci riallacciamo a una incredibile tradizione che vide coinvolte in prima persona grandi personalità della storia del pensiero d'Europa, proponendo addirittura una serie di letture che riguardano un mondo così lontano!
Le nostre intenzioni, tuttavia, nascono dal piacere di scoprire e approfondire, di approcciare e riflettere, di prendere coscienza di se stessi e di aprirsi a differenti orizzonti (o differanti, ricalcando la differance di Derrida)? E, proprio come gli Illuministi non si facevano sfuggire nessuna emozione, sentimento o sensazione dei loro viaggi, ci sentiamo chiamati a esperire questo viaggio della mente, integralmente.

Da Vollmond
coreografia di Pina Bausch
Ci sentiamo particolarmente a nostro agio, riallacciandoci a radici del Grand Siècle e dell'Illuminismo, perchè il ruolo del corpo fu centrale nella speculazione filosofica e nella pratica scientifica, da Descartes a coloro che cercarono di superarne il dualismo: la fisicità, la corporeità viene tenacemente indagata da moltissimi punti di vista.
Anatomia, fisiologia, teoria delle emozioni, estetica, morale, niente fu trascurato dagli intellettuali del Settecento, con un approccio integrale e alla ricerca di quella luce che sola poteva portare alla conoscenza intesa proprio come miglioramento delle condizioni di vita. Ciò poteva essere fatto solo se si guardava al mondo con integrità, passione e viva curiosità.
Le letture che proponiamo, in questo primo articolo (e che man mano recensiremo e porteremo al lettore), sono particolarmente importanti perchè aprono una prospettiva su pratiche, teorie e approcci che sono all'origine di alcune nozioni di uso comune, cose che crediamo di sapere sull'Oriente ma che non siamo arrivati mai a toccare.

Da Vollmond
coreografia di Pina Bausch
Il Grand Tour d'Oriente è quindi un resoconto di un viaggio personale, che voglio condividere, tanto con quelli che vorrebbero conoscere l'Oriente, al di là del fascino che esercita come Altrove, quanto con quelli che hanno fatto il loro. Mi limiterò ai libri che ho effettivamente letto (almeno una volta) e ritengo particolarmente rilevanti. Pertanto, non inserisco tutti i testi, ma quelli che costituiscono un buon punto di partenza e, al tempo stesso, sono imprescindibili per una seria formazione generale.
Segnalerò con una sottolineatura quelli che ritengo prioritari.



Da Vollmond
coreografia di Pina Bausch
Più su ho scritto approccio teoretico, e la gran parte dei libri che indicherò saranno effettivamente dei saggi. Non per questo trascureremo, però, il romanzo filosofico. Visto che parliamo di Grand Tour, come possiamo non trattare questa splendida forma d'espressione e conoscenza?
Per iniziare:
Lettere persiane, di Montesquieu.
Gioielli indiscreti, di Diderot.
Candido – o l'Ottimismo, di Voltaire.
Ricordiamo che tra gli esponenti del romanzo filosofico troviamo la Ricerca del tempo perduto di Marcel Proust e i romanzi di Philip K. Dick (di cui Daniela ha già scritto).

Sul Settecento, riguardo a quello che occorre per la presente sezione:
Tutti i piaceri dell'intelletto – Antologia di testi libertini francesi del XVIII secolo, a cura di Maria Antonietta Del Boccio.
Anima, mente e cervello – Alle origini del problema mente-corpo, da Descartes all'ottocento, a cura di Paolo Quintili.
Le confessioni, di Jean-Jacques Rousseau.
Le parole e le cose, di Michel Foucault (testo che abbraccia la modernità intera).

Sempre sulla questione del corpo (in Descartes):
Ego sum, Jean-Luc Nancy.



Medio Oriente:
Let the beauty we love
be what we do

Jalâl ad-Dîn Rûmî.
L'immaginazione creatrice – Le radici del sufismo, di Henry Corbin.
Corpo spirituale e terra celeste – Dall'Iran mazdeo all'Iran sciita, di Henry Corbin.
Mathnawi, di Jalâl âlDîn Rûmî.
Sufismo e taoismo, di Toshihiko Izutsu.










India:
Miti e dèi dell'India, di Alain Daniélou.
I quattro sensi della vita, di Alain Daniélou.
Homo hierarchicus, di Luis Dumont.
Il silenzio di Dio - la risposta del Buddha, di Raimundo Panikkar.
Upanishad.
L'ardore, di Roberto Calasso.
Ka, di Roberto Calasso.
Passioni d'oriente – Eros ed emozioni in India e Tibet, a cura di Giuliano Boccali e Raffaele Torella.



Cina:
La via della bellezza, di Li Zehou.
La religione della Cina, di Kristofer Schipper.
Il corpo taoista, di Kristofer Schipper.
Figure dell'immanenza – Una lettura filosofica dell' I Ching, di Francois Jullien.
L'ansa e l'accesso - Strategie di senso in Cina, Grecia, di Francois Jullien.




Giappone:
Chan e zen, di Lu K'uan Yu (Charles Luk).
La struttura dell'iki, di Kuki Shūzō.
Uno studio sul bene, di Nishida Kitarō.
Libro d'ombra, di Jun'ichirō Tanizaki.
Io sono un gatto, di Natsume Sōseki.








@ Carla Righetti per Dita d'Inchiostro.

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