mercoledì 15 agosto 2012

Elizabeth. The Golden Age.


 Nove anni dopo Elizabeth (1998), il regista Shekhar Kapur, Cate Blanchett e Geoffrey Rush tornano nell'Inghilterra elisabettiana con questo secondo film. La trama del film segue due linee principali: quella "privata" relativa sul triangolo amoroso tra la regina Elisabetta, Sir Walter Rayleigh e Bess Throckmorton, dama di compagnia della regina, e quella "politica" che invece riguarda gli intrighi e i complotti contro la regina, che porteranno alla guerra contro la Spagna. Il tutto è incentrato sula figura di Elisabetta, magistralmente interpretata da Cate Blanchett.



La trama

 Il film apre nel 1585, venti anni dopo la fine della pellicola precedente. Il cattolico Filippo II (Jordi Molla) di Spagna vede la protestante Elisabetta come una minaccia, e pianifica la guerra per occupare l'Inghilterra e porre sul trono sua figlia Isabella.

Filippo II complotta...
 Elisabetta (Cate Blanchett), a 27 anni dall'incoronazione, è ancora la "Regina Vergine" d'Inghilterra. Il suo consigliere Francis Walsingham (Geoffrey Rush) continua a esercitare pressione perché la regina si sposi e abbia un erede, temendo che il trono passi alla cattolica Mary Stewart (Samantha Morton), regina di Scozia in caso di morte della regina. Nonostante il corteggiamento di Carlo d'Austria appare evidente che la regina non abbia intenzione di sposarsi. L'unica confidente stretta della regina appare essere la sua dama di Compagnia Elizabeth "Bess" Throckmorton (Abbie Cornish). L'arrivo di Walter Raleigh (Clive Owen) dal nuovo mondo con nativi americani, doni dalla colonia da lui fondata ("Virginia? Qualora mi sposassi come la chiamereste, Coniughia?") e oro da navi spagnole "impossibilitate a proseguire il loro viaggio" suscita l'interesse della regina. Elisabetta, evidentemente attratta dall'uomo,  incarica Bess di osservare l'avvenente e affascinante corsaro. Bess consiglia a Raleigh di non adulare la regina come tutti gli altri, ma di farle un dono più prezioso: la verità. Nel frattempo l'astrologo di corte John Dee (David Threlfall) predice che due imperi entreranno in guerra, uno dei due cadrà mentre l'altro diventerà il più grande impero del mondo, ma non è in grado di dire quale dei due sarà in vincitore.
Il fedelissimo Francis Walsingham consiglia la Regina
 Nel frattempo un complotto per assassinare Elisabetta su istigazione di Filippo II prende forma, col coinvolgimento dei cattolici oppositori di Elisabetta e di Mary Stewart. In seguito allo scambio di lettere segrete tra Mary e i Gesuiti di Londra il giovane Anthony Babington viene scelto per assassinare la regina.


Elisabetta affronta i dignitari spagnoli
 Walsingham, che continua a fare pressione sulla regina perché prenda provvedimenti contro i cattolici, nonostante lei rifiuti di imporre il suo credo ai suoi sudditi, non è però ignaro dei complotti, continuando a dare la caccia, imprigionare e torturare i sospettati. Tra questi il cugino di Bess, che venuta a sapere della sua morte dopo che eleva rifiutato di aiutarlo, trova conforto tra le braccia di Raleigh.

 Nel mentre Elisabetta viene informata della "Empresa de Inglaterra", il piano di Filippo secondo di invadere l'Inghilterra con una possente flotta di navi, la Invencible Armada, e affronta rabbiosamente l'ambasciatore Spagnolo, bandendo lui e il suo seguito dalla corte.






Mary Stewart pochi istanti prima dell'esecuzione
Mary Stewart infine scrive la lettera che sanziona il tentativo di assassinio  di Elisabetta da parte di Babington, accompagnato dall'uccisione di Walsingham per mano del suo stesso fratello minore, William. Anthony Babington fa irruzione nella cappella dove Elisabetta è solita pregare e fa fuoco con una pistola, ma la regina rimane misteriosamente illesa. Walsingham, al corrente del complotto, imprigiona il fratello e fa arrestare Mary Stewart, insistendo presso la regina perché si proceda all'esecuzione. Elisabetta è estremamente riluttante all'uccisione di una regina, investita del diritto divino, da parte di un tribunale terreno, ma infine acconsente. Mary Stewart affronta l'esecuzione con coraggio, e infine Walsingham capisce la vera natura del complotto: l'obiettivo non era porre Mary Stewart sul trono d'Inghilterra, ma fare sì che Elisabetta ne ordinasse l'esecuzione, per usare quello che i Cattolici vedono come un martirio come pretesto per dichiarare guerra.

 Nel frattempo anche la vita privata di Elisabetta sembra andare in pezzi: Bess, incinta del figlio di Raleigh, lo ha sposato segretamente, nonostante il matrimonio le si a proibito senza il consenso reale. Elisabetta scopre il fatto e, infuriata, affronta Bess e Raleigh bandendo lei dalla corte e imprigionando lui per aver sedotto una pupilla sotto la tutela della regina.

 La situazione dell'Inghilterra appare disperata, l'armata spagnola appare superiore sia in mare che su terra, una volta sbarcata. La regina sembra aver perduto la sua forza finché, dopo una conversazione con John Dee (che ricorda alla regina come, di fronte a una tempesta alcuni fuggono, alcuni si disperano, e alcuni "spiegano le loro ali e cavalcano il vento"), ritrova la sua determinazione. 

Il discorso alle truppe
 Dopo aver perdonato Bess e liberato Raleigh, che raggiunge la flotta di Sir Francis Drake nel tentativo di fermare l'Invencible Armada. La regina, in armatura completa e in sella a un destriero da guerra, pronuncia un discorso per spronare le sue truppe, giurando che o vedranno la vittoria o si rincontreranno nell'alto dei cieli. 





Lo scontro tra l'Invencible Armada e la flotta inglese
 La battaglia infuria nei mari, e la flotta spagnola sembra avere l meglio finché una tempesta non  costringe le grosse navi a gettare l'ancora. La flotta inglese coglie l'occasione per usare le proprie navi incendiate, più agili, per speronare e affondare gli spagnoli. Dall'alto di una rupe Elisabetta, priva di armatura e delle complicate parrucche e acconciature tipiche della sua persona pubblica, contempla le fiamme. L'Inghilterra è salva dall'invasione, e comunica la sua Età dell'Oro.

L'opinione

 A differenza del film precedente, Elizabeth, a cui è difficile trovare difetti a parte alcune licenze "cinematografiche" sugli eventi storici, purtroppo questo seguito non è scevro da difetti più significativi. In ultimo a salvare la pellicola e a renderla, se non un capolavoro, almeno un'esperienza godibile, è l'interpretazione degli attori, prima fra tutti Cate Blanchett.


Il cattivo.

 Tanta, tantissima carne al fuoco in questo film, come si può dedurre dalla trama lunga e complessa, forse troppo. Non è chiarissimo se il film voglia seguire la vicenda privata di Elisabetta col triangolo amoroso tra lei, Raleigh e Bess (la mia opinione personale sul triangolo segue più in basso) con il contesto della guerra con la Spagna come sfondo, o l'opposto.

 Anche il sottotitolo del film "Donna, Guerriera, Regina" risente di questa indecisione: il film non è del tutto soddisfacente nel presentare né la donna né la guerriera (il discorso a cavallo è forse il momento più debole del film), ma per fortuna fa un ottimo lavoro nel mostrarci la regina.

 Un altro tasto dolente è l'accuratezza storica: anche senza essere particolarmente esperti del periodo è relativamente facile notare discrepanze tra quanto si è studiato a scuola, oppure letto e imparato altrove, e quanto accade sullo schermo. Se poi ci si documenta un po', le discrepanze sono parecchie. 


Cattivo! Cattivissimo! Cattivissimissimo!!
 La maggioranza può essere accettata come un "sacrificio" dell'accuratezza in favore di un prodotto cinematografico migliore, ma almeno un punto, per chi scrive, è davvero irritante: gli spagnoli sono presentati in una luce completamente e assolutamente negativa. Filippo II in particolare appare fissato sulla religione fino al fanatismo, ossessionato dalla volontà di dominare sull'Inghilterra e spodestare e uccidere Elisabetta che vede come una figura demoniaca. Anche senza essere storici è facile intuire che la realtà storica è diversa: la religione era solo uno dei motivi dietro la guerra tra Spagna e Portogallo da una parte, e Inghilterra e Olanda dall'altra. Per un film storico che vuole essere di alto livello questa eccessiva semplificazione stride non poco. 

Il buono.


 Quanto scritto sopra però non consente di trascurare i lati positivi del film. Dal punto di vista visivo, per i costumi, le scenografie, le ambientazioni è una festa per gli occhi. I costumi d'epoca sono resi in maniera superba, e nel caso della regina le parrucche, busti, gioielli servono a rendere visibile il contrasto tra Elisabetta come persona e come regina: gli abiti preziosi e complicati, le parrucche acconciate in maniera complessa, i gioielli, gli accessori sono per la regina un'armatura, molto più di quella metallica indossa brevemente alla fine del film. Anche le ambientazioni sono rese in maniera superba, scenograficamente è sicuramente uno tra i film storici meglio riusciti.
I costumi d'epoca sono... 
... impressionanti

Ritratto d'epoca di Elisabetta I

 Il punto più forte del film sono gli interpreti, anche là dove la trama vacilla gli attori sono generalmente più che all'altezza. Abbie Cornish è più che credibile nella parte della giovane pupilla che ha l'amicizia e la confidenza della regina, senza però scadere nello smielato o nell'ingenuo; Clive Owen rende bene il fascino dell'esploratore un po' pirata che Sir Walter Raleigh diveva essere anche nella realtà, e Geoffrey Rush è superbo nel ruolo del maestro degli intrighi Walsingham, sempre votato a proteggere la sua patria e la sua regina. 

 Proprio quest'ultima è il gioiello e la forza del film. Cate Blanchett ci regala un'interpretazione che rasenta la perfezione. Come regina sa essere autorevole, sagace, splendida nella sua ira (la scena in cui affronta l'ambasciatore spagnolo è da manuale ) veramente maestosa. Come persona mostra i lati più fragili del suo carattere, mai in maniera evidente o sguaiata, abbassando la guardia raramente e solo in presenza di pochissime persone (Bess, Raleigh e Dee). Recensire un'interpretazione così è difficile, perché non avendo nulla da criticare rimane solo da cantare le lodi dell'attrice, il che, a breve, stanca. Concludiamo semplicemente dicendo che, per un'interpretazione così si possono perdonare i difetti del film. 
La chiave di volta su cui si regge il film è l'interpretazione magnifica di Cate Blanchett


Il triangolo no…


... non l'avevo considerato!
 Concludiamo questa recensione con un paio di personalissime opinioni sull'intreccio amoroso tra Elisabetta, Bess e Raleigh. La resa di questa parte della trama è buona, ma non eccelsa, qua e là tende a scadere un po' nel soap-operistico, anche se fortunatamente gli attori evitano accuratamente  ogni approccio macchiettisti. Storicamente sappiamo che Raleigh fu uno dei favoriti della regina Elisabetta (non è chiaro se fossero anche amanti) fino alla scoperta del suo matrimonio segreto con Elizabeth "Bess" Throckmorton, che gli costò il bando dalla corte per cinque anni. Cinematograficamete e televisivamete ormai ogni possibile variazione del triangolo è stata vista e rivista fino allo sfinimento, senza dubbio il film paga anche questo fatto. 

Bess e Elizabeth
 In questo film però, potrebbe esserci spazio per un'interpretazione leggermente diversa. Dall'inizio del film il rapporto tra Elisabetta e Bess appare subito come molto stretto e speciale. Bess è chiaramente la favorita della regina, sembra essere l'unica confidente con cui Elisabetta è disposta a deporre completamente la maschera. Quando Raleigh cattura l'interesse della regina inizialmente Bess, anche se attratta dall'esploratore, pare più interessata al fatto che in Raleigh la regina potrebbe trovare qualcuno con cui essere sé stessa e non la "Regina Vergine", consigliandogli di dare alla regina non l'adulazione che tutti le riservano, ma la verità. 
Elizabeth e Raleigh
Quando, alla fine, cede all'attrazione, è in un momento di disperazione dopo la morte del cugino, che aveva rifiutato di aiutare, ad opera di Walsingham. Quando Elisabetta scopre la gravidanza e il matrimonio, sicuramente siamo di fronte alla rabbia di una donna che scopre che l'uno da cui è attratta, a cui in un momento di fragilità ha chiesto un bacio (da "dimenticare" subito dopo) ha una razione con un'altra, ma la rabbia appare diretta primariamente a Bess. Quello che brucia di più non è il tradimento di Raleigh, è il tradimento della fiducia e dell'unica amicizia vera che Elisabetta aveva fino a quel momento. 

2 commenti:

  1. Il fatto di fare diventare il cattivo, un cattivo universale e "troppo cattivo" è uno dei diffetti principali del cinema hollowoodiano. Non è mai una figura a tutto tondo, con delle motivazioni valide e un background ma sempre uno scriteriato o un sadico XD
    Trovo sempre la gran parte della forza di una trama stia nella forza del cattivo e che le opere migliori siano proprio quelle che lasciano allo spettatore/lettore la vaga impressione di stare tifando per la parte "sbagliata" ^^

    PS Per favore potete togliere i capcha? Sono un gran fastidio per chi commenta e non cambiano molto a livello di quantità di commenti spammosi. In praticamente due anni di blog ne ho ricevuti solo quattro e sono tutti finiti da soli nel filtro anti spam di Blogspot, pur non avendo mai abilitato i capcha ^^

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    Risposte
    1. Mano sul cuore non li abbiamo inseriti noi i captcha, è blogspot che ogni tanto impazzisce e li fa inserire (si anche agli admin). Cercherò di rimediare in qualche modo - danno atrocemente fastidio anche a me XD

      Per la parte sul cattivo, condivido. E' un piacevole difetto in certi film, ma hollywood adotta questo schema fin troppo spesso e in un film di tale levatura potevano risparmiarselo e approfondire un pò il povero Federico X'D (la storia l'ha già abbastanza malmenato... l'Invicibile Armada....tzé.)

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