L'arte.
L'arte è tutto, e tutto è
arte. E no, la Neme non si è (ancora) fusa il cervello a furia di
photoshoppare.
Semplicemente, ho scelto
di aprire l'articolo partendo un po' (tanto) alla larga. Perché ci
tengo a sottolineare come l'arte si sia evoluta nel tempo. Col
termine “arte” non ci si riferisce più solo (“solo” dice
lei...!) alle creazioni classiche: ovvero ciò che possiamo produrre
con matite e pennelli, cesello e carboncino, argilla e marmo
pregiato, o con fili intrecciati che formano complessità geometriche
da mozzare il fiato, o ampie scene campestri dai toni scuri e setosi.
Ormai, sotto il nome di
arte, possiamo trovare tante e differentissime produzioni. Le
sculture di ghiaccio o quelle di sabbia, imponenti ed effimere al
tempo stesso, per esempio. Oppure quei disegni mobili che si fanno
spargendo uno strato sottilissimo di sabbia su una superficie
luminosa ed immergendovi i polpastrelli. Arte sono i dipinti
digitali, gli origami, i murales fatti con la vernice spray, i treni
ricoperti con la vernice spray.
L'arte dell'epoca moderna
è varia ed innovativa, ed in questo oceano di artisti, vorrei
presentarvene uno assolutamente unico, non solo per bravura ed
originalità, ma anche perché è il primo e solo esponente di questa
particolare forma creativa.
L'artista in questione è
Alexander Korzer
Robinson.
La sua arte?
Le sculture di libri.
Una piccola avvertenza è
d'obbligo: se siete dei cultori della “carta stampata”, la vostra
prima reazione,d'istinto, alle immagini contenute in questo post
potrà essere la seguente:
OMMIODDIOHATAGLIATOUNLIBROOMMIODDIOOMMIODDIOPERCHEEEEEEEE'.
Tranquilli.
È normale.
Ed è anche normale che
quella prima nota di stranito stupore venga eclissata dal moto di
meraviglia. Non sentitevi in colpa, quindi, se dopo 2.5 secondi non
vi dispiace più per la sorte di questi libri. Hanno avuto una morte
onorevole. Per citare l'artista, i libri, “che il passare del tempo
ha defraudato del loro valore utilitaristico”, sono rinati a nuova
vita. Sono passati dall'essere “strumenti di conoscenza del mondo”
a “mezzi per ottenere una conoscenza più intima di noi stessi”.
Il che suona proprio bene.
O no?
Ma vediamo la cosa nel dettaglio.
Alexander Korzer Robinson
è un'artista di Berlino, trapiantato a Bristol. Sin dai tempi del
college, coltiva, per sua stessa ammissione, una “ossessione molto
personale di creare scenari narrativi in scala ridotta”.
Il lavoro di Mr Robinson è
certosino, e le sue composizioni fondono una confusione quasi onirica
, a tratti inquietante, ad una componente velatamente nostalgica
(dovuta probabilmente alla scelta dei soggetti, dipinti in stile anni
20-40, e tavole grafiche disegnate con tratti corti e precisi che richiamano un po' il Doré).
Le sue opere sono state
paragonate più volte a “finestre su altri mondi”. Mondi interni
al nostro mondo, alla nostra psiche; mondi popolati da creature che,
pur essendo familiari, diventano strane e meravigliose una volta
poste nel teatrino del fantastico che Mr Robinson ritaglia per loro.
Eh sì. Ritaglia.
Perché questo fa
Alexander Korzer Robinson. Egli parte da un libro – un volume di
enciclopedia, magari, ma sempre e comunque un'edizione vintage,
d'antiquariato – ed inizia un lento e tortuoso lavoro di
esplorazione e ritaglio.
Per prima cosa, scava nella copertina frontale fino a trasformarla in una cornice per il suo teatrino. Da qui, non siamo in grado di dire l'esatto ordine in cui l'artista si muove tra le pagine del libro: se avanti, indietro, o procedendo per balzi. Certo è che il retro del libro, o una pagina sufficientemente avanti,
diventa il fondo della fantasmagoria, su cui si accalcano elementi eterogenei ed armonie cromatiche. Lentamente, appaiono gli attori - teschi ghignanti, i meccanismi di orologi immensi, donne fasciate come gigli dalle gonne deliziosamente retrò, bambini intenti in quel gioco curioso di inseguire una ruota, farfalle di dimensioni mostruose, bradipi ed elefanti e chi più ne ha più ne metta. Avanza lentamente, selezionando con cura i contenuti di ogni pagina, salvando talune illustrazioni e togliendone
altre, in modo da creare un'incastro non solo prospettico, ma suggestivo a livello emozionale. Regola fondamentale è che mai, mai Mr Robinson utilizza elementi che non si trovassero già in origine all'interno del libro.
Dice
di sé stesso:
“By
using antiquarian books, it makes the work simultaneously an
exploration and a deconstruction of nostalgia.
We create
our own past from fragments of reality in a process that combines the
willful aspects of remembering and forgetting with the coincidental
and unconscious.
On a
general level, I aim to illustrate this process that forms our inner
landscape.”
Ovvero:
"Usando libri d'antiquariato, il lavoro diventa simultaneamente un'esplorazione, ed una decostruzione della nostalgia (con significato quasi psicoanalitico del termine NdNeme). Noi creiamo il nostro passato partendo da frammenti di realtà, e passando poi attraverso un processo che combina gli aspetti volontari del ricordare e del dimenticare, ad altri che sono coincidenziali ed insconsci.
In linea di massima, il mio scopo è illustrare questo processo che sta alla base della produzione della nostra realtà interiore."
Parole
poetiche e dal sapore psicoanalitico, per descrivere opere che, io credo, sono uniche e sognanti, e che colpiscono ognuno in maniera e con significati diversi.
@MGNemesi, Dita D'Inchiostro
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T_T Non ho parole. Fantastico.
RispondiEliminaQuest'uomo è un genio.
EliminaE un seviziatore di libri.
Ma ha una sensibilità fantastica, ed una cura ed una pazienza che si possono definire solo certosine. Inoltre trovo che il suo approccio psicoanalitico alle sue creazioni sia un'altro bonus!
Sono divisa fra la bellezza di questa cosa e il brutale omicidio dei libri. xD xD
RispondiEliminaxD
EliminaTi capisco! Non sai bene se la bavetta è per la meraviglia, o se stai schiumando di rabbia per lo scempio...! XD;;;
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaLe sculture di libri mi hanno lasciato senza parole.
RispondiEliminaAnche a me la prima volta che le ho viste! Sono una forma d'arte così particolare e delicata, non potevo non condividere! ^^v
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