domenica 8 luglio 2012

La Principessa Sposa, una storia per tornare bambini.

"Hola, il mio nome è Inigo Montoya;
tu hai ucciso mio padre, preparati a morire"

Inigo Montoya

"Parla di sport?"
"Scherma. Lotta. Tortura. Veleno. Vero amore. Odio. Vendetta. Giganti. Cacciatori. Uomini malvagi. Uomini buoni. Belle dame. Serpenti. Ragni. Bestie di ogni natura e tipo. Dolore. Morte. Uomini coraggiosi. Uomini codardi. Uomini più forti. Inseguimenti. Fughe. Menzogne. Passione. Miracoli".
"Sembra okay"


Copertina del libro, edizione
della Marcos y Marcos.
I libri che si leggono da bambini hanno un sapore diverso. L'amore semplice e sincero che si prova per una storia letta da piccoli ce lo portiamo dietro per tutta la vita. E' una emozione che capita di rado nella vita adulta, anche a chi legge molto. Da grandi passiamo da un libro all'altro, privi dell'antica predisposizione ad innamorarci facilmente di una storia.  Disperatamente cerchiamo di replicare quell'unico, irripetibile grande amore che ci ha trasformato da persone normali in esseri privi di autocontrollo incapaci di entrare in una libreria senza uscirne con un nuovo compagno di avventure.

E' un sentimento che William Goldam, sceneggiatore e romanziere di successo, conosce bene. Sulla base di esso di sviluppa la storia de La Principessa Sposa (noto in Italia anche come La Storia Fantastica, titolo con cui è conosciuto anche il film tratto dal libro).





Il libro inizia con una prefazione dell'autore stesso, che a metà fra realtà e finzione spiega il motivo che lo ha indotto a scrivere questo romanzo. Anzi, la riduzione di un romanzo scritto da S. Morgenstern (autore fittizio), che il padre di Goldman era solito leggergli quando aveva dieci anni, costretto a letto dalla polmonite. Il ricordo è particolarmente caro all'autore, che descrive il padre come un uomo semplice, emigrato in America per inseguire il sogno americano e finito come aiuto barbiere in un negozio di paese. Un uomo che non ha mai mostrato interesse per la lettura eppure, per allietare le serate dell'unico figlio annoiato dal riposo forzato, si siede accanto a lui per leggergli La Principessa Sposa. E da questo libro nasce il grande amore per la lettura (e in seguito per la scrittura) di Goldman, e rimarrà sempre il ricordo più caro condiviso con il padre.

Westley, interpretato ne La Storia Fantastica da
Cary Elwes. Cento e uno motivi per preferire un
garzone al principe azzurro...
"Ogni volta che dicevi 'Garzone fa' questo', credevi
che rispondessi "Ai tuoi ordini" (As you wish) ma era
solo perché non volevi ascoltare. Io ti dicevo 'Ti amo', ma tu
non mi ascoltavi mai, non mi ascoltavi mai."
Da adulto, Goldman si descrive come un uomo in carriera, con una moglie fredda e un figlio grasso e viziato che stà per compiere, guarda caso, dieci anni. Decide allora di regalargli una copia de La Principessa Sposa, sperando che possa essere una cosa in comune con il figlio così come lo era stato con il padre. Ma le sue speranze sono destinate a rimanere deluse; il ragazzo non riesce, con tutta la buona volontà, ad andare oltre il secondo capitolo. Riprendendo in mano il libro a distanza di anni Goldman capisce perché; lui non lo aveva mai letto da solo, avendolo sempre associato alla voce del padre, e quindi non si era reso conto che la storia scritta fra le pagine e quella che lui ascoltava erano molto diverse. La Principessa Sposa di S. Morgenstern è un mattone di satira e ricostruzione storica, a cui il padre mentre leggeva ad alta voce tagliava tutte quelle parti che pensava non potessero interessare ad un bambino.

Deluso da questa scoperta, Goldman decide di scrivere una riduzione del romanzo, tagliando (come aveva fatto il padre anni prima) tutte le parti “noiose” e lasciando quelle che lo avevano affascinato da piccolo. Tutto questo per “scrivere il libro che tutti avremmo voluto leggere da bambini”, e riuscendoci appieno.

Inizia così la storia di Buttercup (Bottondoro nella vecchia traduzione), umile contadina e “donna più bella del mondo”, innamorata del garzone Westley, che parte in cerca di fortuna ma finisce disperso in mare. Distrutta dal dolore, Buttercup accetta la proposta di matrimonio del perfido principe Humperdinck, anche se lo avvisa che non potrà mai amarlo. Pochi giorni prima delle nozze, tre strampalati mercenari, il furbo siciliano Vizzini, il turco pacioccone Fezzik e lo spadaccino più abile del mondo Indigo Montoya rapiscono Buttercup con lo scopo di ucciderla. Ma un misterioso uomo in nero si mette sulle loro tracce...

"Ci sono stati cinque grandi baci dal 1642 a. C., quando
la casuale scoperta di Saul e Dalila invase la civiltà
occidentale. (Prima di allora le coppie agganciavano
i pollici.) [...] Ma a prescindere dal sistema applicato,
ce ne sono cinque che secondo l'opinione generale
meritano un punteggio pieno. Bé, questo li surclassava
tutti."
Avventuroso, ironico, frizzante; la storia non lascia mai un attimo di respiro al lettore che segue con affetto le (dis)avventure dei protagonisti. Eroi, bellissime contadine, perfidi siciliani, epici duelli con la spada, principi malvagi, pirati; nessun ingrediente manca all'appello. Come non amare l'umile ma ironico Westley dalle infinite risorse, la bella (e abbastanza inutile, com'è degno di una Principessa) Buttercup, o il trio di malfattori che la rapiscono? E anche il Principe Humperdinck, stereotipo del cattivo più classico, che ama la caccia più degli esseri umani?

Una piccola perla consigliata a tutti, per rivivere il dolce periodo dell'infanzia. Unico rimpianto: averlo letto da adulti!


"La vita non è giusta, Bill. Quando diciamo il contrario ai nostri figli, facciamo un grosso errore: non solo è una bugia, è una bugia crudele. La vita non è giusta, non lo è mai stata e non lo sarà mai".


Titolo: La Principessa Sposa (o La Storia Fantastica)
Autore: William Goldman
Editore: Marcos y Marcos
Pagine: 329
Prezzo: 15,00 €

                                                 
@ Daniela Guadagni, Dita di Inchiostro

2 commenti:

  1. L'ho letto da poco, dopo un sacco di tempo che mi ripromettevo di farlo.
    Probabilmente un libro così è diverso a seconda del lettore; forse un adulto coglie meglio l'ironia che sta dietro alla riproposizione dei luoghi comuni delle fiabe e all'espediente narrativo (geniale) dei "tagli".
    Come sempre, un ottimo consiglio!

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    Risposte
    1. Grazie mille! ♥
      Io credo sia uno di quei (rari) libri che puoi leggere e amare da bambino, ma apprezzare veramente solo da adulto. Come hai detto tu, l'ironia dell'autore è qualcosa di sopraffino: per questo consiglio tutti di non lasciarsi scoraggiare dalla trama apparentemente infantile... il libro è ben altro! ^^

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