mercoledì 24 ottobre 2012

Le Cronache della Folgoluce volume 1: La Via dei Re


Rimpiango i giorni precedenti all’Ultima Desolazione. L’epoca prima che gli Araldi ci abbandonassero e i Cavalieri Radiosi si rivoltassero contro di noi. Un tempo in cui c’era ancora la magia nel mondo e l’onore nel cuore degli uomini. Il mondo divenne nostro e noi lo perdemmo. Pare che nulla costituisca una sfida per le anime degli uomini quanto la vittoria stessa. Forse quella vittoria è stata un’illusione fin dall’inizio?

Capita alle volte, durante una lunga carriera come lettrice, di incontrare uno o più libri che riescono a spedirti una scarica di piacere (letterario) dritta al cervello. Mentre le tue sinapsi si autodistruggono per la troppa felicità, tu saltelli come un coniglio sotto anfetamine per la stanza borbottando frasi incoerenti sulla falsariga di OMG OMG PERCHE' NON TI CONOSCEVO OMG OMG C-A-P-O-L-A-V-O-R-O!! Passato l'impatto iniziale, quel momento di accecante delirio che ti toglie la facoltà di intendere e di volere, guardi il libro che ancora stringi fra le mani e inizi a sudare. Sai che quel volume, all'apparenza così innocuo, potrebbe essere l'inizio di un delirio che ti accompagnerà per tutta la vita. Un “Always” alla Harry Potter, per intenderci.

Ma sai anche che è troppo tardi per scappare.

Copertina inglese del libro.
E così, con l'animo sereno di un kamikaze che sa di aver messo in ordine tutte le sue cose ed è pronto al sacrificio più estremo (più una sniffata non molto discreta alle pagine, in modo che l'odore di inchiostro ti droghi abbastanza da farti dimenticare la follia che stai per compiere), prendi una decisione. Tu comprerai – e leggerai – tutte le opere di quell'autore. Ma tutte tutte tutte, eh. Anche a costo di fare le peggiori follie. Se suddetto autore metterà all'asta su ebay la lista della spesa compilata di suo pugno ebbene, sarà tua.

Poco dopo il suicidio del tuo portafogli, prendi un'altra decisione. Non ti basta più aver comprato e letto ogni opera del suddetto autore, no. Tu devi diffondere il suo nome ai quattro angoli del globo, e convertire le masse.

Ed ecco come sono finita a recensire La Via dei Re di Brandon Sanderson, il primo volume di una serie fantasy di dieci libri, Le Cronache della Folgoluce. Come avrete intuito dal mio breve (e delirante) prologo, noi di Dita D'Inchiostro recensiremo ogni libro di questo autore esattamente come stiamo facendo per Walter Moers (Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu, Ensele Krete... ricordate?). Ma bando alle ciance e iniziamo con la parte migliore, cioé...

Szeth, illustrato da Ben McSweeny.
"Abiti bianchi per un assassino erano una tradizione
tra i Parshendi. [...] Bianco per mostrarsi audace.
Bianco per non confondersi nella notte. Bianco per
dare un avvertimento. Poiché se stavi per assassinare
un uomo, a lui era concesso vederti arrivare.
"
La trama! La storia si apre con un preludio che narra la fine dell'Ultima Desolazione. “Desolazione” è il termine usato per indicare le guerre fra gli uomini e i Nichiliferi, una razza sconosciuta di cui si sa ben poco. Ad ogni Desolazione la razza umana viene quasi completamente annientata, e occorrono diversi secoli per rimediare alla devastazione causata dai Nichiliferi. A supportare gli uomini in queste battaglie, vi sono i dieci Araldi, misteriosi individui dotati di poteri soprannaturali e scambiati per divinità dagli esseri umani. Gli Araldi, legati da un giuripatto, sono costretti a combattere e al termine di ogni Desolazione debbono tornare in un misterioso “luogo di eterna sofferenza” in attesa di rinascere nuovamente. Al termine di quella che poi verrà ricordata come l'Ultima Desolazione, miracolosamente, sono sopravvissuti ben nove Araldi su dieci. Devastati da millenni di sofferenze, i nove Araldi attuano quello che verrà poi ricordati dagli uomini come il Tradimento: abbandonano le proprie armi e il Giuripatto, costringendo il decimo di loro (non presente perché già morto, e quindi diretto verso il luogo di eterna sofferenza) ad assumersi l'intero peso del loro compito.

Secoli dopo il Tradimento, la memoria di quegli eventi è ormai perduta per gli esseri umani. Gli Araldi, i Nichiliferi e le Desolazioni sono diventati storie per bambini. Le uniche cose che sopravvivono a testimonianza di quell'epoca sono le stratolame e le stratopiastre, armi e armature leggendarie in grado di potenziare il guerriero che le porta in battaglia.

"Mi sembra di aver sentito parlare gli uomini di tempi in cui non c'erano
menzogne"
"Quelle sono storie" disse Kaladin "sui tempi delle Epoche Araldiche,
quando gli uomini erano vincolati dall'onore. Ma troverai sempre
gente che narra storie su quelli che si suppone fossero tempi migliori.
[...] Ci ricordiamo dei tempi buoni e di quelli cattivi, dimenticandoci
che la maggior parte delle volte non sono né buoni né cattivi. Sono e
basta."
Durante un banchetto, Szeth, un misterioso assassino vestito di bianco, uccide con una stratolama Gavilar Kholin, Re di Alethkar. La colpa ricade sul popolo Parshendi, i cui rappresentanti erano ospiti al banchetto. Poco prima di morire, Gavilar affida all'assassino come ultimo desiderio un messaggio per suo fratello Dalinar: “Fratello, devi trovare le parole più importanti che un uomo può dire.” La frase è un estratto da La Via dei Re, uno dei libri più antichi sopravvissuti alle Desolazioni.

Cinque anni dopo l'assassino del Re, nelle Pianure Infrante imperversa la guerra fra Alethkar e i Parshendi. Kaladin, figlio di un dottore e capitano di una squadra di lancieri, guida i suoi uomini in battaglia sognando di poter, un giorno, raggiungere le Pianure Infrante. Nella rigida e militaristica società di Alethkar, la popolazione è rigorosamente divisa in due grandi categorie: gli occhiscuri come Kaladin, e cioé contadini, servitori, mercanti, e gli occhichiari, i reali e i nobili. Il lanciere è deluso dagli arroganti e incapaci occhichiari di basso rango con cui ha avuto a che fare fino a quel momento, e sogna di combattere al servizio di un vero nobile, uno che si meriti davvero il potere garantitogli dalla sua nascita privilegiata.

Le Pianure Infrante illustrate da krhart.
"Se muoio, usciranno, scuoteranno la testa e diranno a sé stessi che
sapevano che sarebbe accaduto. Ma se vivo, se ne ricorderanno. E
questo darà loro speranza. Potrebbero vederlo come un miracolo."
Syl rimase in silenzio per un momento. "Tu vuoi essere un miracolo?"
"No" sussurrò Kaladin. "Ma per loro lo sarò."
Il suo sogno si infrange nell'ultimo scontro a cui partecipa, e otto mesi dopo Kaladin è uno schiavo destinato a servire come pontiere alle Pianure Infrante. I pontieri sono la feccia della società, ancora più in basso dei normali schiavi. Il loro compito consiste nel correre per ore, in qualsiasi condizione climatica, trasportando enormi ponti sulle loro schiene, da posare sopra le “fratture” del terreno, in modo da consentire il passaggio dell'esercito. Correndo in prima linea, senza alcuna protezione, i pontieri sono esposti alle frecce dei Parshendi ed ogni sortita è un massacro. Destinati a morire in modo ignobile, i pontieri sono letteralmente morti che camminano. Non vi è futuro o speranza per loro. (Nota personale: ho incontrato raramente, in una storia, descrizioni così vivide dell'impotenza e della disperazione a cui arrivano i pontieri. La loro è una vita gettata al vento, segnata dalla sofferenza e dal dolore, destinata a concludersi in modo doloroso, umiliante e vano. In una situazione del genere nulla ha più importanza: il tuo passato, le tue ambizioni, il tuo stesso nome. Tutto si riduce in un nulla morale e spirituale fino al momento in cui muori solo, il tuo corpo calpestato dai tuoi compagni su un campo di battaglia e la tua esistenza dimenticata dal mondo.)

Gli accampamenti dell'esercito di Alethkar e le Pianure Infrante.
"Ogni occhichiari che Kaladin aveva conosciuto, da schiavo o da uomo libero, si era dimostrato
corrotto fino al midollo, a prescindere dal suo portamento e dalla sua bellezza esteriore. Erano
come cadaveri putrescenti abbigliati in sete stupende.
"
Al lato opposto della scala gerarchica, il generale Dalinar, fratello del defunto sovrano, è tormentato dai sensi di colpa per l'assassinio del fratello (avvenuto quando lui era ubriaco e privo di sensi) e continua ad esaminare La Via dei Re in cerca della risposta alle criptiche parole di Gavilar. Inoltre, durante le altotempeste (spettacolari fenomeni meteorologici molto più potenti e pericolosi delle normali tempeste), viene perseguitato da visioni provenienti da un passato molto lontano, veri e propri deliri scambiati dai suoi stessi figli per un principio di pazzia.

Contemporaneamente, in un luogo molto distante dalle Pianure Infrante, Shallan, la giovane rampolla di una famiglia nobiliare in disgrazia si appresta ad entrare al servizio di Jasnah, studiosa considerata eretica per il suo ateismo e sorella dell'attuale Re. La ragazza si appresta ad attuare un piano disperato per salvare la sua famiglia...

L'autore. Brandon Sanderson, nato nel 1975, è un autore relativamente giovane. Si è fatto conoscere al grande pubblico nel 2005 con il romanzo Elantris, ancora inedito in Italia, di cui è da poco uscito il seguito in America, The Emperor's Soul. Fra il 2006 e il 2008 ha pubblicato la trilogia di Mistborn (L'Ultimo Impero, Il Pozzo dell'Ascensione, e Il Campione delle Ere). Ma il vero successo è legato ad una circostanza purtroppo tragica: il 16 settembre 2007 muore Robert Jordan, un grande autore del fantasy contemporaneo molto ammirato da Sanderson. La saga fantasy capolavoro di Jordan, La Ruota del Tempo, pubblicata sin dal 1990, rischia di rimanere incompiuta. La moglie ed editor di Jordan, Harriet McDougal, raccoglie gli appunti del marito e decide di dare un finale alla storia. In accordo con le ultime volontà di Jordan, e con la casa editrice, Harriet affida il compito al giovane Sanderson. Una responsabilità enorme, considerata la fama della saga e il numero di fan che l'ha seguita negli anni. Tuttavia Sanderson riesce brillantemente nell'impresa, rimanendo fedele allo spirito dei romanzi, e raggiunge un'improvvisa notorietà che gli spalanca le porte del successo. In attesa dell'uscita dell'ultimo volume de La Ruota del Tempo, Sanderson scrive e pubblica altre due opere: Il Conciliatore, un volume fantasy autoconclusivo e il primo capitolo delle Cronache della Folgoluce, ovvero La Via dei Re.

Il libro. Come dichiarato dallo stesso Sanderson, la gestazione di questo primo volume (e della storia in generale) è stata lunghissima: quasi dieci anni, dalla fine degli anni '90 al 2010, anno della pubblicazione in America. Sanderson è uno scrittore velocissimo (quasi dieci romanzi di cinque anni), ma ha dedicato particolare cura in questa saga epic fantasy, che considera la sua opera magna. Essendo comunque un autore che, come si è visto, ama scrivere storie essenzialmente autoconclusive (finalmente un altro oltre Guy Gavriel Kay! Dovrebbero togliere il vizio delle trilogie agli autori fantasy a suon di sberle) la struttura della saga è particolare.

Sanderson ha annunciato che la saga sarà composta da dieci libri, ma che ognuno narrerà una storia essenzialmente autoconclusiva almeno per i protagonisti del singolo volume. I protagonisti di un volume potranno essere ritrovati negli altri, ma come personaggi secondari, avendo assolto alla loro funzione principale.

Le vicende della trama sono raccontate in terza persona secondo il punto di vista del personaggio di turno. Ne La Via dei Re i punti di vista sono essenzialmente quattro, e riescono a coprire varie zone di Roshar e svariate classi sociali. Abbiamo il punto di vista di Kaladin, che è stato un occhiscuri di alto livello grazie al padre dottore, un soldato nell'esercito e infine un pontiere, il gradino ultimo della società. Shallan è una occhichiari nobile, una aspirante studiosa, ma si ritrova in una situazione economica difficile che la pone nel livello più basso della nobiltà. Dalinar è un generale, fratello di un Re e custode di un altro, suo nipote, un eroe il cui nome è rinomato in ogni angolo del Regno e testimone della società più elevata di Alethkar. Infine, da non dimenticare, Szeth-figlio-figlio-Vallano, l'assassino in bianco costretto ad obbedire di volta in volta agli ordini dei suoi padroni, uno schiavo senza volontà che sarà il motore principale di molti degli eventi del libro.

Alcune illustrazioni dal libro.
"Un pontiere che sopravviveva era, per
definizione, un pontiere che aveva fallito."
Dopo il preludio e il prologo, la storia parte in modo un po' lento, verso pagina duecento o trecento. Considerata l'ampiezza del libro (oltre millecento pagine) è quasi nulla, e lo stile di Sanderson fa scorrere le pagine come acqua.

Il libro inoltre è corredato da moltissime illustrazioni, volute dall'autore per integrare anche visivamente la sua visione del mondo di Roshar, e di una mappa a colori credibile e ragionata nei suoi dettagli.

La magia. Una delle cose che più adoro di Sanderson è il suo talento nel creare un sistema magico credibile e ragionato. Per fare un paragone con i manga, viene in mente il principio dello scambio equivalente di Fullmetal Alchemist: per ottenere una cosa, devi sacrificarne un'altra di uguale valore. Questa peculiarità torna in tutte le opere di questo autore.

La Via dei Re descrive un mondo che ha dimenticato la magia, e i vari eventi che porteranno gli esseri umani a ricordarsene e a capire la sua essenza. Gli uomini usano le stratopiastre e le stratolame lasciate loro in eredità dagli antenati, ma non conoscono la loro origine né sono in grado di replicarle. Poche pratiche magiche sono ancora conosciute, ma i meccanismi alla base sono in gran parte ignorati. Un modo per raccogliere la magia è quello di esporre all'aria aperta, durante le pericolose altotempeste, dei contenitori per raccogliere la folgoluce, un'energia molto simile alla nostra elettricità. In seguito ne vengono fatti gli usi più disparati, dalla semplice illuminazione all'infusione del denaro.

Mi trattengo dal fare parola della magia usata da alcuni protagonisti: sappiate solo che è geniale, credibile e assolutamente interessane da leggere!

Syl e Kaladin, illustrati da Dixon Leavitt.
"Stò cambiando. [...] Oggi so cos'è la morte. Perché so cos'è la morte, Kaladin?"
Gli spren. Nel mondo di Roshar, ogni cosa è animata da uno spirito chiamato spren. Ne esistono di ogni tipo: spren della rabbia, spren della paura, spren della morte, spren del vento... Hanno forma, colore e consistenza diversi a seconda del tipo, e interagiscono con gli esseri umani. Non tutti gli spren sono visibili o conosciuti.

Giunto agli estremi della sua condizione di essere umano, Kaladin attira l'attenzione di Syl, una ventospren molto particolare. I ventospren non hanno una forma definita, memoria del loro passato o coscienza di sé stessi, ed interagiscono con gli esseri umani essenzialmente facendogli i dispetti.
La vicinanza con Kaladin fa maturare Syl, che da ventospren ignara di tutto, acquisisce coscienza di sé stessa e del mondo che la circonda. Grazie al suo rapporto con Kaladin, Syl impara a definire sé stessa, psicologicamente e fisicamente. Il suo modo di esprimersi progredisce lentamente dal livello di una bambina molto piccola ad una adulta. Restando vicina a Kaladin, Syl impara cosa siano il dolore, la disperazione e la morte. Ma impara anche sentimenti come la gioia e l'affetto.
Questi sentimenti la spingono a dare una definizione fisica a sé stessa, e pur restando essenzialmente uno spirito d'aria, inizia ad assumere una forma umana, prima come bambina e infine come donna.

Il rapporto che si instaura fra Kaladin e Syl è bellissimo: entrambi crescono grazie alla reciproca vicinanza, sostenendosi e aiutandosi l'un l'altro durante situazioni difficilissime. Alla fine Syl esprime la sua più grande paura: perdere interesse in Kaladin, così come detterebbe la sua natura di ventospren, e dimenticare così sé stessa. 

La società. Sanderson è uno di quei pochi autori che ha compreso la vera natura di un mondo fantasy. Non basta descrivere personaggi fighi od eroiche imprese: l'autore deve necessariamente tratteggiare un mondo credibile nella sua geografia, storia, mitologia e anche nel sistema sociale. Vi sono numerosi sistemi sociali corrispondenti alle diverse nazioni di Roshar, tuttavia quello con cui entriamo più in contatto è quello di Alethkar.

Alethkar è fondamentalmente una nazione-esercito. La cosa si accentua ancora di più con la guerra alle Pianure Infrante, che porta un gran numero di persone (mercanti, nobili, soldati semplici ecc.) ad occupare in pianta stabile il campo di battaglia. Dopo un vano tentativo di instaurare un regime di stampo teologico, la gente ha perso fiducia nei sacerdoti che sono quindi relegati ad un ruolo importante ma minore. Fondamentalmente la religione di Alethkar si basa sulla scoperta del “mestiere” per cui si è più portati. Ovviamente la professione più elevata e ambita è quella del soldato, in quanto nell'Aldilà tutti gli esseri umani dovranno unirsi al Creatore, il Folgopadre, nella guerra per la riconquista delle “Sale” del suo Palazzo, occupate da una forza malvagia.

Sebbene il potere militare e politico sia in mano agli uomini (l'idea di donne-guerriero è una favola dei tempi andati), mentre le donne diventano sacerdotesse o mogli, il risultato non è automaticamente una società maschilista. Perché è considerato vergognoso ed effeminato per un uomo imparare a leggere. La lettura, la scrittura, lo studio dei testi antichi, insomma l'intera cultura di Alethkar è in mano alle donne. Esse sono sì mogli o sacerdotesse, si sposano per interesse a certi livelli sociali, ma non per questo vengono relegate in casa a partorire figli. Le donne sono studiose, scribe, redattrici di cronologie, filosofe, ricercatrici. Sebbene l'intera società ed economia di Alethkar, oltre al sistema religioso, giri attorno alla guerra a cui possono partecipare solo gli uomini, essi non possono fare nulla senza una donna al loro fianco. E sarà proprio Jasnah, la sorella del Re e importantissima studiosa, considerata eretica perché professa il suo ateismo sulle questioni religiose, una delle chiavi più importanti per scoprire il mistero della scomparsa della magia dal mondo e delle Desolazioni.

Il prezzo. Non guardatemi così. Lo so. E' allucinante. Trenta euro per il primo volume di una saga di dieci libri? E' pura follia. Però ci sono da fare alcune considerazioni.

  • Su amazon e ibs il libro si trova perennemente scontato, e 25,50 € è un prezzo molto più umano. (Parte voce di Fantozzi: com'è umano, lei...) In alternativa potreste aspettare una campagna di sconti dalla Fanucci o della vostra libreria di fiducia, ma aggiungo che con 25,50 € non ci sono spese di spedizione.
  • Il libro conta un totale di 1146 pagine, e la Fanucci l'ha pubblicato senza dividerlo in due parti come certi editori sono soliti fare con le saghe fantasy per lucrarci di più. (Mi senti, Mondadori? L'inverno arriverà anche per te prima o poi!). Praticamente è la lunghezza di due libri da 600/700 pagine al costo di quindici euro l'uno.
  • Ha la copertina rigida e la sovracopertina. L'immagine usata come copertina è un'illustrazione di Michael Wheelan, un artista molto amato da Sanderson.
  • Le numerose illustrazioni disseminate nel libro hanno fatto lievitare i costi di stampa. Sanderson non ha voluto sentire scuse e ha preteso un'edizione completa, anche a costo di far lievitare il prezzo.
  • Sono i trenta euro meglio spesi in tutta la mia carriera di lettrice. Ho pagato, ho sofferto come una cagna ma non me se sono affatto pentita.

In conclusione, se amate il fantasy (di qualsiasi tipo), Brandon Sanderson è un autore da tenere d'occhio. E La Via dei Re è l'opera da cui iniziare ;D

Non mi resta che lasciarvi al booktrailer italiano del libro:


Alla prossima!!


Titolo: La Via dei Re.
Autore: Brandon Sanderson.
Editore: Fanucci.
Pagine: 1146.
Prezzo: € 30,00. 

Due stratoguerrieri impegnati in uno scontro mortale, illustrati da Dixon Leavitt.
"Le persone sono discordanti" disse Syl.
"Che significa?"
"Voi agite tutti in modo differente e pensate in modo differente. Nient'altro è così: gli animali agiscono in maniera
simile, e tutti gli spren sono, in un certo senso, praticamente lo stesso individuo. In questo c'è armonia. Ma non in
voi: pare che due di voi non riescano ad essere d'accordo su nulla. Tutto il mondo si comporta come dovrebbe,
tranne gli esseri umani. Forse è questo il motivo per cui volete così spesso uccidervi a vicenda."
@ Daniela Guadagni, Dita D'Inchiostro.

6 commenti:

  1. Ho un premio per te sul mio blog: http://librisucculenti.blogspot.it/2012/10/amica-mia.html
    Solo per farti sapere che ti leggo sempre e ti ammiro molto ;-)

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    1. Grazie mille carissima!!! >,< Ti ringrazieremo a dovere nel prossimo post **

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  2. Ottima review, ho quasi finito il libro, veramente ottimo. Sono Abituato a leggere fantasy, a questo punto semplicemente comprerò tutto quello che trovo di sanderson :)

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    1. Consigliatissimo Il Conciliatore, semplice ma godibile, un pò meno la sua trilogia, dove si sente che era ancora "acerbo" come scrittore...

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  3. Complimenti per l'ottima recensione, la migliore in rete.
    Conoscendo bene lo scrittore e avendo già letto tutti gli altri romanzi che ha pubblicato (compresi gli ultimi romanzi della Ruota del Tempo di Jordan), ho letto il libro in questione appena uscito e attendo con ansia il seguito, posso confermare senza ombra di dubbio che è uno dei migliori fantasy che abbia mai letto.
    Davvero consigliatissimo, ci sono le basi per scrivere altri ottimi libri, aspettiamo e speriamo.

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    Risposte
    1. Scusa per la risposta in ritardo e grazie per i complimenti! *^^*
      E' da poco uscito il secondo libro della serie, "Parole di luce". Lo stò leggendo proprio in questi giorni e mi stà piacendo un sacco. *_*

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