È
con immenso piacere che questa domenica vi parlo del nuovo film di
Guillermo
del Toro (il
Labirinto del fauno
fu
oggetto di una venerante recensione da parte mia, tempo fa), stavolta
nei panni di produttore: "La
madre"
(in lingua originale è Mamà,
che ha una sfumatura decisamente differente ma il film è così bello
che, per una volta, non
voglio polemizzare).
Guillermo del Toro è stato attirato, infatti, da un corto di
produzione spagnola, dall'omonimo titolo, diffuso nel 2008 e
realizzato da Andrés
Muschietti (qui
il link della pellicola, con un'intervista di Guillermo del Toro; segnaliamo anche le interviste alle due bambine e quella ad Annabel).
Ecco il trailer del film, italiano:
Ci troviamo di fronte a un'altra storia
fortemente impregnata di sovrannaturale (fino al gelido midollo, direi!), con la differenza che
stavolta non si ha più il dubbio sulla verità o meno di quello che
si vede. Infatti, con "madre" ci si riferisce a un
fantasma, un fantasma di donna che è protettivo, forte e
fermamente intenzionato a ottenere quello che vuole.
Il punto è: cosa vuole?
La piccolina ha la bocca sporca per aver mangiato... falene. |
La piccolina sta per mangiucchiarsi un po' i capelli della sorella maggiore... |
Perché vedere questo film.
Vi scrivo subito le ragioni, in modo che, chi vuole preservarsi da
qualunque tipo di spoiler, non legga la sezione trama (che metto dopo
le foto più sotto).
1) Un horror da godersi in pieno,
senza remore e senza ma. La trama non va a cercare fenomenali eventi
e circostanze, poggia sulla qualità dei personaggi e
della recitazione più che su effetti speciali (che ci sono e
sono mozzafiato, ma non hanno bisogno di coprire una
sceneggiatura trascurata, ecco). Non parliamo di uno di quei film che
hanno bisogno di farti venire l'infarto per darti l'impressione che,
dopotutto, hai visto qualcosa di "forte". Anzi. Le scene di
tensione sono sempre costruite, non ci sono quasi mai scintille
improvvise. Perché questo film non è "semplice"
horror.
2) Anche il "mostro" ha un
cuore. Anzi, la sceneggiatura porta a capire, piano piano, che
dietro a un presente magari tremendo c'è una grande sofferenza, una
storia. L'al di qua e l'al di là, di qualunque tipo si trattino,
hanno pari diritti. E avere un cuore significa tanto poter fare del bene, che fare del male.
3) L'eccellente recitazione. Se
non fosse stato per le tre volte che sono saltata sulla sedia, mi
sarei completamente scordata di star guardando immagini proiettate
sullo schermo. Le due bambine
4) Le emozioni. Voglio ripeterlo,
perché "La madre" mi ha regalato dei momenti di
spavento, ma, soprattutto, mi ha lasciato, per molto tempo dopo
l'uscita del cinema, la sensazione di aver visto qualcosa di intenso,
a livello di cuore, che mi ha toccata in modo incredibile e che non
si lascia di certo scivolare addosso facilmente.
5)
Le figure
femminili.
"La
madre"
è un canto delle donne. Annabel, la giovane donna che si trova a
fronteggiare la "madre" delle due bambine, è un
personaggio di impatto straordinario. Tutte e quattro rappresentano
ciascuna un mondo, ciascuna una scelta e un destino. Una lotta senza
quartiere, ma anche l'amore e la profondissima pietà, la
comprensione. Jessica
Chastain,
nei panni di Annabel, è perfetta e bravissima e l'adoro (l'avevamo
già vista nel bellissimo The Help). Si tratta di una donna molto forte, ma anche immatura, e ancora non pronta a diventare madre e prendersi le responsabilità che ne vengono. Eppure, ama profondamente il suo uomo e proprio per questo sarà disposta a tentare, almeno, di accudire e poi salvare le due nipoti.
6) Mama. È stupenda. Inquietante.
Triste. Terribilmente spaventosa, una pura forza che è rimasta in
questo mondo perché non ha alcuna possibilità di pace. Il modo
in cui gioca con le bambine, in cui le ha nutrite e protette per ben
cinque anni, il modo in cui continua a cercarle e seguirle, è
straordinariamente reso.
7) Il fiabesco fantastico di
Guillermo del Toro. Riuscirebbe a rendere qualunque cosa un
prodotto di fruizione perfetto, figuriamoci quando parte da una buona
idea e dalla voglia di rappresentare la forza e l'amore delle
donne.
- x -
La trama.
Il film inizia con un padre di famiglia,
Jeffrey, che sull'onda della crisi finanziaria del 2008 ha la
bella idea di uccidere la moglie e portare via, con sé, le due
figlie piccole, Victoria e Lilly. Mentre la seconda ha
appena un anno e non si rende neanche conto di quello che succede,
Victoria è ben cosciente della stranezza della situazione,
specialmente perché il padre si mette a guidare sulla neve ad alta
velocità... La prima scena è calzante e mi ha tenuta col fiato
sospeso, anche se era chiaro che sarebbero finiti giù per il burrone
e dritti contro un albero. Si salvano, praticamente illesi, e Jeffrey
cammina insieme alle bambine alla ricerca d'un ripato. Trovano una
casa abbandonata nel bosco, e presto l'uomo avrà a che fare con
l'amore protettivo di un essere sovrannaturale... Nel frattempo suo
fratello, Lucas, spende tutti i propri risparmi cercando di
ritrovare le bambine, cui è molto legato.
Dopo ben cinque anni i suoi sforzi sono
ripagati, le piccole vengono ritrovate, ma versano in uno stato
primitivo e animalesco. Vengono quindi portate presso una struttura
psichiatrica in grado di affrontare la loro situazione, in
particolare affidandole al dottor Dreyfuss. Quest'ultimo,
studiando il caso, crede, in un primo momento, che Madre sia una
proiezione inconscia di Victoria. Ben presto, però, viene a scoprire
cose inquietanti sul passato del loro angolo di mondo...
Cose ancora più gravi accadono nel
frattempo, tanto che Lucas si trova momentaneamente impossibilitato
ad agire, e le bambine, nonché il fantasma, restano nelle mani della
sua ragazza, Annabel. La giovane donna, che suona in una rock
band ed ha un caratterino meravigliosamente viperoso, non è per
niente contenta di essere lasciata con le piccole, e ben presto
comincerà a rendersi conto di quello che ha davvero tra le mani...
Il film continua tra una cosa e l'altra.
E il finale è un capolavoro. (<-- questa riga ha il solo scopo di
poter dire che il finale è una bomba e io ho pianto e sono rimasta
tanto soddisfatta).
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sembra bellissimo e toccante e tutto il resto. ma io non riesco neanche a leggere dylan dog senza avere gli incubi per anni. morirei per una cosa del genere! ;_;
RispondiEliminaIn parte ti invidio, a me i film horror (o le cose horror in generale) in genere divertono e basta xD Non provo alcun "brivido"
EliminaUn film pregevole, soprattutto per l'inizio, assai interessante, e il finale, molto commovente.
RispondiEliminaL'unico, grandissimo neo è proprio la madre, condannata da una computer graphic veramente brutta.
Peccato, se avessero scelto di non mostrarla il film avrebbe potuto essereu un capolavoro!
La stessa cosa è successa con altri film horror. Alle volte è meglio "non mostrare ma alludere" che mostrare... capisco che si deludano le aspettative, ma non sempre conviene cercare di soddisfare il pubblico a tutti i costi!
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