Lo
stesso giorno che ho visto Leafie,
mi sono goduta la visione di The
Secret of Kells,
una piccola perla purtroppo sconosciuta ai più. Ci sono giorni in
cui devi
farti
un'overdose di bellezza, a costo di bruciare qualche neurone. Perché
da fan dell'animazione (in qualsiasi incarnazione, anime, film, serie
televisiva, giapponese, americana, europea, coreana ecc. ecc.) sarà
poi tuo compito diffondere la conoscenza dei capolavori ignorati dal
grande pubblico.
La
trama.
La storia è ambientata nell'ottavo o nono secolo dopo Cristo, in
Irlanda. Brendan
è
un ragazzino di dodici anni che, dopo la morte dei suoi genitori,
vive assieme allo zio Abbot
Cellach,
priore dell'abbazia
di Kells.
Cellach è un uomo rigido, il cui scopo principale nella vita è
erigere
un enorme muro
attorno all'abbazia, per proteggerla dall'imminente invasione
dei vichinghi. Il
priore è severo nei confronti di Brendan, che vede come suo
possibile erede.
Ma
Brendan non ha alcun desiderio di seguire le orme dello zio, che pure
rispetta. La sua vita ruota attorno al lavoro degli amanuensi,
i monaci incaricati di copiare e conservare i pochi libri allora in
circolazione, e dei miniaturisti,
coloro che illustravano le pagine dei libri. Il lavoro del
miniaturista richiedeva grande abilità e precisione, e dava vita ad
opere d'arte immortali.
"Ho vissuto per molte ere. Ho visto la sofferenza nell'oscurità. Eppure ho visto la bellezza prosperare nei posti più fragili. Ho visto il libro. Il libro che trasforma l'oscurità in luce." |
I
giorni pacifici di Brendan fra la costruzione delle mura e l'osservazione
del lavoro dei miniaturisti, vengono improvvisamente interrotti
dall'arrivo di Aidan
di Iona,
un anziano monaco in fuga dalla sua patria distrutta. Egli è il
custode e il curatore del Libro
di Iona,
un libro di preghiere riccamente illustrato ma incompleto, che si
mormora essere talmente bello da purificare l'anima di chi lo
guarda.
Aidan è però troppo anziano per
disegnare le pagine mancanti del libro, e decide quindi di prendere
Brendan come suo discepolo. Tramite lui, Brendan scoprirà la
bellezza dei colori e dell'arte, e la sua strada nel mondo.
Il
ragazzo rimane talmente coinvolto nel suo lavoro da decidere di
uscire
dalle mura dell'abbazia per la prima volta nella sua vita,
alla ricerca di bacche (usate per produrre il colore) nella foresta.
Qui incontrerà Aisling,
una ragazzina albina dotata di misteriosi poteri che vive nella
foresta. Dopo l'iniziale diffidenza, Aisling stringerà amicizia con
Brendan, e gli mostrerà il mondo oltre le mura...
Il
libro di Kells.
Nel film inizialmente è noto come Libro
di Iona,
ma il libro esiste davvero ed è considerato il tesoro
nazionale d'Irlanda
più bello e conosciuto. Creato all'incirca nell'ottocento d.C. da un
monaco celtico, il libro
di Kells
(conosciuto anche come Evangeliario
di San Columba)
è considerato il capolavoro
dell'arte insulare
per l'eccellente realizzazione tecnica e la bellezza delle miniature.
Nel libro l'iconografia classica cristiana è mescolata con elementi
presi in prestito dall'arte insulare e dalla tradizione irlandese, divenendo così
il punto di fusione fra due culture e modi di essere.
Per
saperne di più sul libro, vi rimandiamo qui
alla pagina ufficiale su wikipedia. Il manoscritto è stato
conservato per molti secoli nell'abbazia
di Kells, da
cui ha preso il nome, e di cui ancora oggi si possono visitare le
rovine.
Aisling,
la bambina albina che Brendan incontra nel bosco, può cambiare forma
ed è dotata di insoliti poteri
magici.
La foresta è la sua casa e gli animali, con cui ha uno strano
feeling, obbediscono al suo volere. Questo perché Aisling
rappresenta
l'Irlanda primigenia,
libera dalla dominazione dei vichinghi, un paese giovane
e non corrotto
dalla
civiltà
(lei infatti diffida dei monaci, ed entrerà nell'abbazia solo per il
bene di Brendan a cui si è affezionata). Aisling
invecchia improvvisamente quando tocca un oggetto artificiale creato
dalle mani dell'uomo,
poiché lei è uno spirito della natura incompatibile con gli esseri
umani. Eppure, nonostante i suoi poteri, ella non può far nulla per
fermare l'avanzata vichinga nella foresta (o quella dei monaci e
delle loro mura), in quanto l'Irlanda stessa è un paese sull'orlo
del cambiamento e non congelato in un tempo immutabile. Il suo personaggio
infatti simboleggia la convivenza
(ancora
attuale) di
elementi cristiani e pagani nella cultura irlandese.
L'Aisling
è anche un tipo
di poema celtico in cui lo spirito d'Irlanda è raffigurato con
sembianze femminili.
Indimenticabile
rimane la canzone
che
Aisling
canta nel film per dare istruzioni a Pangur
Ban,
il gatto bianco:
"You
must go where I can not / Pangur Ban Pangur Ban /
Nil
sa saol ceo / Is ni bheimid beo /
Ach
seal beag gearr"
Le
parti in gaelico si possono tradurre all'incirca così:
"There
is nothing in this life but mist,
And we are not alive,
but for a little short spell.”
And we are not alive,
but for a little short spell.”
Curiosità:
come ogni cosa nel film, anche il nome del gatto è un omaggio alla
cultura irlandese. Pangur
Ban
è infatti il titolo di un poema irlandese scritto da un monaco per il
suo (ma va'!) gatto bianco :3.
Le
animazioni.
Punto di forza del film, le animazioni riprendono il tema del libro
di Kells,
e ogni scena sembra la pagina
illustrata di
un libro, in perenne movimento. Realizzato interamente a
mano
e in flash,
il film è un tripudio
di colori e dettagli
che fioriscono sullo schermo, tratti direttamente dalle pagine del
libro di Kells, da cui sono ripresi molti temi, motivi e decorazioni.
Vale la pena guardarselo su uno schermo adatto a riprodurre la
magnificenza del film, per non perdersi nessun particolare (attenti
alla mascella!). Ultimamente si fa un gran parlare dei capelli
dell'eroina di The
Brave,
realizzati uno per uno in cg ma credetemi: Kells
non
ha nulla da invidiare alle grandi produzioni Pixar e Disney.
Altra
curiosità:
ogni personaggio è disegnato in modo da “ricordare” un oggetto
usato per creare le miniature dei libri, come pennelli o simili.
Tutti tranne l'abate, che è un “pilastro” a tutti gli effetti.
E
non dimentichiamo la colonna
sonora
creata da Bruno
Coulais:
Coraline
vi
dice mica niente? :P
Conclusioni.
La storia del film può a prima vista apparire banale o scontata, in
quanto molte cose sono sottintese
o raccontate ad un pubblico che si presuppone sia irlandese e conosca
la cultura del paese. In questo consiste il difetto più grave del
film, e probabilmente è il motivo per cui non
ha vinto l'oscar per
il miglior film d'animazione nel 2010, assegnato invece ad UP
della
Pixar.
Proprio per questo abbiamo voluto scrivere un articolo
di approfondimento
che spiegasse i vari sottotemi del film, da integrare alla visione
dello stesso.
Forse
proprio a causa del motivo sopracitato The
Secret of Kells
non è mai arrivato in Italia: da ben due anni aspettiamo che
qualcuno ne acquisisca i diritti, ma ormai ci sono poche speranze.
Rallegratevi però: questo significa che possiamo spammarvi
senza remore i link per il download,
che trovate qua sotto (compresi i sottotitoli in italiano).
The
Secret of Kells
non è un film di facile definizione, in quanto sotto le superbe
animazioni va a sfiorare quella che è l'essenza
di
un popolo intero. E' un film semplice, per bambini, eppure
inaspettatamente adulto
e persino crudele in alcuni passaggi.
L'abate
innalza mura per proteggersi dal pericolo (concreto) dell'invasione
dei vichinghi, a costo di tralasciare e dimenticare
ciò che quelle mura dovrebbero proteggere,
il popolo d'Irlanda e il libro, simbolo della loro cultura. Per
questo entrerà in contrasto con Brendan e sopratutto con Aidan, il
quale vede il libro come l'opera magna della sua vita, il simbolo di
una civiltà e un messaggio per le future generazioni che
sopravviverà alle loro brevi vite.
Un
altro contrasto importantissimo è quello già citato fra la civiltà,
rappresentata dall'abbazia di Kells, e la natura incarnata da
Aisling. Una natura all'apparenza oscura e minacciosa, ma che cela in
realtà una commovente bellezza.
Il
libro
di Kells,
nel film, è un oggetto in grado di purificare
lo spirito
di chi ammira le sue pagine, non in virtù di un qualche miracolo
(anzi, ci terrei a precisarlo, sebbene ambientato in parte in un
monastero, il
film non contiene messaggi religiosi di alcun genere)
ma per la bellezza
ritratta
nelle sue pagine che è, a conti fatti, quella dell'Irlanda stessa.
I trailer:
Un
sentito ringraziamento a Vitani,
che
mi ha fatto conoscere questo film,
(infinocchiandomi
con il trailer! Dannata)
mi
è stata accanto durante la visione
e
ha fornito tutte le informazioni usate nell'articolo.
Si,
ha fatto tutto lei. Ora andate e leggete le
sue fanfiction.
Titolo:
The Secret of Kells
Genere:
Fantasy/Storico, Drammatico
Disponibile
in Italia?:
No.
@
Daniela Guadagni, Dita
D'Inchiostro.
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interessanterrimo, mi piace l'animazione particolare e le atmosfere che si vedono nel trailer in più la tua recensione mi ha messo ancor più aspettativa! messo in scaricaggio *^*/
RispondiEliminaBravo, guardalo e poi fammi sapere! *^^* E' un film molto particolare, ha diverse chiavi di lettura e magari non subito si riesce ad afferrarne la bellezza ma una cosa è certa... quelle animazioni (ci terrei a ribadire che è tutto FATTO A MANO, ci sono voluti ANNI per produrre questo film) sono una versa festa per gli occhi! **
EliminaE non riesco a smettere di ascoltare la canzone di Aisling ;o;
Deve essere splendido, lo voglio vedere :)
RispondiEliminaE' meraviglioso! Guardalo senza indugi facendo molta attenzione ai dettagli dei disegni... il lavoro che ci hanno fatto dietro è qualcosa di pazzesco! **
EliminaNon avevo mai sentito parlare di quest'opera ma adesso mi ispira un sacco. Farò in modo di recuperarlo ^^
RispondiEliminaSi, purtroppo è un'opera semisconosciuta, ed è davvero un peccato perché è una piccola perla in quanto ad animazioni!
EliminaForse è un pò eccessivo dire che non ha nessun messaggio religioso: il libro di Kells è un Evangeliario, dopotutto. E il simbolismo del mutare le tenebre in luce è ricorrente nei vangeli. Inoltre credo che Aisling non invecchia perchè tocca un manufatto umano. Infatti tocca la torre dell'abbazia ma non gli fa questo effetto. Credo piuttosto che sia la vicinanza a Crom che le causa quell'effetto: Crom non rappresenta la civilizzazione, ma forse il male e la morte.
RispondiEliminaComunque un'opera così ricca non dev'essere limitata nell'interpretazione, proprio perchè il suo simbolismo è forte.